Secondo film americano del regista italiano, esce nel 1970 dopo due anni di lavorazione, su temi cari in quegli anni quali la contestazione giovanile, il rapporto libero con la natura e la propria sessualità, la contestazione della società dei consumi e dei principi economici capitalistici, la violenza e la repressione delle istituzioni. Tutto questo raccontato attraverso un ragazzo e una ragazza che si muovono lui con un monoplano "rubato", lei con una Buick, attraverso la Valle della Morte, luogo simbolico di libertà e amore.
Una sceneggiatura minimale per raccontare l'America di quegli anni, attraverso scene suggestive ed oniriche, a volte troppo criptico come lo sono i film del regista ma di grande suggestione e audacia, soprattutto per le scene di amore anche collettivo girate nel deserto e per l'eplosivo finale, che difficilmente si dimenticano. Bellissima la colonna sonora.
Una sceneggiatura minimale per raccontare l'America di quegli anni, attraverso scene suggestive ed oniriche, a volte troppo criptico come lo sono i film del regista ma di grande suggestione e audacia, soprattutto per le scene di amore anche collettivo girate nel deserto e per l'eplosivo finale, che difficilmente si dimenticano. Bellissima la colonna sonora.