apeschi
Well-known member
Ieri mi e' capitato di vedere alcune interviste fatte a tre tipici giovani disoccupati. Sono rimasto molto perplesso perche' ritengo siano faziose ed abbiano volutamente scelto gli intervistati opportunamente.
Primo intervistato. Un giovane sui venti, ventidue anni. Domanda. Cosa vorresti fare? Risposta: O il pasticcere oppure il panettiere. Tutto vestito elegantemente e alla moda (i suoi abiti non penso siano economicissimi), cellulare smartphone (perche' e' il minimo per mandare le email, per partecipare alle chat, per essere social), ovviamente aiutino da parte dei genitori. Disoccupato perche' non trova il lavoro che vorrebbe (o panettiere o pasticcere ... e' specializzato solo in quello).
Mi spiace per lui, ma allo smartphone e agli abiti non sa comunque rinunciare.
Seconda intervista, una ragazza sui venti-ventidue anni.
Cosa fai? Disoccupata!
Studi? NO!
Ne' studia e nemmeno lavora.
Terza intervista, mi sono distratto ma comunque riceveva l'aiuto dei genitori (ma non per cose sostanziali, ma per poter comunque gestire un buon tenore di vita).
Ohibo' !!!!
Io ricordo che quando ero giovane io, ho avuto la possibilita' di studiare, per me lo studio era un lavoro, e per lo studio rinunciavo ad un sacco di cose (ai tempi non avevano ancora inventato i cellulari, i PC, il social, ma c'era la discoteca).
Mi ricordo i sacrifici che mi sono fatto, le notti, i week end passati sui libri.
Le rinunce, gli inviti degli amici che rifiutavo per mancanza di tempo, le rinunce alla discoteca (che peraltro non ho mai amato particolarmente) per studiare.
Non esisteva piu' il week end.
Scelsi una laurea pesante, impegnativa ma che mi potesse portare comunque ad avere un lavoro.
NB: (voglio sottolinearlo) So benissimo che oggi gli ingegneri, i medici, i laureati in generale non trovano piu' lavoro nemmeno loro, che i tempi sono cambiati, che se uno vuole lavorare deve accettare di essere precario, che se vuole trovare un lavoro deve espatriare.
So benissimo che il peggioramento e' evidente, notevole, tangibile, reale e senza fine.
So benissimo (perche' lo vivo sulla mia pelle) che c'e' da essere contenti di avere un lavoro, che ti ricattano in continuazione se hai un lavoro perche' sanno che non puoi perderlo, che devi abbassare la testa e lavorare accettando le situazioni spiacevoli.
Ma che uno mi venga a dire che non trova lavoro come pasticcere o panettiere (ma cercarlo come giardiniere, muratore, contadino, pare brutto?) ma in compenso e' vestito da 'fighetto' con lo smartphone pagato dai genitori perche' cosi' puo' essere in contatto con gli amici, o che una sia in giro a fare un tubo, non lavori, non faccia qualche corso (che ne so? di informatica, di lingue, di qualsiasi cosa) in attesa che il lavoro piova dall'altro come un miracolo a me sinceramente fa incazzare pesantemente;
mi sembra un insulto nei riguardi dei giovani che invece hanno studiato, hanno fatto sacrifici, hanno rinunciato ad un sacco di cose, che sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa pur di lavorare, mi sembra un insulto nei riguardi dei genitori che li aiutano, che gli comprano lo smartphone facendosi il mazzo dalla mattina allla sera, che non avranno forse mai la pensione (perche' la spostano sempre piu' avanti), che verrano forse licenziati perche' costano troppo alle aziende per dare il posto ai loro figli (che prenderanno molto meno di loro perche' e' questo che interessa alle azienda, licenziare i genitori per assumere i figli precari pagandoli molto meno e con molto meno garanzie per poter sbandierare con statistiche che sono riusciti a fare assumere dei giovani disoccupati).
Mi chiedo se siano i telegiornali faziosi (cosa che penso sinceramente) oppure no.
Disinformazione di massa voluta? O altro?
Primo intervistato. Un giovane sui venti, ventidue anni. Domanda. Cosa vorresti fare? Risposta: O il pasticcere oppure il panettiere. Tutto vestito elegantemente e alla moda (i suoi abiti non penso siano economicissimi), cellulare smartphone (perche' e' il minimo per mandare le email, per partecipare alle chat, per essere social), ovviamente aiutino da parte dei genitori. Disoccupato perche' non trova il lavoro che vorrebbe (o panettiere o pasticcere ... e' specializzato solo in quello).
Mi spiace per lui, ma allo smartphone e agli abiti non sa comunque rinunciare.
Seconda intervista, una ragazza sui venti-ventidue anni.
Cosa fai? Disoccupata!
Studi? NO!
Ne' studia e nemmeno lavora.
Terza intervista, mi sono distratto ma comunque riceveva l'aiuto dei genitori (ma non per cose sostanziali, ma per poter comunque gestire un buon tenore di vita).
Ohibo' !!!!
Io ricordo che quando ero giovane io, ho avuto la possibilita' di studiare, per me lo studio era un lavoro, e per lo studio rinunciavo ad un sacco di cose (ai tempi non avevano ancora inventato i cellulari, i PC, il social, ma c'era la discoteca).
Mi ricordo i sacrifici che mi sono fatto, le notti, i week end passati sui libri.
Le rinunce, gli inviti degli amici che rifiutavo per mancanza di tempo, le rinunce alla discoteca (che peraltro non ho mai amato particolarmente) per studiare.
Non esisteva piu' il week end.
Scelsi una laurea pesante, impegnativa ma che mi potesse portare comunque ad avere un lavoro.
NB: (voglio sottolinearlo) So benissimo che oggi gli ingegneri, i medici, i laureati in generale non trovano piu' lavoro nemmeno loro, che i tempi sono cambiati, che se uno vuole lavorare deve accettare di essere precario, che se vuole trovare un lavoro deve espatriare.
So benissimo che il peggioramento e' evidente, notevole, tangibile, reale e senza fine.
So benissimo (perche' lo vivo sulla mia pelle) che c'e' da essere contenti di avere un lavoro, che ti ricattano in continuazione se hai un lavoro perche' sanno che non puoi perderlo, che devi abbassare la testa e lavorare accettando le situazioni spiacevoli.
Ma che uno mi venga a dire che non trova lavoro come pasticcere o panettiere (ma cercarlo come giardiniere, muratore, contadino, pare brutto?) ma in compenso e' vestito da 'fighetto' con lo smartphone pagato dai genitori perche' cosi' puo' essere in contatto con gli amici, o che una sia in giro a fare un tubo, non lavori, non faccia qualche corso (che ne so? di informatica, di lingue, di qualsiasi cosa) in attesa che il lavoro piova dall'altro come un miracolo a me sinceramente fa incazzare pesantemente;
mi sembra un insulto nei riguardi dei giovani che invece hanno studiato, hanno fatto sacrifici, hanno rinunciato ad un sacco di cose, che sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa pur di lavorare, mi sembra un insulto nei riguardi dei genitori che li aiutano, che gli comprano lo smartphone facendosi il mazzo dalla mattina allla sera, che non avranno forse mai la pensione (perche' la spostano sempre piu' avanti), che verrano forse licenziati perche' costano troppo alle aziende per dare il posto ai loro figli (che prenderanno molto meno di loro perche' e' questo che interessa alle azienda, licenziare i genitori per assumere i figli precari pagandoli molto meno e con molto meno garanzie per poter sbandierare con statistiche che sono riusciti a fare assumere dei giovani disoccupati).
Mi chiedo se siano i telegiornali faziosi (cosa che penso sinceramente) oppure no.
Disinformazione di massa voluta? O altro?