Quando posso, mi piace leggere i libri nel mese o nella stagione in cui sono ambientati. Questo thriller si svolge il 31 dicembre, l’ultimo dell’anno, perciò ho avuto la fortuna di leggerlo a cavallo tra il 2017 e il 2018… vi assicuro che sembra un dettaglio insignificante, ma rende la storia ancora più credibile o, se preferite, incredibile.
Il becchino, un uomo assolutamente incolore, ordinario nell’aspetto tanto da passare inosservato, spara alla folla in luoghi precisi ad intervalli di quattro ore. Lo fa perché “l’uomo che gli dice le cose” gli ha detto di farlo, sarà lui a dirgli quando fermarsi. Ma accade un imprevisto ed il mandante muore mentre sta ritirando i soldi che aveva chiesto ed ora il becchino, un automa, una macchina, non può più essere fermato. Del caso si occupa L’Fbi ed in particolare la glaciale ed efficientissima agente Lukas, l’uomo dei miracoli Cage e il più esperto perito calligrafo in circolazione, Parker Kinkaid, ormai in congedo da anni per vicende familiari che occupano una buona parte del libro.
Scovare il becchino non sarà facile: bisognerà ingaggiare una lotta contro il tempo, inseguire un Sosco (soggetto sconosciuto) che è morto, comprenderne la mente e i piani, analizzare i documenti con particolare perizia perché possano svelarci tutto su di lui. Ma il Sosco aveva un piano per tutto, è intelligente, cerca la perfezione… e intanto si avvicina la mezzanotte…
Ancora un altro thriller che ci tiene con il fiato sospeso, rivelazione dopo rivelazione, colpo di scena dopo colpo di scena, nulla può essere dato per scontato. Ciò che è certo è che Deaver sa come tenerci incollati alle pagine e, leggendo i suoi libri, sappiamo che l’enigma non sarà del tutto svelato finché non si arriverà all’ultima riga dell’ultima pagina… con Deaver può sempre accadere qualcosa di imprevisto. La mia impressione personale, tuttavia, è che pur essendo un ottimo libro, questo “La lacrima del diavolo” mi ha stupita meno rispetto ad altri thriller di Deaver. Non so se sia il libro ad essere più prevedibile o se sono io ad aver capito lo schema. In definitiva, non proprio il mio preferito, ma comunque ottimo e consigliato!
Questo romanzo è autoconclusivo quindi può essere letto indipendentemente dagli altri dello stesso autore.