TG, Lavoro e Giovani

apeschi

Well-known member
Ieri mi e' capitato di vedere alcune interviste fatte a tre tipici giovani disoccupati. Sono rimasto molto perplesso perche' ritengo siano faziose ed abbiano volutamente scelto gli intervistati opportunamente.

Primo intervistato. Un giovane sui venti, ventidue anni. Domanda. Cosa vorresti fare? Risposta: O il pasticcere oppure il panettiere. Tutto vestito elegantemente e alla moda (i suoi abiti non penso siano economicissimi), cellulare smartphone (perche' e' il minimo per mandare le email, per partecipare alle chat, per essere social), ovviamente aiutino da parte dei genitori. Disoccupato perche' non trova il lavoro che vorrebbe (o panettiere o pasticcere ... e' specializzato solo in quello).
Mi spiace per lui, ma allo smartphone e agli abiti non sa comunque rinunciare.

Seconda intervista, una ragazza sui venti-ventidue anni.
Cosa fai? Disoccupata!
Studi? NO!
Ne' studia e nemmeno lavora.

Terza intervista, mi sono distratto ma comunque riceveva l'aiuto dei genitori (ma non per cose sostanziali, ma per poter comunque gestire un buon tenore di vita).
Ohibo' !!!!

Io ricordo che quando ero giovane io, ho avuto la possibilita' di studiare, per me lo studio era un lavoro, e per lo studio rinunciavo ad un sacco di cose (ai tempi non avevano ancora inventato i cellulari, i PC, il social, ma c'era la discoteca).

Mi ricordo i sacrifici che mi sono fatto, le notti, i week end passati sui libri.
Le rinunce, gli inviti degli amici che rifiutavo per mancanza di tempo, le rinunce alla discoteca (che peraltro non ho mai amato particolarmente) per studiare.
Non esisteva piu' il week end.

Scelsi una laurea pesante, impegnativa ma che mi potesse portare comunque ad avere un lavoro.

NB: (voglio sottolinearlo) So benissimo che oggi gli ingegneri, i medici, i laureati in generale non trovano piu' lavoro nemmeno loro, che i tempi sono cambiati, che se uno vuole lavorare deve accettare di essere precario, che se vuole trovare un lavoro deve espatriare.
So benissimo che il peggioramento e' evidente, notevole, tangibile, reale e senza fine.
So benissimo (perche' lo vivo sulla mia pelle) che c'e' da essere contenti di avere un lavoro, che ti ricattano in continuazione se hai un lavoro perche' sanno che non puoi perderlo, che devi abbassare la testa e lavorare accettando le situazioni spiacevoli.

Ma che uno mi venga a dire che non trova lavoro come pasticcere o panettiere (ma cercarlo come giardiniere, muratore, contadino, pare brutto?) ma in compenso e' vestito da 'fighetto' con lo smartphone pagato dai genitori perche' cosi' puo' essere in contatto con gli amici, o che una sia in giro a fare un tubo, non lavori, non faccia qualche corso (che ne so? di informatica, di lingue, di qualsiasi cosa) in attesa che il lavoro piova dall'altro come un miracolo a me sinceramente fa incazzare pesantemente;
mi sembra un insulto nei riguardi dei giovani che invece hanno studiato, hanno fatto sacrifici, hanno rinunciato ad un sacco di cose, che sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa pur di lavorare, mi sembra un insulto nei riguardi dei genitori che li aiutano, che gli comprano lo smartphone facendosi il mazzo dalla mattina allla sera, che non avranno forse mai la pensione (perche' la spostano sempre piu' avanti), che verrano forse licenziati perche' costano troppo alle aziende per dare il posto ai loro figli (che prenderanno molto meno di loro perche' e' questo che interessa alle azienda, licenziare i genitori per assumere i figli precari pagandoli molto meno e con molto meno garanzie per poter sbandierare con statistiche che sono riusciti a fare assumere dei giovani disoccupati).

Mi chiedo se siano i telegiornali faziosi (cosa che penso sinceramente) oppure no.

Disinformazione di massa voluta? O altro?
 

Brandy Alexander

New member
Se vuoi lavorare, lavori. Dovunque nel mondo.
Trovare un posto di lavoro ben retribuito, a due passi da casetta, e senza sporcarti le mani, beh questo è un problema
 

zanblue

Active member
Le notizie dei TG, raramente corrispondono alla realtà.
Purtroppo sono gli esempi negativi a fare più ascolto.Quando ero ancora in Italia, conoscevo ragazzi e ragazze che si iscrivevano all'Università tanto per far star zitti i genitori, poi di studiare,per carità, neanche per scherzo! L'idea di trovarsi un lavoretto era vergognosa: " Io sono iscritto all'università, perchè dovrei lavorare ? ".

Per fortuna conoscevo anche moltissimi giovani in gamba, che lavoravano per pagarsi le spese universitarie,facevano volontariato, e stavano ore chini sui libri, per finire presto il loro percorso di studi. Ma erano la minoranza i bravi ragazzi, il popolo dei viziati, ahimé era più numeroso.
 
G

Gabriel

Guest
sicuramente non viviamo tempi buoni, questo è ovvio.

io, però, sono, in linea di principio d'accordo con Apeschi.

C'hai girato attorno, giustamente, perchè l'argomento è delicato.

Sicuramente ci sono tanti ragazzi disoccupati che lo sono perchè non trovano nulla, e questo è un dato di fatto.

Ma è altrettanto vero che i "giovani d'oggi":paura: sono un pochettino viziatelli.

Sto generalizzando, è ovvio che non è così per tutti. Molti ragazzi di questo forum, ad esmpio, che ho avuto modo di conoscere (per quella che può essere una conoscenza attraverso un forum) mi danno l'idea di essere persone con le palle (quadre)

dobbiamo rivalutare il lavoro manuale, non solo non c'è niente di male nel fare il contadino, il pescatore o il muratore, ma sono anzi professioni nobilissime. Direi quasi le "vere" professioni, i "veri" lavori. Quelli dove ti sporchi le mani e "fai", "crei", "costruisci".

ci stiamo terzializzando troppo, tutti vogliono mandare mail e nessuno vuole più "fare"

non sto facendo moralismi, vi prego

e nemmeno voglio farmi bello...ma mi sento di fare un po' di sano "outing positivo"...io ho lavorato come operaio turnista mentre frequentavo l'università (sono nato nel 1976), facevo le notti, andavo a letto alle 6 e alle 8 ero in piedi per seguire le lezioni

eccettera

le stesse esperienze che, mi pare di capire, hai fatto tu Apeschi.

Mi sono laureato in lettere, ho insegnato un po', guadagnavo poco e non mi piaceva, quindi ho lavorato come carrelista in una cooperativa di facchinaggio, poi operaio, muratore, giornalista e ora impiegato

non per raccontarvi la mia bio che credo non interessi a nessuno, ma per chiudere il cerchio su ciò che penso

Quello che studi, quello che vuoi coltivare, lo devi fare per passione, con la consapevolezza che non per forza troverai lavoro in quello per cui ti sei specializzato.

studiamo perchè ci piace

non possiamo fare tutti gli architetti e nemmeno tutti gli ingegneri.

recuperiamo il senso dello studio e il senso del lavoro.

altrimenti bisogna fare a numero chiuso tutte le facoltà, come si faceva con il "buon" Stalin.

allo stato servono 1.000 ingegneri? Bene, per quest'anno entreranno nella facoltà di ingegneria 1.300 ragazzi e ai migliori 1.000 verrà assicurato un posto di lavoro.

io ho studiato lettere perchè era la mia vita, passavo le notti sui libri e ho goduto come un riccio d'estate, poi sono andato tranquillamente a fare il muratore, perchè di letterati la società non ne aveva bisogno (o meglio, io non rientravo tra i migliori)

(spero non prendiate questo post come auto celebrativo, perchè non voleva esserlo)

grazie Apeschi, ottimo spunto.
 

ila78

Well-known member
Come in tutte le cose è sbagliato generalizzare e sicuramente i TG vanno presi molto, ma molto con le pinze. Se è vero che abbiamo una generazione di pappe molli viziate abituate ad avere la pappa pronta, per i quali però dobbiamo incolpare secondo me le famiglie e basta, è altrettanto vero che in Italia di lavoro NON ce n'è. Le aziende assumo solo se ne hanno ESTREMAMENTE bisogno e solo se possono avere qualche incentivo o "bonus" rispetto alla cifra enorme che gli costa ogni neo assunto, questo neo assunto inoltre deve essere AUTONOMO da subito (anche se ha 20 anni e ha appena finito la scuola) nessuno ha la pazienza, il tempo e la voglia di pagarti per insegnarti un mestiere e la scuola e l'università da questo punto di vista (preparazione al lavoro) fanno PENA. Detto questo i bambini viziati esistono eccome.
Mio fratello fa il fornaio ha 30 anni e fa questo mestiere da quando ne aveva 16, non appartiene di sicuro alle pappemolli sopracitate, un anno fa ha perso il lavoro (anche i fornai chiudono....) e ha impiegato 1 ANNO per ritrovare lavoro, per un anno si è visto sbattere le porte in faccia perché i fornai assumono solo albanesi, marocchini e tunisini, li pagano meno (e forse hanno degli incentivi in più) ma quando si presentava a fare il colloquio i datori di lavoro erano anche stupiti che a un ragazzo giovane italiano non pesasse il fatto di lavorare di notte e di dover saltare i venerdì e i sabati sera con gli amici.:W
E poi io mi chiedo sempre perché, per fare un esempio a caso vicino alla mia realtà lavorativa, gli autisti dei corrieri sono TUTTI stranieri? Possibile che nessun ragazzo italiano voglia più fare quel mestiere? Faticoso, certo, forse sottopagato ma non credo che DHL, Bartolini o l'SDA facciano assunzioni "mirate" solo agli extracomunitari. :boh:
 
G

Gabriel

Guest
Come in tutte le cose è sbagliato generalizzare e sicuramente i TG vanno presi molto, ma molto con le pinze. Se è vero che abbiamo una generazione di pappe molli viziate abituate ad avere la pappa pronta, per i quali però dobbiamo incolpare secondo me le famiglie e basta, è altrettanto vero che in Italia di lavoro NON ce n'è. Le aziende assumo solo se ne hanno ESTREMAMENTE bisogno e solo se possono avere qualche incentivo o "bonus" rispetto alla cifra enorme che gli costa ogni neo assunto, questo neo assunto inoltre deve essere AUTONOMO da subito (anche se ha 20 anni e ha appena finito la scuola) nessuno ha la pazienza, il tempo e la voglia di pagarti per insegnarti un mestiere e la scuola e l'università da questo punto di vista (preparazione al lavoro) fanno PENA. Detto questo i bambini viziati esistono eccome.
Mio fratello fa il fornaio ha 30 anni e fa questo mestiere da quando ne aveva 16, non appartiene di sicuro alle pappemolli sopracitate, un anno fa ha perso il lavoro (anche i fornai chiudono....) e ha impiegato 1 ANNO per ritrovare lavoro, per un anno si è visto sbattere le porte in faccia perché i fornai assumono solo albanesi, marocchini e tunisini, li pagano meno (e forse hanno degli incentivi in più) ma quando si presentava a fare il colloquio i datori di lavoro erano anche stupiti che a un ragazzo giovane italiano non pesasse il fatto di lavorare di notte e di dover saltare i venerdì e i sabati sera con gli amici.:W
E poi io mi chiedo sempre perché, per fare un esempio a caso vicino alla mia realtà lavorativa, gli autisti dei corrieri sono TUTTI stranieri? Possibile che nessun ragazzo italiano voglia più fare quel mestiere? Faticoso, certo, forse sottopagato ma non credo che DHL, Bartolini o l'SDA facciano assunzioni "mirate" solo agli extracomunitari. :boh:

hai fatto una disamina secondo me perfetta.
 

apeschi

Well-known member
E' un discorso delicatissimo. Lungi da me voler accusare alcuno. E' un argomento da trattare con molta obiettivita' e sincerita', analizzando tutti gli aspetti. Io sinceramente non ne sono capace (e non voglio urtare in alcun modo la sensibilita' di nessuno).

Su questo forum ci sono tantissimi giovani di buona volonta' e di notevoli capacita' che purtoppo, nonostante la buona volonta', l'impegno, le capacita' ha reali problemi a trovare qualcosa di serio. Su questo non ci piove, e' un dato di fatto, purtroppo e' una situazione reale, tristissima, ingiustissima, attuale.

Io quando ero giovane e studiavo, facevo sacrifici, ho rinunciato per scelta e per necessita' a divertirmi. Il mio obiettivo era quello di laurearmi in ingegneria. E' stata durissima. Ho rinunciato a tantissimo, proprio nel periodo migliore nella vita di un ragazzo.
Ai miei tempi non c'era lo smartphone, non esisteva nemmeno il cellulare. Mi sarei indignato se avessero intervistato al telegiornale il 'fighetto' , il cui unico scopo era quello di vestirsi bene, di uscire con gli amici, di fare le vacanze, di comprarsi lo smartphone (che peraltro non esisteva).
Ed anche i 'fighetti' di buona famiglia avevano comunque l'ambizione di studiare, di seguire le orme dei genitori (se occupavano un posto di rilievo in societa').

Chi non se la sentiva di studiare faceva l'operaio, il contadino, lo spazzino, il muratore, il boscaiolo. Un qualsiasi lavoro manuale e pratico.

I miei amici del tempo, per guadagnare qualche soldo (anche se erano di buona famiglia), andavano a fare la vendemmia in collina, per prendere qualche decina di milalire per poter uscire con la ragazza o pagarsi la benzina perche' col cavolo che i loro genitori gli avrebbero aumentato la paghetta.

Oggi la vendemmia la fa l'extracomunitario in nero, il muratore lo fa l'egiziano in nero.

A me irritano queste interviste faziose che non mettono in risalto invece le decine di migliaia di giovani di buona volonta' che esistono ora come esistevano ai miei tempi, che oggi sono piu' sfortunati che ai miei tempi, che meriterebbero di piu' (o meglio dire, non di piu', ma semplicemente meriterebbero quello che gli spetta di diritto).

Ma con i tagli alla cultura, all'istruzione, alla ricerca, avranno sempre meno possibilita' di lavorare nonostante l'impegno, le capacita', la buona volonta' (e se vorranno trovare un posto dovranno andare all'estero, oppure sputare sangue).
Ed il forum, purtroppo ne e' pieno (e mi spiace veramente leggere di ragazzi volonterosi che non riescono a trovare nulla di concreto e di serio).

Perche' fanno queste interviste?

Perche' devono convincere che la causa siano quelli della mia generazione.
Che grazie alle modifiche all'articolo 18, le aziende finalmente potranno liberamente licenziare i genitori (che magari hanno speso una vita di sacrifici lavorando di notte e nei week end, stando zitti, accettando umiliazioni pur di non perdere il posto).

Ovviamente licenziando un genitore che prende 3000 euro lordi (che netti diventano meno di 2000 euro) possono assumere uno o due giovani pagandoli 1300 euro lordi (che netti diventano meno di 1000 euro). (e non stiamo parlando di 5000 euro netti di un parlamentare).

Il giovane cosi' puo' spendere, puo' cambiare l'iphone piu' spesso, ma non potra' mai aiutare il genitore che a costo di sacrifici magari ha cercato di farlo studiare.

Chi ci guadagna? Come al solito i soliti noti.

Ma e' ovvio che se spostano in avanti l'eta' pensionabile, si potranno assumere meno giovani, a meno di eliminare fisicamente gli anziani. (Potrebbe essere una soluzione).
I giovani vengono assunti per meno, pagati meno, non gli si danno garanzie (tanto l'alternativa e' che se ne restino per strada).

Stiamo andando verso la schiavitu'. Lo slogan comune e' :"Beato te che hai un lavoro! Non lamentarti! Lavora di piu'! Accetta il trasferimento! Accetta di lavorare anche di notte se prima non lo facevi! Ringrazia se ora ti pagano di meno ma in compenso ti mantieni il lavoro! Pensa a chi un lavoro non ce l'ha! Stai zitto! Tu puoi fare le ferie! Sei un privilegiato! Non ti vergogni? "

Mi viene in mente la rana che viene messa in acqua fredda e poi viene aumentata la temperatura dell'acqua lentamente, progressivamente, di un grado alla volta. La rana si trova bollita senza che se ne sia accorta.
Noi stiamo andando in questa strada. Prima lentamente, ora sempre piu' velocemente. E chi e' ricco e' sempre piu' ricco. La Panda la paghiamo come prima (o piu' di prima) ma costa molto meno di prima produrla perche' la facciamo produrre dove l'operaio sta zitto, non ha garanzie, lavora di piu', ha meno ferie. Chi ci guadagna?

Ed in TV sembr quasi che si staino ignorando chi si e' fatto un mazzo e non trova un lavoro, proponiamo modelli di vita assurdi (solo diritti per i lazzaroni), modelli di vita in cui conta essere furbi, essere belli, arricchirsi in qualsisi modo.

Chiedo scusa per l'intervento, ma certe cose mi indignano, mi indignano perche' si strumentalizzano problemi reali per sporchi fini politici ed economici (che fanno arricchire solo pochi e sempre i soliti), creando spaccature generazionali.
 
G

Gabriel

Guest
E' un discorso delicatissimo. Lungi da me voler accusare alcuno. E' un argomento da trattare con molta obiettivita' e sincerita', analizzando tutti gli aspetti. Io sinceramente non ne sono capace (e non voglio urtare in alcun modo la sensibilita' di nessuno).

Su questo forum ci sono tantissimi giovani di buona volonta' e di notevoli capacita' che purtoppo, nonostante la buona volonta', l'impegno, le capacita' ha reali problemi a trovare qualcosa di serio. Su questo non ci piove, e' un dato di fatto, purtroppo e' una situazione reale, tristissima, ingiustissima, attuale.

Io quando ero giovane e studiavo, facevo sacrifici, ho rinunciato per scelta e per necessita' a divertirmi. Il mio obiettivo era quello di laurearmi in ingegneria. E' stata durissima. Ho rinunciato a tantissimo, proprio nel periodo migliore nella vita di un ragazzo.
Ai miei tempi non c'era lo smartphone, non esisteva nemmeno il cellulare. Mi sarei indignato se avessero intervistato al telegiornale il 'fighetto' , il cui unico scopo era quello di vestirsi bene, di uscire con gli amici, di fare le vacanze, di comprarsi lo smartphone (che peraltro non esisteva).
Ed anche i 'fighetti' di buona famiglia avevano comunque l'ambizione di studiare, di seguire le orme dei genitori (se occupavano un posto di rilievo in societa').

Chi non se la sentiva di studiare faceva l'operaio, il contadino, lo spazzino, il muratore, il boscaiolo. Un qualsiasi lavoro manuale e pratico.

I miei amici del tempo, per guadagnare qualche soldo (anche se erano di buona famiglia), andavano a fare la vendemmia in collina, per prendere qualche decina di milalire per poter uscire con la ragazza o pagarsi la benzina perche' col cavolo che i loro genitori gli avrebbero aumentato la paghetta.

Oggi la vendemmia la fa l'extracomunitario in nero, il muratore lo fa l'egiziano in nero.

A me irritano queste interviste faziose che non mettono in risalto invece le decine di migliaia di giovani di buona volonta' che esistono ora come esistevano ai miei tempi, che oggi sono piu' sfortunati che ai miei tempi, che meriterebbero di piu' (o meglio dire, non di piu', ma semplicemente meriterebbero quello che gli spetta di diritto).

Ma con i tagli alla cultura, all'istruzione, alla ricerca, avranno sempre meno possibilita' di lavorare nonostante l'impegno, le capacita', la buona volonta' (e se vorranno trovare un posto dovranno andare all'estero, oppure sputare sangue).
Ed il forum, purtroppo ne e' pieno (e mi spiace veramente leggere di ragazzi volonterosi che non riescono a trovare nulla di concreto e di serio).

Perche' fanno queste interviste?

Perche' devono convincere che la causa siano quelli della mia generazione.
Che grazie alle modifiche all'articolo 18, le aziende finalmente potranno liberamente licenziare i genitori (che magari hanno speso una vita di sacrifici lavorando di notte e nei week end, stando zitti, accettando umiliazioni pur di non perdere il posto).

Ovviamente licenziando un genitore che prende 3000 euro lordi (che netti diventano meno di 2000 euro) possono assumere uno o due giovani pagandoli 1300 euro lordi (che netti diventano meno di 1000 euro). (e non stiamo parlando di 5000 euro netti di un parlamentare).

Il giovane cosi' puo' spendere, puo' cambiare l'iphone piu' spesso, ma non potra' mai aiutare il genitore che a costo di sacrifici magari ha cercato di farlo studiare.

Chi ci guadagna? Come al solito i soliti noti.

Ma e' ovvio che se spostano in avanti l'eta' pensionabile, si potranno assumere meno giovani, a meno di eliminare fisicamente gli anziani. (Potrebbe essere una soluzione).
I giovani vengono assunti per meno, pagati meno, non gli si danno garanzie (tanto l'alternativa e' che se ne restino per strada).

Stiamo andando verso la schiavitu'. Lo slogan comune e' :"Beato te che hai un lavoro! Non lamentarti! Lavora di piu'! Accetta il trasferimento! Accetta di lavorare anche di notte se prima non lo facevi! Ringrazia se ora ti pagano di meno ma in compenso ti mantieni il lavoro! Pensa a chi un lavoro non ce l'ha! Stai zitto! Tu puoi fare le ferie! Sei un privilegiato! Non ti vergogni? "

Mi viene in mente la rana che viene messa in acqua fredda e poi viene aumentata la temperatura dell'acqua lentamente, progressivamente, di un grado alla volta. La rana si trova bollita senza che se ne sia accorta.
Noi stiamo andando in questa strada. Prima lentamente, ora sempre piu' velocemente. E chi e' ricco e' sempre piu' ricco. La Panda la paghiamo come prima (o piu' di prima) ma costa molto meno di prima produrla perche' la facciamo produrre dove l'operaio sta zitto, non ha garanzie, lavora di piu', ha meno ferie. Chi ci guadagna?

Ed in TV sembr quasi che si staino ignorando chi si e' fatto un mazzo e non trova un lavoro, proponiamo modelli di vita assurdi (solo diritti per i lazzaroni), modelli di vita in cui conta essere furbi, essere belli, arricchirsi in qualsisi modo.

Chiedo scusa per l'intervento, ma certe cose mi indignano, mi indignano perche' si strumentalizzano problemi reali per sporchi fini politici ed economici (che fanno arricchire solo pochi e sempre i soliti), creando spaccature generazionali.

Io credo che tu sia stato molto delicato nel sollevare una questione rilevante e non hai urtato la sensibilità di nessuno, tant'è che nessuno ti ha scritto offeso di ciò che hai scritto. Mi trovo d accordo anche sul tuo ultimo post. Domani argomento un po meglio. Buonanotte.
 
G

Gabriel

Guest
E' un discorso delicatissimo. Lungi da me voler accusare alcuno. E' un argomento da trattare con molta obiettivita' e sincerita', analizzando tutti gli aspetti. Io sinceramente non ne sono capace (e non voglio urtare in alcun modo la sensibilita' di nessuno).

Su questo forum ci sono tantissimi giovani di buona volonta' e di notevoli capacita' che purtoppo, nonostante la buona volonta', l'impegno, le capacita' ha reali problemi a trovare qualcosa di serio. Su questo non ci piove, e' un dato di fatto, purtroppo e' una situazione reale, tristissima, ingiustissima, attuale.

Io quando ero giovane e studiavo, facevo sacrifici, ho rinunciato per scelta e per necessita' a divertirmi. Il mio obiettivo era quello di laurearmi in ingegneria. E' stata durissima. Ho rinunciato a tantissimo, proprio nel periodo migliore nella vita di un ragazzo.
Ai miei tempi non c'era lo smartphone, non esisteva nemmeno il cellulare. Mi sarei indignato se avessero intervistato al telegiornale il 'fighetto' , il cui unico scopo era quello di vestirsi bene, di uscire con gli amici, di fare le vacanze, di comprarsi lo smartphone (che peraltro non esisteva).
Ed anche i 'fighetti' di buona famiglia avevano comunque l'ambizione di studiare, di seguire le orme dei genitori (se occupavano un posto di rilievo in societa').

Chi non se la sentiva di studiare faceva l'operaio, il contadino, lo spazzino, il muratore, il boscaiolo. Un qualsiasi lavoro manuale e pratico.

I miei amici del tempo, per guadagnare qualche soldo (anche se erano di buona famiglia), andavano a fare la vendemmia in collina, per prendere qualche decina di milalire per poter uscire con la ragazza o pagarsi la benzina perche' col cavolo che i loro genitori gli avrebbero aumentato la paghetta.

Oggi la vendemmia la fa l'extracomunitario in nero, il muratore lo fa l'egiziano in nero.

A me irritano queste interviste faziose che non mettono in risalto invece le decine di migliaia di giovani di buona volonta' che esistono ora come esistevano ai miei tempi, che oggi sono piu' sfortunati che ai miei tempi, che meriterebbero di piu' (o meglio dire, non di piu', ma semplicemente meriterebbero quello che gli spetta di diritto).

Ma con i tagli alla cultura, all'istruzione, alla ricerca, avranno sempre meno possibilita' di lavorare nonostante l'impegno, le capacita', la buona volonta' (e se vorranno trovare un posto dovranno andare all'estero, oppure sputare sangue).
Ed il forum, purtroppo ne e' pieno (e mi spiace veramente leggere di ragazzi volonterosi che non riescono a trovare nulla di concreto e di serio).

Perche' fanno queste interviste?

Perche' devono convincere che la causa siano quelli della mia generazione.
Che grazie alle modifiche all'articolo 18, le aziende finalmente potranno liberamente licenziare i genitori (che magari hanno speso una vita di sacrifici lavorando di notte e nei week end, stando zitti, accettando umiliazioni pur di non perdere il posto).

Ovviamente licenziando un genitore che prende 3000 euro lordi (che netti diventano meno di 2000 euro) possono assumere uno o due giovani pagandoli 1300 euro lordi (che netti diventano meno di 1000 euro). (e non stiamo parlando di 5000 euro netti di un parlamentare).

Il giovane cosi' puo' spendere, puo' cambiare l'iphone piu' spesso, ma non potra' mai aiutare il genitore che a costo di sacrifici magari ha cercato di farlo studiare.

Chi ci guadagna? Come al solito i soliti noti.

Ma e' ovvio che se spostano in avanti l'eta' pensionabile, si potranno assumere meno giovani, a meno di eliminare fisicamente gli anziani. (Potrebbe essere una soluzione).
I giovani vengono assunti per meno, pagati meno, non gli si danno garanzie (tanto l'alternativa e' che se ne restino per strada).

Stiamo andando verso la schiavitu'. Lo slogan comune e' :"Beato te che hai un lavoro! Non lamentarti! Lavora di piu'! Accetta il trasferimento! Accetta di lavorare anche di notte se prima non lo facevi! Ringrazia se ora ti pagano di meno ma in compenso ti mantieni il lavoro! Pensa a chi un lavoro non ce l'ha! Stai zitto! Tu puoi fare le ferie! Sei un privilegiato! Non ti vergogni? "

Mi viene in mente la rana che viene messa in acqua fredda e poi viene aumentata la temperatura dell'acqua lentamente, progressivamente, di un grado alla volta. La rana si trova bollita senza che se ne sia accorta.
Noi stiamo andando in questa strada. Prima lentamente, ora sempre piu' velocemente. E chi e' ricco e' sempre piu' ricco. La Panda la paghiamo come prima (o piu' di prima) ma costa molto meno di prima produrla perche' la facciamo produrre dove l'operaio sta zitto, non ha garanzie, lavora di piu', ha meno ferie. Chi ci guadagna?

Ed in TV sembr quasi che si staino ignorando chi si e' fatto un mazzo e non trova un lavoro, proponiamo modelli di vita assurdi (solo diritti per i lazzaroni), modelli di vita in cui conta essere furbi, essere belli, arricchirsi in qualsisi modo.

Chiedo scusa per l'intervento, ma certe cose mi indignano, mi indignano perche' si strumentalizzano problemi reali per sporchi fini politici ed economici (che fanno arricchire solo pochi e sempre i soliti), creando spaccature generazionali.

rinnovo i complimenti per il tuo bellissimo post.

volevo intervenire, ma credo che tu abbia detto tutto.

io faccio l'impiegato nell'ufficio risorse umane di una multinazionale famosa, all'interno della quale, diciamo così "si sta ancora bene".

mi è capitato di fare una decina di colloqui a ragazzi giovani, appena laureati, per lavori, questo va detto, non di estremo interesse.

ma comunque con eventuali possibilità di crescita

cominci col fare ciò per cui l'azienda ha bisogno adesso (impiegato), poi vediamo se piano piano ti possiamo inserire in una posizione che possa essere più soddisfacente (questo ciò che in sintesi dicevo)



le risposte erano (quasi) sempre "no grazie" o simili

un paio di volte mi sono capitate due persone che mi parevano di grande spessore e non le hanno assunte perchè hanno dovuto mandare avanti "il figlio di"

chi si prenderà la briga e la responsabilità di RIFONDARE questo paese che sta schiattando?

io credo che tutti i ragazzi di questo forum abbiano inteso perfettamente il senso del tuo 3d, Apeschi, e, credo pure, siano d'accordo con noi, perchè stanchi di vedere una politica incapace (quando non inesistente) e tutta questa corruzione che ritroviamo in ogni dove e che genera mostri schiacciando i molti capaci.
 
M

maredentro78

Guest
Credo che un post del genere possa scriverlo chi non ha lavoro,chi da anni si sbatte per prendere qualunque cosa,chi non ha scelta.Alexander dice se vuoi lavori,ogni caso è a sé e queste str... le ho già sentite,troppo facile parlare di ciò che non si conosce perché ogni esperienza è a sé.Questa materia è delicatissima,soggettiva,e non va trattata così,se nn altro per il poco rispetto che si deve anche al numero di suicidi che ci sono stati per questo.Non tutti possono andare all'estero,non tutti sono in salute,alcuni accudiscono famiglie malate,voi parlate solo di un tipo di persone ma generalizzare è offensivo.Ringrazio Apeschi della sua sensibilità nel trattare la cosa e qui in questo post non torno più......è desolante vedere solo la mancanza di solidarietà e la voglia del facile giudizio e condanna che c'è in certe persone quando non vivono determinate situazioni.Il discorso disoccupazione non tocca solo i giovani e lo sappiamo,se è dura per loro lo è anche di più reinserirsi!
 
G

Gabriel

Guest
Credo che un post del genere possa scriverlo chi non ha lavoro,chi da anni si sbatte per prendere qualunque cosa,chi non ha scelta.Alexander dice se vuoi lavori,ogni caso è a sé e queste str... le ho già sentite,troppo facile parlare di ciò che non si conosce perché ogni esperienza è a sé,di chi manda curriculum a spiano,che cerca corsi che non vengono fatti per mancanza di fondi,che accetta lavori lontani sbattendosi 3 ore di viaggio e in ultimo magari pagati anche dopo un tot di mesi,vi prego non parlate di ciò che non sapete.Questa materia è delicatissima,soggettiva,e non va trattata così,se nn altro per il poco rispetto che si deve anche al numero di suicidi che ci sono stati per questo.Non tutti possono andare all'estero,non tutti sono in salute,alcuni accudiscono famiglie malate,voi parlate solo di un tipo di persone ma generalizzare è offensivo.Ringrazio Apeschi della sua sensibilità nel trattare la cosa e qui in questo post non torno più......è desolante vedere solo la mancanza di solidarietà e la voglia del facile giudizio e condanna che c'è in certe persone quando non vivono determinate situazioni.

beh, anchio la penso come Apeschi e non volevo generalizzare (se ti riferisci a me).

abbiamo tutti quanti detto che ci sono quelli che dici tu (che si sbattono a mille) e tanti che non ne hanno nè voglia nè la personalità.

e la cosa triste è che i secondi, in Italia, mettono i piedi in testa ai primi.

credo di aver rispettato l'argomento parlando in modo delicato, proprio pensando alle situazioni che hai detto tu.
 
M

maredentro78

Guest
beh, anchio la penso come Apeschi e non volevo generalizzare (se ti riferisci a me).

abbiamo tutti quanti detto che ci sono quelli che dici tu (che si sbattono a mille) e tanti che non ne hanno nè voglia nè la personalità.

e la cosa triste è che i secondi, in Italia, mettono i piedi in testa ai primi.

credo di aver rispettato l'argomento parlando in modo delicato, proprio pensando alle situazioni che hai detto tu.

Io ho detto qualcosa di diverso,ogni caso è a sé,il resto è una generalizzazione.
 

ila78

Well-known member
Credo che un post del genere possa scriverlo chi non ha lavoro,chi da anni si sbatte per prendere qualunque cosa,chi non ha scelta.Alexander dice se vuoi lavori,ogni caso è a sé e queste str... le ho già sentite,troppo facile parlare di ciò che non si conosce perché ogni esperienza è a sé,di chi manda curriculum a spiano,che cerca corsi che non vengono fatti per mancanza di fondi,che accetta lavori lontani sbattendosi 3 ore di viaggio e in ultimo magari pagati anche dopo un tot di mesi,vi prego non parlate di ciò che non sapete.Questa materia è delicatissima,soggettiva,e non va trattata così,se nn altro per il poco rispetto che si deve anche al numero di suicidi che ci sono stati per questo.Non tutti possono andare all'estero,non tutti sono in salute,alcuni accudiscono famiglie malate,voi parlate solo di un tipo di persone ma generalizzare è offensivo.Ringrazio Apeschi della sua sensibilità nel trattare la cosa e qui in questo post non torno più......è desolante vedere solo la mancanza di solidarietà e la voglia del facile giudizio e condanna che c'è in certe persone quando non vivono determinate situazioni.

Ma scusa Mare, chi è che ha mancato di rispetto a chi? Conosco la tua situazione come quella di altri, nessuno ha detto che sia semplice, che non vi sbattete, che non sia frustrante ricevere porte in faccia in continuazione, questo però non significa che chi il lavoro ce l'ha non possa esprimersi o no? Anche perché,parlo per me, io il mio stipendio non lo rubo a nessuno e per arrivare ad averlo sono passata per tutte le frustrazioni che tu hai descritto, la situazione fa sì che io sia una "privilegiata" ma non significa che io non capisca o non sia passata per situazioni simili alla tua.
 
G

Gabriel

Guest
Ma scusa Mare, chi è che ha mancato di rispetto a chi? Conosco la tua situazione come quella di altri, nessuno ha detto che sia semplice, che non vi sbattete, che non sia frustrante ricevere porte in faccia in continuazione, questo però non significa che chi il lavoro ce l'ha non possa esprimersi o no? Anche perché,parlo per me, io il mio stipendio non lo rubo a nessuno e per arrivare ad averlo sono passata per tutte le frustrazioni che tu hai descritto, la situazione fa sì che io sia una "privilegiata" ma non significa che io non capisca o non sia passata per situazioni simili alla tua.

esatto, forse Mare non hai letto tutto quello che io e Ila abbiamo scritto...

siamo d'accordo

stiamo dicendo che i fanfaroni (che sono tanti) vanno avanti e quelli che si fanno un mazzo così vanno indietro...

siamo tutti concordi e abbiamo tutti quanto trattato l'argomento con i guanti.
 
G

Gabriel

Guest
Io ho detto qualcosa di diverso,ogni caso è a sé,il resto è una generalizzazione.

cara mia. è chiaro che quando parli di un argomento sociale, un minimo devi generalizzare...

ci sarà di certo anche chi si è fatto un mazzo così e ha fatto "carriera", ad esempio

ma la cosa importante da sottolineare è che nessuno di noi ha mancato di rispetto a chi si suicida perchè ha perso il lavoro o chi ha problemi di salute

ps se rileggi i nostri post, sia io che Ila abbiamo scritto più volte che non vogliamo generalizzare e abbiamo fatto mille esempi diversi
 

Brandy Alexander

New member
Credo che un post del genere possa scriverlo chi non ha lavoro,chi da anni si sbatte per prendere qualunque cosa,chi non ha scelta.Alexander dice se vuoi lavori,ogni caso è a sé e queste str... le ho già sentite,troppo facile parlare di ciò che non si conosce perché ogni esperienza è a sé,di chi manda curriculum a spiano,che cerca corsi che non vengono fatti per mancanza di fondi,che accetta lavori lontani sbattendosi 3 ore di viaggio e in ultimo magari pagati anche dopo un tot di mesi,vi prego non parlate di ciò che non sapete.Questa materia è delicatissima,soggettiva,e non va trattata così,se nn altro per il poco rispetto che si deve anche al numero di suicidi che ci sono stati per questo.Non tutti possono andare all'estero,non tutti sono in salute,alcuni accudiscono famiglie malate,voi parlate solo di un tipo di persone ma generalizzare è offensivo.Ringrazio Apeschi della sua sensibilità nel trattare la cosa e qui in questo post non torno più......è desolante vedere solo la mancanza di solidarietà e la voglia del facile giudizio e condanna che c'è in certe persone quando non vivono determinate situazioni.

Se ci sono problemi di salute tutto diventa un guaio. Non riesci a goderti niente.
Ogni cosa è più difficile, la mancanza di lavoro si aggiunge ed alimenta i problemi già esistenti.
Non è questione di voglia o determinazione. C'è differenza fra problemi e guai.
Non ti buttà giù, non te la prendere per quello che leggi o vedi in giro, e soprattutto non contare mai sulla solidarietà degli altri.
Ti direi buona Fortuna, ma non contare neanche su di Lei, a testa alta e tosta!
 
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maredentro78

Guest
Se ci sono problemi di salute tutto diventa un guaio. Non riesci a goderti niente.
Ogni cosa è più difficile, la mancanza di lavoro si aggiunge ed alimenta i problemi già esistenti.
Non è questione di voglia o determinazione. C'è differenza fra problemi e guai.
Non ti buttà giù, non te la prendere per quello che leggi o vedi in giro, e soprattutto non contare mai sulla solidarietà degli altri.
Ti direi buona Fortuna, ma non contare neanche su di Lei, a testa alta e tosta!

Questo è un discorso davvero più sensato!

@Gabriel:lascia stare gli appellattivi come "cara mia" perché causano solo altri fraintendimenti e sono fastidiosi e poi penso che tu nn debba essere l'avvocato di Ila,che sa alla grande parlare per sé!
 
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Gabriel

Guest
Questo è un discorso davvero più sensato!

@Gabriel:lascia stare gli appellattivi come "cara mia" perché causano solo altri fraintendimenti e sono fastidiosi e poi penso che tu nn debba essere l'avvocato di Ila,che sa alla grande parlare per sé!

facevo l'avvocato del 3d :)

diciamo che non volevo assolutamente dire cose che potessero urtare la sensibilità di nessuno, visto l'argomento delicato

forse mi sono spiegato male, e scusa per "il cara mia"

:wink:

ciao!
 
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