Tristezza o felicità? Quale vi intriga maggiormente?

Fabio

Altro
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Quale di queste due emozioni vi intriga maggiormente? Non significa che vi deve piacere, penso non esistano persone che preferiscano essere tristi piuttosto che felici... nel qual caso la definizione invertirebbe il sentimento ed il problema sparirebbe.

E quale delle due emozioni secondo voi è più difficile da raccontare ed esprimere?

A me in questo periodo interessa scoprire e guardar e osservare da una finestra sicura la tristezza. Reputo sia molto più difficile da raccontare ed esprimere.

Anche nella musica la tristezza è pressoche impossibile da raccontare.
 
"Tutte le famiglie felici si. somigliano; ogni famiglia. infelice è invece disgraziata a. modo suo."

Penso che c'è del vero nell'incipit di "Anna Karenina"

Nella tristezza e nel dolore si riesce a cogliere l'essenza di una persona.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io penso che la tristezza sia quell'emozione che permette di ascoltarti e di conoscerti aprendoti al cambiamento. La felicità è quell'emozione che ti rende soddisfatto, ti carica di energia e che ricerchi come punto di riferimento. Secondo me nè l'una nè l'altra dovrebbero prevalere, dovremmo stare sul filo come i funamboli...
 

Chicca

New member
La tristezza ispira di più i poeti,che con quello stato d'animo scrivono capolavori,forse perchè porta di più a meditare ,a riflettere insomma a pensare,invece,quando si è felici si diventa tutti un po' stupidi,si canta,si corre,si balla,si fantastica,si è come drogati.Comunque,anche se non diventerò poetessa,chi se ne frega,leggo le poesie degli altri, ma lungi da me la tristezza,la conosco troppo bene!Chicca.
 

Lilith

The Rocker Member
Elisa ha espresso benissimo il concetto che ho in testa, cioè che ci deve essere equilibrio fra le due emozioni...
Per rispondere alla domanda iniziale a me intrigano moltissimo entrambe, in quanto sono entrambe sensazioni temporanee, estreme, che mettono in luce gli aspetti più particolari e interessanti del carattere...E sono sempre più convinta che una persona non si conosce veramente finchè non la si vede in situazioni particolarmente tristi e in altre particolarmente felici..
Nella musica e nell' arte in generale poi la differenza è evidentissima... i lavori prodotti in situazioni emotive diverse viaggiano su onde completamente diverse... A questo proposito mi viene in mente la discografia dei Megadeth :wink:
 

mado84

New member
Io preferisco di molto la tristezza (non voglio però dire che mi piace essere triste). ti fa vedere le cose in modo diverso e capisci veramente le persone
 

Palmaria

Summer Member
Secondo me entrambe le sensazioni sono difficili da rendere sulla pagina scritta e per questo motivo chi è abile nel rappresentare sia la tristezza che la felicità, non attraverso le solite immagini stereotipate, dimostra di essere un grande scrittore!
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Sara :wink:
 
La felicità è sicuramente quella che vivo meglio, ma mi accorgo sempre più spesso che il sentimento che più mi intriga e che più mi scuote è l'ansia, la preoccupazione. Quando sono preoccupato, vorrei ovviamente che passasse, ma è comunque il sentimento che più mi prende, che mi coinvolge completamente. Mentre la rabbia è quello che mi fa tremare di più, che mi fa davvero vibrare le vene.
 

Ilaria

New member
A me, intriga più la felicità... Forse perchè, al giorno d'oggi, credo sia più difficile essere felici che tristi... inoltre, credo, esistano persone che vogliono vivere, per loro scelta, nella tristezza invece di cercare un barlume di felicità. Persone che si lamentano e non fanno nulla per cambiare la loro posizione.. Quando potrebbero farlo ed essere felici. A me, questo, fa rabbia.
 

elena

aunt member
considerato che secondo me è intrigante tutto ciò che stimola la riflessione.........ritengo sicuramente più intrigante la tristezza (o anche la malinconia). Difficile che felicità conduca ad analisi introspettive.....in genere la si vive e basta.....e purtroppo spesso la diamo talmente per scontata.....che non ci soffermiamo ad apprezzarla in profondità.....e ce ne accorgiamo solo quando l'abbiamo persa!
Anche come descrizione, ritengo più facile la tristezza......in fondo in fondo ognuno di noi riesce molto bene a piangersi addosso......mentre descrivere un sentimento di felicità risulta più complesso......forse perché ognuno ritiene perfettibile la propria situazione o necessita della mancanza ......per riuscire ad analizzare con occhio distaccato questa incredibile sensazione!
 
A me la felicità intriga quando non si accorge che c'è, quando ci si alza al mattino col sole che entra dalla finestra e ci si sente subito bene, quando ogni sciocchezza ci fa sorridere...questa è la felicità!
 

libraia978

New member
Sicuramente la tristezza, a volte viene banalizzata e mi danno fastidio i luoghi comuni e le banalità.
 
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Fabio

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Non so se una cosa tanto bella come la felicità possa intrigare. L'intrigo secondo me richiede qualcosa di "vietato", di negativo, di insicuro, con una probabilità di dolore. Il rischio intriga, cadere nelle mani della tristezza è rischioso. La felicità appaga.
 

stellonzola

foolish member
Non so se una cosa tanto bella come la felicità possa intrigare. L'intrigo secondo me richiede qualcosa di "vietato", di negativo, di insicuro, con una probabilità di dolore. Il rischio intriga, cadere nelle mani della tristezza è rischioso. La felicità appaga.

La felicità appaga? Non ne sono convinta... credo che la felicità lasci sempre un senso di insoddisfazione, come i vizi migliori (diceva Wilde)
Felicità è diverso da serenità. A pensarci bene mi rendo conto che spesso confondo i due stati d'animo.
Felicità è difficile da descrivere, per me dovrebbe essere uno stato d'animo quasi estatico, nel quale ci si sente pervasi da un fuoco che ci fa ridere e sognare... Come nei film quando lui e lei si incontrano e poi ti mostrano tutti quei momenti di gioia insieme...
Ecco: momenti! La felicità è fatta di momenti che sfuggono e devi essere esperto acchiappatore per non lasciarli cadere nell'oblio (pena: accorgerti solo troppo tardi di quanto sei stato felice...).
Forse non appaga perché ti fa sentire così bene da desiderare sempre di più... fino ad accorgerti che ti bastava quello che avevi...
Sarò pessimista, ma credo più nella serentià come meta finale che alla felicità come ambizione.
La felicità è intrigante, perchè difficile da definire.
 

Lucripeta

New member
La felicità appaga? Non ne sono convinta... credo che la felicità lasci sempre un senso di insoddisfazione, come i vizi migliori (diceva Wilde)
Felicità è diverso da serenità. A pensarci bene mi rendo conto che spesso confondo i due stati d'animo.
Felicità è difficile da descrivere, per me dovrebbe essere uno stato d'animo quasi estatico, nel quale ci si sente pervasi da un fuoco che ci fa ridere e sognare... Come nei film quando lui e lei si incontrano e poi ti mostrano tutti quei momenti di gioia insieme...
Ecco: momenti! La felicità è fatta di momenti che sfuggono e devi essere esperto acchiappatore per non lasciarli cadere nell'oblio (pena: accorgerti solo troppo tardi di quanto sei stato felice...).
Forse non appaga perché ti fa sentire così bene da desiderare sempre di più... fino ad accorgerti che ti bastava quello che avevi...
Sarò pessimista, ma credo più nella serentià come meta finale che alla felicità come ambizione.
La felicità è intrigante, perchè difficile da definire.

Io penso che la felicità invece appaghi e l'insoddisfazione seguente è dovuta a qualcosa che prima c'era e poi non c'è più. Anzi forse se non ci fosse questa condizione vorrebbe dire che non si è stati veramente felici in quel mentre perchè non se ne sente la mancanza.
Sono peraltro d'accordissimo che la felicità è probabilmente impossibile da descrivere perchè credo che quando sono veramente felice non mi chiedo se lo sono ne penso e cosa mi fa esserlo (in situazione appunto di estasi), cossichè devo descrivere a posteriori cosa ho pensato di provare in quel momento.

A me la tristezza in se per se non intriga per niente perchè so quanto sia brutta.
Intriga invece quando è connotata da malinconia e ricorda barlumi di benessere.
Per esempio essere triste pensando all'amore perduto o alla casa dove si abitava prima a volte può risultare piacevole, una sorta di tristezza contemplativa, essere tristi perchè non si è superato un esame è come avere avanti un telo nero senza sfumature.
 
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