Highsmith, Patricia - Il grido della civetta

Brandy Alexander

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Dopo un divorzio travagliato, Robert Forester si trasferisce da New York in una cittadina nei sobborghi. Passeggiando di notte intraprende l'abitudine di spiare una ragazza dalla finestra, mentre sbriga le faccende domestiche. Robert sviluppa una vera e propria ossessione per la sconosciuta, e una notte la incontra nel giardino. I due si conoscono e si frequentano, anche se la ragazza, Jenny, è fidanzata ed in procinto di sposarsi. Dopo poco è invece Jenny ad essere ossessionata da Robert e rompe con il il fidanzato. Robert pensa di trasferirsi in un'altra città per evitare problemi, ma una notte scoppia una lite furibonda fra lui e il fidanzato di Jenny, il quale rotola incosciente dentro un fiume.
Robert viene subito messo in cima alla lista dei sospetti, quando un cadavere decomposto viene rinvenuto nel luogo della rissa. Robert diviene vittima di un oscuro complotto, e anche la sua ex-moglie decide di intromettersi e rovinargli per sempre la vita.

Patricia Highsmith è una delle più grandi scrittrici di tutti i tempi. Dopo aver letto un suo romanzo si esce per strada guardando le persone con occhio diverso. E' davvero tutto come ci è sempre sembrato? Chi crediamo di conoscere nasconde qualcosa, e sempre in senso negativo. Misantropia-misoginia e disillusione ci aspettano dietro ogni pagina dei suoi romanzi e racconti.
"The cry of the owl" (1962) era purtroppo difficile da trovare in italiano, ma adesso la Bompiani credo lo abbia ristampato. Lettura cover to cover assicurata
 
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