Bradbury, Ray - Il popolo dell'autunno

Brandy Alexander

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Poco prima di Halloween, un treno misterioso giunge di notte in un paesino della provincia americana; vengono alzate le tende di un "carnival" (Le giostre).
Due ragazzini, i protagonisti del romanzo, sono rapidamente attratti in questo mondo magico e nuovo, fatto di streghe, nani, mongolfiere minacciose, giostrai inquietanti e fenomeni da baraccone. Ed un carosello che, ad ogni giro, ringiovanisce chi lo monta.
Sulla loro piccola cittadina e sui loro abitanti incombe qualcosa di oscuro e malvagio, ma irresistibilmente allettante.


Uno dei migliori romanzi di Bradbury "Il popolo dell'autunno" (Something wicked this way comes), scritto nel 1962, e' dedicato a Gene Kelly, attore, ballerino, cantante ed amico personale dello scrittore.
Ogni pagina ci mette davanti immagini colorate, definite ed indimenticabili. Sam Peckinpah, grande regista hollywoodiano, che avrebbe dovuto dirigere l'adattamento cinematografico di questo libro, di fronte alla domanda di Bradbury: "Come lo farai Sam?" rispose: "Strappo le pagine dal tuo libro e le infilo nella macchina da presa". Purtroppo il film non venne realizzato. Solo nel 1983 venne filmato un mediocre adattamento prodotto dalla Disney.
Il mondo delle giostre, le luci, l'odore di zucchero filato, l'eccitazione mista al ricordo insopportabile di quello che siamo stati e non tornerà mai più.
Se avete amato Bradbury, saprete che spesso la risposta è nei libri, sulla carta polverosa delle biblioteche. Ed è proprio in una biblioteca che lavora il padre di uno dei due giovani protagonisti. Questo romanzo, infatti, è anche la meravigliosa avventura di un padre con suo figlio.
 

bouvard

Well-known member
Difficile ridurre questo libro ad un genere in particolare: fantascienza? “fantastico”? libro di formazione? Probabilmente la cosa migliore è considerarlo un ibrido, un miscuglio ben riuscito di tutti questi generi.
Leggerlo significa abbandonarsi alla fantasia, non a caso tutto ciò che sembra impossibile, in questo libro, diventa possibile, a cominciare da una giostra che consente di andare avanti e indietro nel tempo. L’arrivo di un circo, per giunta fuori stagione, quando ormai si è rassegnati alla noia della scuola, in qualsiasi luogo – anche in un uno meno solitario di quello del libro – sarebbe un grande avvenimento per i ragazzi, un’inaspettata occasione di divertimento. Ma cosa succederebbe se invece di offrire divertimento, questi "fenomeni da baraccone" sfruttassero le paure e le ansie della gente per trarne forza?
E’ un libro molto “autunnale”, forse perché la parola autunno viene ripetuta spesso, forse per quel cadere continuo di foglie, forse per i colori, forse per quel vento leggero che soffia spesso, forse per l’erba secca, forse… ma, non per questo è un libro pessimista, o triste, o malinconico, al contrario considerato soprattutto in cosa consiste “l’arma” per vincere il Popolo dell’autunno…
Consigliato.
 
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