Winterson, Jeanette - Non ci sono solo le arance

Ugly Betty

Scimmia ballerina
La vicenda, una sorta di romanzo di formazione, percorre la storia della vita di una bambina,Jaenette, omonima e alter ego dell’autrice, che viene adottata all’età di sette anni da una coppia di evangelisti. La ragazzina cresce e scopre l’amore, quello omosessuale, ed è costretta a viverlo come un peccato all’interno della comunità bigotta e fanaticamente religiosa frequentata dalla famiglia. Mentre il padre, che guarda in silenzio la TV, ha un ruolo pressoché nullo, la madre, soldato di Cristo, è una presenza ingombrante, ossessiva e paranoica. Per evitare che la bambina venga “condotta alla perdizione”, viene mandata a scuola, il “Vivaio”, solo in un secondo momento, dopo che “un grosso plico di carta marrone piombò improvvisamente nella cassetta della posta”, e fino ad allora è la madre ad impartirle lezioni. La donna vuole fare della figlia “assegnatale dal Signore” una missionaria, scambia la sua sordità per estasi mistica, pretende di “curare” la sua omosessualità con un esorcismo e pensa di poter ovviare a tutti i problemi di una Jaenette adolescente offrendole delle arance. Il rapporto con la madre è prevedibilmente conflittuale ma, nonostante tutto, s'instaura tra le due una sorta di complicità e solidarietà femminile che porterà la protagonista a raccontarci di lei, fino alla fine della storia, con tenerezza e senza rancore. Nel testo leggiamo spesso frasi del tipo “Non c'è nulla come le arance” o “E' l'unica frutta buona” ma, lo vediamo già dal titolo, le arance, simbolo di omologazione, non sono l’unico frutto possibile. La comunità non riuscirà a “purificare” Jaenette, si ribadisce più volte nel corso della storia che ci sono più modi di amare, non solo quello eterosessuale, e più modi di rapportarsi alla divinità, non unicamente la subordinazione cieca alle parole del pastore Spratt. “Ci sono tante forme di passione e di affetto; ci sono persone che vivono insieme tutta la vita senza neppure conoscere i loro nomi. […] L'amore romantico è stato stemperato in un'infinità di romanzi rosa e ha venduto milioni di copie. Da qualche parte esiste ancora l'originale, scritto su tavole di pietra.” Traspare un'idea di fiducia nell'amore assoluto che certamente esiste ma che non è palpabile e raggiungibile. Il romanzo è suddiviso in otto parti, di cui le prime cinque portano il nome dei libri della Legge, che ci danno un input di quello che sarà il contenuto del capitolo. La narrazione è intervallata da fiabe che sono parallele alla vicenda, vi si agganciano tematicamente ed è possibile ricavarne, alla vecchia maniera, una morale.

da NON CI SONO SOLO LE ARANCE - di Jeanette Winterson

Se devo essere sincera, questo libro è abbastanza penoso. :mrgreen:
Le premesse sembrano buone, ma il risultato abbastanza lacunoso.
Troppa religione ovunque. Intreccio mal strutturato. Le fiabe che vengono narrate parallelamente alla narrazione principale lasciano il tempo che trovano e sono abbastanza inutili. La narrazione non mi ha coinvolta quasi per niente.
Insomma, io non mi sento di consigliarlo!
Peccato però, mi sembrava un libro interessante!
2/5
 

Brandy Alexander

New member
nonostante abbia provato più volte a leggere la Winterson dopo tre pagine la noia e il distacco mi assalgono e stop.
Lei però è un soggetto... L' ho vista in giro a Spitalfields, sembra un uomo. E' un mito da quelle parti.
Prima o poi ce la farò a leggere un suo libro, forse.
 
Alto