Alla festa di compleanno di Allan ci sono proprio tutti, dal sindaco alla stampa, alla direttrice della casa di riposo. In fin dei conti non si compiono cent’anni tutti i giorni. Allan, invece, è di un’altra idea. Dopo una vita lunga e avventurosa non ha tempo per le sciocchezze. Così, invece di spegnere le candeline, scavalca la finestra e, in pantofole, se ne va. Un incontro imprevisto, un malinteso e qualche provvidenziale colpo di fortuna trasformeranno quest’ultima avventura nella più ingarbugliata e indimenticabile della sua vita.
Esilarante e ironico come pochi altri. Jonasson ha una bella penna, intrisa di autoironia e grande intelligenza. Non si prende mai sul serio il protagonista di questa bizzarra vicenda, e forse il bello sta proprio in questo. Ho trovato esilaranti alcuni dialoghi, soprattutto quelli in cui si nomina l'interlocutore in terza persona pur avendocelo di fronte. Bello anche come Jonasson cerchi di sdrammatizzare certi eventi tragici della storia del 20esimo secolo senza però cadere nell’inopportuno o nello stucchevole. A me è piaciuto molto, una lettura di pura evasione col sorriso sulle labbra.
Esilarante e ironico come pochi altri. Jonasson ha una bella penna, intrisa di autoironia e grande intelligenza. Non si prende mai sul serio il protagonista di questa bizzarra vicenda, e forse il bello sta proprio in questo. Ho trovato esilaranti alcuni dialoghi, soprattutto quelli in cui si nomina l'interlocutore in terza persona pur avendocelo di fronte. Bello anche come Jonasson cerchi di sdrammatizzare certi eventi tragici della storia del 20esimo secolo senza però cadere nell’inopportuno o nello stucchevole. A me è piaciuto molto, una lettura di pura evasione col sorriso sulle labbra.