Marco Scelbo
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In appendice al romanzo di Soseki "Erba lungo la via" sono pubblicate alcune poesie del traduttore del romanzo, che ho trovato molto belle e di cui condivido le mie preferite:
Danza leggiadro
un petalo nell’aria
come un vermiglio
uccello che ubriaco non
sappia più volare.
Pallido il sole,
pallido il cielo sopra
di noi, pallidi
i nostri visi; asciutte
lacrime a dirci addio.
Muto il cinguettio
estivo degli uccelli,
nell’assolato
pomeriggio senz’ombre:
si dilegua ogni pena.
A lungo ti ho
aspettata, credendo
alle parole
sussurrate dai tuoi occhi:
sopraggiunta è la notte.
Rimuginando
Mesti pensieri, giro
E rigiro tra
Le dita desolate
Un rugoso petalo
Sotto i tuoi passi
Leggeri e indifferenti
Gemono i fili
D’erba; lo sguardo astratto
Che già altrove riluce.
Nella mia mente
Sgomitano pensieri
E si azzuffano
Come ubriachi di vino
Non ancora ebbri: veglio!
Sulle tue labbra
Scivola ogni parola
Come umidità.
Senza lasciare traccia
Sul vetro dell’anima.
Rosea rugiada,
tremante di piacere
nell’aria incerta
del mattino, rapida
svanisce la vita: e poi?
Esterrefatto
osservo lungo la via
il rigoglioso
verdeggiare: pare che
piangano le cicale.
Arde il viso mio,
sferzato dal cocente
astro solare,
a nascondere il vivo
rossore dell’anima.
Esseri umani:
Creature brulicanti
dalla spiccata
predilezione per bui
ed umidi recessi.
Danza leggiadro
un petalo nell’aria
come un vermiglio
uccello che ubriaco non
sappia più volare.
Pallido il sole,
pallido il cielo sopra
di noi, pallidi
i nostri visi; asciutte
lacrime a dirci addio.
Muto il cinguettio
estivo degli uccelli,
nell’assolato
pomeriggio senz’ombre:
si dilegua ogni pena.
A lungo ti ho
aspettata, credendo
alle parole
sussurrate dai tuoi occhi:
sopraggiunta è la notte.
Rimuginando
Mesti pensieri, giro
E rigiro tra
Le dita desolate
Un rugoso petalo
Sotto i tuoi passi
Leggeri e indifferenti
Gemono i fili
D’erba; lo sguardo astratto
Che già altrove riluce.
Nella mia mente
Sgomitano pensieri
E si azzuffano
Come ubriachi di vino
Non ancora ebbri: veglio!
Sulle tue labbra
Scivola ogni parola
Come umidità.
Senza lasciare traccia
Sul vetro dell’anima.
Rosea rugiada,
tremante di piacere
nell’aria incerta
del mattino, rapida
svanisce la vita: e poi?
Esterrefatto
osservo lungo la via
il rigoglioso
verdeggiare: pare che
piangano le cicale.
Arde il viso mio,
sferzato dal cocente
astro solare,
a nascondere il vivo
rossore dell’anima.
Esseri umani:
Creature brulicanti
dalla spiccata
predilezione per bui
ed umidi recessi.