Davidson, Andrew - Gargoyle

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"Una vita senza sentimenti, una carriera come famoso attore porno, serate dedicate al più assoluto edonismo, nessun legame. È tutto ciò che l'anonimo protagonista di questo romanzo si trova alle spalle, mentre giace in un letto d'ospedale a seguito di un terribile incidente stradale, completamente sfigurato dalle ustioni. Ora che non può più in alcun modo fare affidamento sul suo corpo egli attende in solitudine, senza nessun amico, il giorno in cui sarà abbastanza forte da alzarsi dal letto e uccidersi. Durante una delle sue interminabili giornate, tuttavia, una ragazza di nome Marianne entra nella sua stanza e comincia a parlargli come se lo conoscesse da sempre. Si tratta di una paziente psichiatrica dell'ospedale, una geniale scultrice di gargoyle di pietra affetta però da profonde crisi maniacali. Nonostante l'iniziale diffidenza del narratore Marianne tornerà anche nei giorni successivi, raccontandogli ciò che lei dice essere stata la loro prima storia d'amore, avvenuta nella Germania del tredicesimo secolo. Di lì, a cadenze regolari, tornerà al suo capezzale per narrargli, come nelle Mille e una notte, di storie d'amore avvenute tra loro in altre epoche."

Quando ho visto questo libro, nel mentre che curiosavo in un sito, mi sono come bloccata. Il titolo mi ha attirata subito, idem la copertina. Dunque ho aperto la pagina e letto la trama: dovevo assolutamente averlo! Ho iniziato a leggere questo libro con molto entusiasmo, con tante aspettative e non mi ha assolutamente deluso. Un libro molto intenso, scritto benissimo, i cui personaggi, intrecciati magnificamente tra loro, ti entrano dentro. E' proprio vero che, a volte, è il libro a scegliere te.

Ho trovato le prime pagine un po' dure forse, perché il narratore/protagonista descrive nei minimi dettagli ed in modo realistico il corpo che brucia e le sensazioni provate, le successive cure mediche, i vari interventi, la riabilitazione, la consapevolezza di un mondo completamente nuovo, diverso, come se fosse stato catapultato in un'altra dimensione. La vita del protagonista inizia ad assumere colore quando, dal niente, in ospedale, conosce Marianne. Personaggio ermetico e particolare, con disturbi psichiatrici, che alletta la vita del ragazzo con storie, aneddoti e racconti di una vita passata, vissuta fianco a fianco, nel XIV secolo, curata nei minimi particolari. Grazie a lei, il protagonista, riesce poi a ritrovare se stesso. Perdendo tutto, infatti, si ritrova spogliato dal guscio vuoto rappresentato dalla sua esistenza prima dell'incidente, capendo ciò che non ha mai avuto: altruismo, apprensione, amore. Inizia così una sorta di rinascita, di redenzione, di guarigione dell'anima, in cui Marianne gioca un ruolo importantissimo. In conclusione, una lettura piacevole che consiglio. Resa ancora più piacevole dagli intrecci e dalle curiosità contenute nei racconti di Marianne.
 
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