Gier, Kerstin - Green

Marty Wilde

Outsider is better
«Sono davvero contento di aver chiarito le cose. In ogni caso resteremo sempre buoni amici, giusto?» Quando un ragazzo dice così a una ragazza non è che la renda pazzamente felice. Se poi il ragazzo in questione è Gideon de Villiers, occhi verdi e capelli corvini, Gwendolyn Shepherd, la destinataria del messaggio, si sente precipitare decisamente negli abissi dell’infelicità. E sì, perché, nelle due settimane che le hanno sconvolto la vita, facendole quasi dimenticare di essere una normale studentessa di sedici anni di una normale scuola londinese, Gideon le era sembrato la sua unica ancora di salvezza. Solo da due settimane, infatti, Gwen ha scoperto di essere predestinata a viaggiare nel tempo per portare a termine una missione pericolosissima da cui dipende il destino dell’umanità intera. Una faccenda che, in realtà, non le interessa affatto, diversamente dalla cugina Charlotte, che era convinta di essere lei la predestinata e che era stata educata ad affrontare situazioni e persone di ogni tempo e ogni luogo. Solo per Gideon, il suo compagno di viaggi nel passato, Gwen ha trovato sopportabile l’essere sballottata da un secolo all’altro alla ricerca di un cronografo perduto, ma ora perché dovrebbe continuare a lasciarsi tiranneggiare dall’implacabile setta dei Guardiani? D’altra parte, è vero che a poco a poco sta scoprendo segreti insospettabili sulla propria famiglia che la riguardano molto da vicino. E poi, finché è sostenuta da amiche come Leslie e da piccoli gargoyle impiccioni e simpatici come Xemerius, la sua vita, oltre a essere piena di pericoli, può essere anche molto eccitante...

Come alla fine di un viaggio, un po' di dispiacere c'è. L'autrice ha creato dei personaggi talmente "veri" e vicini alla realtà di tutti i giorni (fatta eccezione per i salti nel tempo, ovviamente ^^) da farci affezionare ad essi. Inoltre, cosa non sempre facile nelle trilogie (o nelle serie più lunghe), è stata in grado di lasciare al lettore la possibilità di non rimanere deluso dall'inizio alla fine.
In quest'ultimo capitolo, ritroviamo Gwen alle prese con la delusione e l'amarezza provocata dal comportamento di Gideon, suo compagno nei viaggi nel tempo. Tuttavia, la nostra eroina dovrà andare avanti e cercare di compiere il suo dovere e, cosa ben più importante, il suo destino. Accanto a lei il simpaticissimo demone doccione Xemerius (vera rivelazione degli ultimi due capitoli della saga ^^) e l'amica Leslie.
Nonostante l'epilogo della storia tra i due giovani sia abbastanza scontata, trovo che sia stata descritta in modo talmente naturale da non pesare o annoiare. Vengono chiariti alcuni dubbi, svelati segreti e, tuttavia, questo capitolo lascia ancora delle cose in sospeso a cui, sarò sincera, non sono riuscita a trovare una risposta ^^ (perché, ad esempio, Gwen non parla a nessuno del suo dono?). Lo stile è semplice, molto realistico nei dialoghi e, sebbene sia un romanzo rivolto ad un pubblico adolescente, anche i più grandicelli lo troveranno davvero buono e piacevole.
 

Dory

Reef Member
Ho divorato i tre libri in tre giorni, sono scritti benissimo (relativamente al tipo di libro, mi riferisco alla narrativa per young adult, come si dice) e davvero molto coinvolgenti. L'unica cosa che non mi è piaciuta è il finale, deludente eccettuato un piccolo particolare rivelato nell'ultima pagina, che è un colpo di genio e risponde ad una domanda che mi ero fatta di cui non credevo avrei avuto la risposta, e invece c'è ed è (mi ripeto) geniale!


ATTENZIONE SPOILER (selezionare per leggere)

Nel finale la sconfitta del conte è troppo sbrigativa e banale, non assolutamente all'altezza dell'inventiva mostrata nel resto della trama.
Ero convinta che nel confronto finale avrebbe avuto un ruolo consistente Xemerius, che per tutta la storia continua a ripetere di essere un demone e non un fantasma e quindi pensavo avrebbe tirato fuori qualche caratteristica in più che Gwen avrebbe potuto sfruttare per fregare il conte. Non è credibile che il conte non avesse intuito che Gwen era immortale e non avesse pensato fin dall'inizio di ricattarla con Gideon per indurla ad uccidersi, e non si capisce a quale scopo nel secondo libro abbia detto a Gwen che Gideon l'aveva solo ingannata facendole credere di amarla.
Resta anche l'interrogativo della prima visione di zia Maddy, del campanile e del sorbo e di Gwen che cade giù, o è sfuggito a me?
Infine, neppure le ultime pagine ambientate nel presente dopo la sconfitta del conte sono all'altezza di tutto il resto, anche queste sbrigative e banali, e Gideon viene fatto uscire di scena quasi inosservato, senza lasciare una bella immagine potente e commovente del lieto fine.

Molto meglio l'epilogo, in cui c'è la rivelazione geniale di cui parlavo prima, che riguarda il maggiordomo, quella è davvero sorprendente e logicamente impeccabile.
 
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