Zucca, Paolo - L'arbitro

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Gabriel

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"L'arbitro" di un regista che non avevo mai sentito (Zucca) con S. Accorsi e una mirabolante G. Cucciari.

Per me capolavoro assoluto, è un film sulla vita che prende a pretesto il calcio per raccontare (più o meno) chi siamo.

Forse esagero...ma lo paragono al miglior Fellini.
 

Brandy Alexander

New member
L'arbitro di P.Zucca
Il film, sorry Gabriel :), è terribile. Praticamente è un cortometraggio di successo del 2009 che l'anno scorso è stato adattato a lungometraggio. In poche parole una minestra allungata con molta, molta acqua (acqua?); il risultato finale è un film talmente vuoto e pretenzioso da far inorridire. Bianco e nero, coreografie surreali e slow-motion dovrebbero servire da confezione artistica, "per puntare all’astrazione ed evitare che il film venga percepito come una rappresentazione o una denuncia del mondo del calcio o di certe dinamiche sociali" (parole del regista Zucca), insomma alzare il livello. Ma, per quanto i riguarda, queste scelte da pseudo-cinema-arte sono fuori luogo e fuori tempo. In parole povere, quando vuoi per forza mostrare a tutti che stai girando "un'opera d'arte" con me ottieni l'effetto contrario. Sarebbe stato molto meglio evitare la coreografia e scegliere la realtà. "Ho cercato di non RACCONTARE la Sardegna (ecco ancora il senso del bianco e nero) ma di inventare un luogo immaginario dell’anima" (P.Zucca)... Avrei preferito che avesse raccontato la Sardegna invece di un luogo immaginario dell'anima fatto di slow-motion e bianco&nero "artistico".
 
G

Gabriel

Guest
L'arbitro di P.Zucca
Il film, sorry Gabriel :), è terribile. Praticamente è un cortometraggio di successo del 2009 che l'anno scorso è stato adattato a lungometraggio. In poche parole una minestra allungata con molta, molta acqua (acqua?); il risultato finale è un film talmente vuoto e pretenzioso da far inorridire. Bianco e nero, coreografie surreali e slow-motion dovrebbero servire da confezione artistica, "per puntare all’astrazione ed evitare che il film venga percepito come una rappresentazione o una denuncia del mondo del calcio o di certe dinamiche sociali" (parole del regista Zucca), insomma alzare il livello. Ma, per quanto i riguarda, queste scelte da pseudo-cinema-arte sono fuori luogo e fuori tempo. In parole povere, quando vuoi per forza mostrare a tutti che stai girando "un'opera d'arte" con me ottieni l'effetto contrario. Sarebbe stato molto meglio evitare la coreografia e scegliere la realtà. "Ho cercato di non RACCONTARE la Sardegna (ecco ancora il senso del bianco e nero) ma di inventare un luogo immaginario dell’anima" (P.Zucca)... Avrei preferito che avesse raccontato la Sardegna invece di un luogo immaginario dell'anima fatto di slow-motion e bianco&nero "artistico".

Beh è il tuo punto di vista.

Il film è sicuramente kitch, credo che l'operazione tentata sia un po' quella (all'inverso) di Rocky Horror P.S.

Secondo me l'operazione è riuscita e tutti gli aspetti negativi che tu sollevi sono (credo) un'esasperazione voluta.

Io ho trovato l'idea del film molto complessa, non lo definirei assolutamente vuoto. Qui un'idea c'è, anzi direi che sono parecchie e piuttosto complesse.

L'operazione di raccontare l'Italia e gli italiani partendo dal calcio (che, volenti o nolenti, è una radice economica e sociale del paese ) e dai piccoli paesi di periferia (che sono l'anima vera, essenziale dell'Italia) non è casuale. Perchè, ricordiamocelo, il nostro paese è fatto più di dialetti e provincialismi che di grandi città...per questo -credo- la scelta del bianco e nero).

Come dice il regista non si voleva raccontare la Sardegna, ma una realtà. Che è quella delle province italiane. Di tutte. Poi, probabilmente, ha scelto la Sardegna, perchè il dialetto è molto bello e divertente. Ma poteva svolgersi in un paesino calabro o emiliano che era la stessa cosa.

Io l'ho trovato surreale come surreali (nel bene o nel male) sono gli italiani.

Buffo come buffi sono gli italiani.

E di maniera come furbacchiotti sanno essere gli italiani.

Non sono un grande cultore di cinema, ma a me è piaciuto veramente tanto.

ps non mi è piaciuta la scelta di Accorsi, che, immagino, nelle intenzioni di Zucca doveva essere il nuovo Mastroianni :paura:, mentre ho trovato azzeccata la sorprendente G. Cucciari, come Sandra Milo.
 
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