Antonioni, Michelangelo - I vinti

elisa

Motherator
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Film suddiviso in tre episodi, uno francese, uno italiano e uno inglese. Ogni episodio è costruito mirabilmente dal punto di vista tecnico e girato con attori e troupe del luogo, in lingua originale, ispirandosi ad episodi di cronaca in cui sono stati coinvolti dei giovani appartenenti alla borghesia che hanno compiuto dei delitti per motivi legati alla noia, al desiderio di apparire o per avere più soldi per i propri sfizi. In questo il regista imposta il suo lavoro a tesi, i giovani d'oggi sono così sazi che arrivano ad uccidere perché senza valori e senza scopo nella loro vita, abituati alla violenza della guerra continuano a pensare che con la violenza si risolvano i propri problemi. La generazione è quella del postguerra, il film è del 1953, Antonioni ha un'impostazione moralistica, i giovani vengono rappresentati nel loro vuoto e nello squallore della loro vita senza senso, ricchi o agiati, studenti di liceo o universitari, cittadini con famiglie stabili, eppure uccidono per abietti motivi.
Il primo episodio è interessante, il secondo sforbiciato dalla censura è incomprensibile, il terzo molto bello. Anonioni "gira da Dio", resta freddo nel suo rapporto con i personaggi e appena si scalda un po', come nell'ultimo episodio e dimostra un po' di umanità anche il cinema rappresentato si colora. Da guardare perché i discorsi fatti sui giovani nel prologo sono gli stessi che si fanno adesso, parola per parola e poi recuperaimo questi film che ne vale la pena.
 
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