Per discutere sui film visti

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Qui potremo discutere sui film visti e confrontare le nostre opinioni.
Potremo esternare quello che un film ci ha lasciato e ci ha trasmesso, come l'abbiamo valutato nella storia, nella regia, nella recitazione e tanto altro, così da avviare un pacato dibattito per comparare le nostre percezioni e senzazioni.
Il tutto senza troppe pretese e sempre nello spirito comunitario che il forum apprezza :wink:.
 
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Gabriel

Guest
Non sono un esperto cinefilo e nemmeno ho visto molti film, ma uno che mi ha lasciato un segno tangibile è Dancer in the Dark di Lars Von Trier.

Indimenticabile la protagonista, indimenticabile le musiche, indimenticabile la storia, indimenticabile il dramma.

Lars Von Trier è uno di quei registi estremi che o si ama o si odia.

E Dancer in the Dark è il film più estremo che ha fatto.
 

Brandy Alexander

New member
Sono fra quelli che non sopportano Lars Von Trier, e sono d'accordo con Mereghetti che al tempo di Idioti lo definì un "abile friggitore d'aria".

Il neonato sistema dei grandi multisala è responsabile per avermi fatto sedere in un cinema a vedere "Dancer in the dark"...
...Ero andato con un amico per vedere "Grazie per la cioccolata" di Chabrol, e con nostra grande delusione il film era già stato tolto dalla programmazione. Decidemmo così di vedere la nostra amata Bjork nel nuovo di Von Trier.
Usciti del cinema andammo a bere un paio di birre ripensando a quelle due ore abbondanti delle nostre vite che nessuno avrebbe mai potuto restituirci, e ai due mesi circa che avremmo dovuto attendere prima di poter vedere il film di Chabrol in dvd... Comunque, il fatto che io ricordi quasi tutto di quella giornata, persino il vento e le raffiche di pioggia che ci attendevano all'uscita dal cinema, significherà pure qualcosa... Magari se avessi visto "Grazie per la cioccolata" tutto sarebbe stato diverso e, considerato che dura quasi un'ora in meno di "Dancer in the dark", chissà quali eventi disastrosi sarebbero potuti accadere in quell'intervallo di tempo. Forse il destino mi ha trattenuto in quel cinema un'ora in più -seppure di fronte a una pellicola che ho odiato- per proteggermi da qualche minaccia appostata lì fuori sotto la pioggia. O almeno mi piace pensare così.
 

Brandy Alexander

New member
Io mi trovo sempre d'accordo con il Festival di Cannes


Io i festival non li seguo molto e, per dirla con il maestro Gianni Amelio, essi vanno considerati più un modo per far conoscere il proprio film che una gara per il podio. Ad esempio, guarda quella ridicola bagarre che mise in piedi Bellocchio con "Buongiorno notte" a Venezia ... E grandissimo Monicelli in quella circostanza (Mario ci manchi!)... Insomma i festival sono belli e si conoscono tanti film che altrimenti non vedremmo mai (ho letto che ti piace Kim Ki Duk, beh lui per esempio, se non fosse stato per i festival europei non sarebbe mai stato conosciuto né in patria, dove è odiato, né all'estero), ma, secondo me, non sono qualcosa con cui andare d'accordo oppure no. Cioè, spesso ci sono tanti film più belli di quelli che vincono... ...ma non nel caso dell'edizione di Cannes precedente all'anno 2000 del quale stiamo parlando. Nel 1999 infatti, vinse la palma d'oro "Rosetta" dei fratelli Dardenne. Quando penso a quel film, e a tutta la filmografia dei Dardenne, mi viene sempre un groppo in gola. Quello che loro riescono a fare in ogni opera è qualcosa di sempre più raro nel panorama del cinema mondiale. I loro film sono sempre un evento per me e non deludono mai. Se mi metto a scrivere dei Dardenne faccio notte... Li adoro e basta.
 
G

Gabriel

Guest
Io i festival non li seguo molto e, per dirla con il maestro Gianni Amelio, essi vanno considerati più un modo per far conoscere il proprio film che una gara per il podio. Ad esempio, guarda quella ridicola bagarre che mise in piedi Bellocchio con "Buongiorno notte" a Venezia ... E grandissimo Monicelli in quella circostanza (Mario ci manchi!)... Insomma i festival sono belli e si conoscono tanti film che altrimenti non vedremmo mai (ho letto che ti piace Kim Ki Duk, beh lui per esempio, se non fosse stato per i festival europei non sarebbe mai stato conosciuto né in patria, dove è odiato, né all'estero), ma, secondo me, non sono qualcosa con cui andare d'accordo oppure no. Cioè, spesso ci sono tanti film più belli di quelli che vincono... ...ma non nel caso dell'edizione di Cannes precedente all'anno 2000 del quale stiamo parlando. Nel 1999 infatti, vinse la palma d'oro "Rosetta" dei fratelli Dardenne. Quando penso a quel film, e a tutta la filmografia dei Dardenne, mi viene sempre un groppo in gola. Quello che loro riescono a fare in ogni opera è qualcosa di sempre più raro nel panorama del cinema mondiale. I loro film sono sempre un evento per me e non deludono mai. Se mi metto a scrivere dei Dardenne faccio notte... Li adoro e basta.

Non ho capito la famosa scena dell'uovo di Rosetta.

Proprio non la riesco a capire :W

nemmeno io seguo il festival di Cannes, anche perchè non sono così appassionato da andare in Francia ogni anno, dico che i film che hanno vinto (tra quelli che ho visto) mi sono piaciuti molto...a parte Rosetta che non ho proprio capito
 
G

Gabriel

Guest
La vita è bella.

Il film che ha spaccato critica e pubblico.

Io l'ho trovato geniale, mi sono ritrovato a ridere piangendo...un mix di sensazioni da non riuscire a capire cosa stavo guardando. Se un film del terrore o un film comico.

Le critiche di certa parte del mondo ebraico le ho trovate del tutto fuori luogo, mi sembra palese che Benigni avesse in mente di rievocare l'olocausto in chiave grottesca proprio per farne emergere la follia.

Qualcuno diceva: quando hai finito le lacrime, allora non ti rimane che ridere.

(Benigni non mi è per niente simpatico, ma questo è un altro discorso).
 
M

maredentro78

Guest
Sono fra quelli che non sopportano Lars Von Trier, e sono d'accordo con Mereghetti che al tempo di Idioti lo definì un "abile friggitore d'aria".

Il neonato sistema dei grandi multisala è responsabile per avermi fatto sedere in un cinema a vedere "Dancer in the dark"...
...Ero andato con un amico per vedere "Grazie per la cioccolata" di Chabrol, e con nostra grande delusione il film era già stato tolto dalla programmazione. Decidemmo così di vedere la nostra amata Bjork nel nuovo di Von Trier.
Usciti del cinema andammo a bere un paio di birre ripensando a quelle due ore abbondanti delle nostre vite che nessuno avrebbe mai potuto restituirci, e ai due mesi circa che avremmo dovuto attendere prima di poter vedere il film di Chabrol in dvd... Comunque, il fatto che io ricordi quasi tutto di quella giornata, persino il vento e le raffiche di pioggia che ci attendevano all'uscita dal cinema, significherà pure qualcosa... Magari se avessi visto "Grazie per la cioccolata" tutto sarebbe stato diverso e, considerato che dura quasi un'ora in meno di "Dancer in the dark", chissà quali eventi disastrosi sarebbero potuti accadere in quell'intervallo di tempo. Forse il destino mi ha trattenuto in quel cinema un'ora in più -seppure di fronte a una pellicola che ho odiato- per proteggermi da qualche minaccia appostata lì fuori sotto la pioggia. O almeno mi piace pensare così.

Sono in parte,larga parte d'accordo escludo dai suoi lavori però "Dogville" e "Manderlay" e il qui citato da Gabriel,ma è un autore che i più seguono perché fa figo e intellettuale,ma in realtà se scavi non c'è nulla di davvero eclatante!anzi spesso porta talmente all'estremo alcune sue metafore da rendere il film quasi ridicolo,parere mio però,molti lo amano follemente..:wink:
 
G

Gabriel

Guest
Sono in parte,larga parte d'accordo escludo dai suoi lavori però "Dogville" e "Manderlay" e il qui citato da Gabriel,ma è un autore che i più seguono perché fa figo e intellettuale,ma in realtà se scavi non c'è nulla di davvero eclatante!anzi spesso porta talmente all'estremo alcune sue metafore da rendere il film quasi ridicolo,parere mio però,molti lo amano follemente..:wink:

Io penso la stessa cosa di w allen (voglio chiarire che non sono un grande intenditore di cinema e di allen credo di aver visto il 30%).

Ho visto tutti quelli che vengono definiti capolavori, da pubblico e critica. Benché qualcuno sia da annoverare tra le commedie carine, il suo sarcasmo non mi fa né ridere né riflettere. E sembra quasi che chi la pensa come me debba vergognarsi del proprio intelletto.

Di lars von trier ho visto tutto, vero che alcuni li ha ciccati in pieno, ma per me la metafora estrema (come dici giustamente) di melancholia è azzeccatissima e penetrante.

dogville dancer in the dark melancholia e le onde del destino sono veri capolavori (per me, si intende)

Peccato non abbia concluso la trilogia di dogville....
 
M

maredentro78

Guest
Io penso la stessa cosa di w allen (voglio chiarire che non sono un grande intenditore di cinema e di allen credo di aver visto il 30%).

Ho visto tutti quelli che vengono definiti capolavori, da pubblico e critica. Benché qualcuno sia da annoverare tra le commedie carine, il suo sarcasmo non mi fa né ridere né riflettere. E sembra quasi che chi la pensa come me debba vergognarsi del proprio intelletto.

Di lars von trier ho visto tutto, vero che alcuni li ha ciccati in pieno, ma per me la metafora estrema (come dici giustamente) di melancholia è azzeccatissima e penetrante.

dogville dancer in the dark melancholia e le onde del destino sono veri capolavori (per me, si intende)

Peccato non abbia concluso la trilogia di dogville....

Ma io penso così di Woody Allen,concordo.Ho amato molto "Match Point" ma penso di doverlo a 2 grandi attori,e lui che è uno schianto vabbeh tralasciamo... ma a me i lavori di W.Allen non arrivano,quantomeno Lars un pò lavora su personaggi particolari e storie particolari,W.Allen neanche quello!
 
G

Gabriel

Guest
Ma io penso così di Woody Allen,concordo.Ho amato molto "Match Point" ma penso di doverlo a 2 grandi attori,e lui che è uno schianto vabbeh tralasciamo... ma a me i lavori di W.Allen non arrivano,quantomeno Lars un pò lavora su personaggi particolari e storie particolari,W.Allen neanche quello!

Match point in effetti è il migliore che abbia visto. ...qualcosa da dire ce l ha..
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
American Sniper, Clint Eastwood

Il film mi ha lasciato un po’ perplesso e alla fine ho provato come un senso di incompiuto, di indeterminatezza. Non che sia poco avvincente, intendiamoci, al contrario è un prodotto che tiene incollati al teleschermo come le buone pellicole dovrebbero fare.

Parlando della superficie del film, per i miei gusti c'è troppo “spara spara”. Uno “spara spara” che copre quelli che sono i piani interpretativi. Troppo “rumore” per un film che poteva dire tanto.

Andando alla sostanza, invece, è come se avessi visto il prodotto di un grande talento (quale Eastwood è) alle prese con un messaggio morale di grandi proporzioni, comunicato, però, con un filo di voce, con poco coraggio, poca decisione, troppa paura.

E’ un film, forse, profondamente patriottico, il quale di tanto in tanto ci ricorda che la guerra non si fa, giusto per lavarsi la coscienza.
(“la guerra è bella, anche se fa male”).
O forse è un film profondamente pacifista che non vuole essere troppo melenso.

Di certo il personaggio è tormentato da dubbi laceranti circa il proprio mestiere di cecchino, ma sembra quasi che una delle morali sia che il proprio dovere vada fatto sempre e comunque, anche se ciò comporta sporcarsi le mani con cose che non si vorrebbero affrontare.

Avrei voluto più coraggio da parte del regista. Una presa di posizione netta che, secondo me, non c'è.

Il film, comunque, lo straconsiglio, gli spunti di conversazione sono tanti e si guarda con grande trasporto.
 
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alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Il film mi ha lasciato un po’ perplesso e alla fine ho provato come un senso di incompiuto, di indeterminatezza. Non che sia poco avvincente, intendiamoci, al contrario è un prodotto che tiene incollati al teleschermo come le buone pellicole dovrebbero fare.

Parlando della “superficie” del film, per i miei gusti c'è troppo “spara spara”. Uno “spara spara” che copre quelli che sono i piani interpretativi del film. Troppo “rumore” per un film che poteva dire tanto.

Andando alla sostanza, invece, è come se avessi visto il prodotto di un grande talento (quale Eastwood è) alle prese con un grande messaggio morale, comunicato, però, con un filo di voce, con poco coraggio, poca decisione, forse troppa paura.

E’ un film, forse, profondamente patriottico, il quale di tanto in tanto ci ricorda che la guerra non si fa, giusto per lavarsi la coscienza.
(“la guerra è bella, anche se fa male”).
O forse è un film profondamente pacifista che non vuole essere troppo melenso.

Di certo il personaggio è tormentato da dubbi laceranti circa il proprio mestiere di cecchino, ma sembra quasi che una delle morali sia che il proprio dovere vada fatto sempre e comunque, anche se ciò comporta sporcarsi le mani con cose che non si vorrebbero affrontare.

Avrei voluto più coraggio da parte del regista. Una presa di posizione netta che, secondo me, non c'è.

Il film, comunque, lo straconsiglio, gli spunti di conversazione sono tanti e si guarda con grande trasporto.

Va benissimo anche qui, ma perché non apri un 3d nella Piccola cineteca?
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Il film mi ha lasciato un po’ perplesso e alla fine ho provato come un senso di incompiuto, di indeterminatezza. Non che sia poco avvincente, intendiamoci, al contrario è un prodotto che tiene incollati al teleschermo come le buone pellicole dovrebbero fare.

Parlando della “superficie” del film, per i miei gusti c'è troppo “spara spara”. Uno “spara spara” che copre quelli che sono i piani interpretativi del film. Troppo “rumore” per un film che poteva dire tanto.

Andando alla sostanza, invece, è come se avessi visto il prodotto di un grande talento (quale Eastwood è) alle prese con un grande messaggio morale, comunicato, però, con un filo di voce, con poco coraggio, poca decisione, forse troppa paura.

E’ un film, forse, profondamente patriottico, il quale di tanto in tanto ci ricorda che la guerra non si fa, giusto per lavarsi la coscienza.
(“la guerra è bella, anche se fa male”).
O forse è un film profondamente pacifista che non vuole essere troppo melenso.

Di certo il personaggio è tormentato da dubbi laceranti circa il proprio mestiere di cecchino, ma sembra quasi che una delle morali sia che il proprio dovere vada fatto sempre e comunque, anche se ciò comporta sporcarsi le mani con cose che non si vorrebbero affrontare.

Avrei voluto più coraggio da parte del regista. Una presa di posizione netta che, secondo me, non c'è.

Il film, comunque, lo straconsiglio, gli spunti di conversazione sono tanti e si guarda con grande trasporto.

Eastwood è un regista che non mi piace; questo è stato il presupposto di partenza prima della visione. Debbo dire che invece ha saputo confezionare un buon film.
Gli americani sono pezzi d'uomini dedidti al salvataggio dell'umanità adoratori dell'onnore della patria. Testosterone a litri, iracheni (con cecchino siariano), sporchi e cattivi, responsabili di attentati e distruione delle torri gemelle. Ma...
Il macho Cris ne paga le conseguenze; la sua famiglia sembra andare a rotoli e il sistema di accoglienza dei reduci dalla guerra sembra non funzionare come dovrebbe. Finchè sei un eroe, va bene, quando diventi inservibile finisci ghettizzato.
M'è sembrato molto un'accusa al sistema "guerra"; sono impressionanti i pericoli che un militare deve affrontare in quei luoghi ove chiunque, donna, bambino, anziano, è pronto a sacrificarsi per un ideale "sbagliato".
Non l'ho trovato eccessivamente guerresco, anzi. La moglie dell'eroe è di una pesantezza insopportabile. Diverse inquadrature sono ineccepibili e rendono benissimo il senso di "pericolosità imminente" :D
 
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