Buongiorno a tutti
Sono un ragazzo di 26 anni,ho un lavoro sicuro, una ragazza da 2 anni, una serie di interessi che coltivo nel tempo libero (videogames, bicicletta, corsa), una vita sociale soddisfacente e chi più ne ha più ne metta; in poche parole sono un ragazzo normalissimo, alti e bassi, soddisfazioni, delusioni.... tutto quello che può capitare normalmente ad un ragazzo della mia età.
Ho sempre avuto una compagnia di amici, 5/6 fissi più altri che sono venuti e andati e mi sono sempre trovato bene, nulla che non andava in me e nulla in loro;
da un pò di tempo però mi sono accorto che nel "gruppo" non ho più nulla da condividere, mi limito ad ascoltare e tacere; quando sono nell "intimità" di pochi amici riesco a dare il meglio di me, quando però quest'intimità viene sostituita dal gruppo, ecco che mi annullo, mi secco dei discorsi inutili che prendono il sopravvento, di interessi che non ho e poco dopo me ne torno a casa (o vedo la ragazza) per dirmi che forse....ho preso un altra strada nella vita, che mi interessa di più il rapporto esclusivo tra poche persone che la "piazza" che viene a crearsi.
Grazie al mio lavoro mi interfaccio con persone più intelligenti del normale abitante del paese in cui abito (lavoro in un università) e forse questo mi ha portato a vedere quel gruppo, dove fino a poco tempo prima mi ci trovavo bene, in un altra ottica; riuscendo a cogliere certe sfumature che dall'interno sono invisibili (comportamenti, torti....etc etc).
Questo vedere il gruppo dal di fuori mi ha portato pian piano ad isolarmi dai miei amici; come me però, anche altre 2 persone si sono allontanate.
Valuto la mia situazione come un "bisogno di cambiamento", quello che avevo prima adesso non mi interessa più, ho altre cose a cui pensare; bisogno che però non trova comprensione tra i miei "vecchi amici" valutando il mio comportamento come "scorretto".
Tutto questo per dire...vi è un libro che parla di come le relazioni tra persone cambiano, non per il cambiare della persona in sè, ma per tutto cioè che ci circonda, da alcune cose che non erano importanti che adesso sono essenziali; e che tutto questo è solo il percorso di crescita della persona, non un semplice comportamento scorretto, indifferenza o altro verso i miei amici.
So che posso non essere stato chiaro ma è la prima volta che scrivo come mi sento.
Grazie molte
Sono un ragazzo di 26 anni,ho un lavoro sicuro, una ragazza da 2 anni, una serie di interessi che coltivo nel tempo libero (videogames, bicicletta, corsa), una vita sociale soddisfacente e chi più ne ha più ne metta; in poche parole sono un ragazzo normalissimo, alti e bassi, soddisfazioni, delusioni.... tutto quello che può capitare normalmente ad un ragazzo della mia età.
Ho sempre avuto una compagnia di amici, 5/6 fissi più altri che sono venuti e andati e mi sono sempre trovato bene, nulla che non andava in me e nulla in loro;
da un pò di tempo però mi sono accorto che nel "gruppo" non ho più nulla da condividere, mi limito ad ascoltare e tacere; quando sono nell "intimità" di pochi amici riesco a dare il meglio di me, quando però quest'intimità viene sostituita dal gruppo, ecco che mi annullo, mi secco dei discorsi inutili che prendono il sopravvento, di interessi che non ho e poco dopo me ne torno a casa (o vedo la ragazza) per dirmi che forse....ho preso un altra strada nella vita, che mi interessa di più il rapporto esclusivo tra poche persone che la "piazza" che viene a crearsi.
Grazie al mio lavoro mi interfaccio con persone più intelligenti del normale abitante del paese in cui abito (lavoro in un università) e forse questo mi ha portato a vedere quel gruppo, dove fino a poco tempo prima mi ci trovavo bene, in un altra ottica; riuscendo a cogliere certe sfumature che dall'interno sono invisibili (comportamenti, torti....etc etc).
Questo vedere il gruppo dal di fuori mi ha portato pian piano ad isolarmi dai miei amici; come me però, anche altre 2 persone si sono allontanate.
Valuto la mia situazione come un "bisogno di cambiamento", quello che avevo prima adesso non mi interessa più, ho altre cose a cui pensare; bisogno che però non trova comprensione tra i miei "vecchi amici" valutando il mio comportamento come "scorretto".
Tutto questo per dire...vi è un libro che parla di come le relazioni tra persone cambiano, non per il cambiare della persona in sè, ma per tutto cioè che ci circonda, da alcune cose che non erano importanti che adesso sono essenziali; e che tutto questo è solo il percorso di crescita della persona, non un semplice comportamento scorretto, indifferenza o altro verso i miei amici.
So che posso non essere stato chiaro ma è la prima volta che scrivo come mi sento.
Grazie molte