Appena terminato "Il Cardellino".
devo dire che nel darne una opinione mi trovo in difficoltà visto che i sentimenti post lettura sono piuttosto contrastanti, passo da momenti in cui mi chiedo per quale motivo abbia letto un libro così lungo( non che mi abbia spaventato venendo da Infinite Jest), pesante( più di 1kg di libro) e descrittivo( a volte fin troppo) a momenti in cui, riorganizzando le idee, tutta la storia ha un senso, tutti i personaggi trovano la giusta collocazione e, lo stesso Theo, dopo tanti problemi, sembra essere arrivato ad una pace interiore.
Non è la prima esperienza con l'autrice, lessi "Dio di Illusioni" e lo trovai un buon libro, bella trama e, soprattutto, scrittura molto fluida e mai affaticante quindi, anche per il fascino del Pulitzer, ho voluto approfondire.
Anche nel "Cardellino" la scrittura è molto fluida e questo è un grandissimo punto a favore dell'autrice tanto che, nonostante troppe parti descrittive, si riesce a procedere tranquillamente, come detto poco sopra, avrei preferito una minore lunghezza, almeno un 200(o più) pagine in meno lo avrebbero reso più incisivo e, almeno per me, piacevole.
Devo dire che il finale mi ha riappacificato molto col libro e questo ha decisamente alzato il giudizio, peccato non si possano mettere i mezzi voti perchè queste 3 stelle sembrano quasi non rendergli giustizia ma, alla fine, il giudizio è positivo.
Volendo spendere due parole sulla trama:
Per 3/4 del libro si parla della storia del protagonista, Theo,e di chiunque gli ruoti intorno passando per New York-Las Vegas-New York per ed infine convergere ad intrighi internazionali droga e furti d'arte,in questo passaggio ho trovato qualche forzatura, un pò troppo thriller già visto.
Non parlo volutamente della trama perchè ho paura di svelare troppi dettagli e rovinarvi la lettura, le mie sono più impressioni che altro.
Lo consiglierei? Domanda difficile, direi un si ma con riserva, visti i temi e le situazioni trattate l'ho trovato eccessivamente lungo e questo è penalizzante.