Howey, Hugh - Wool (Trilogia Silo #1)

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Cosa faresti se il mondo fuori fosse letale e l’aria che respiri potesse uccidere? Se vivessi in un luogo dove ogni nascita richiede una morte e le tue scelte possono salvare vite o distruggerle? Questo è il mondo di Wool. In un futuro apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Lì, uomini e donnevivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Il rispetto delle leggi è affidato allo sceriffo Holston, un uomo lucido e malinconico che vive nel ricordo della moglie scomparsa. Dopo anni di servizio integerrimo, un giorno, a sorpresa, rompe inaspettatamente il più grande di tutti tabù e chiede di uscire, di andare fuori, incontro alla morte. La sua fatidica decisione scatena una serie di terribili eventi. A sostituirlo è nominato un candidato improbabile, un tecnico specializzato del reparto macchine: Juliette. Ora che il silo è affidato a lei, imparerà presto a sue spese quanto il suo mondo è malato. Juliette è abituata ad aggiustare le cose e vuole vederci chiaro: com’è nato il silo? E chi ha interesse a mantenervi l’ordine, tanto da arrivare a uccidere? Forse il silo è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare. Rivolta.

La più grossa pecca di questo libro-mattone è la lunghezza: pagine e pagine di descrizioni dettagliate, azioni minuziosamente elencate, gesti scansionati ai raggi X. Figlio mio, di 522 pagine avresti potuto tagliarne 200 e confezionare davvero un ottimo prodotto. Sì perché, per onestà intellettuale, devo ammettere che l'idea di partenza è davvero intrigante (siamo in un silo sotterraneo di 144 piani collegati da una scala a chiocciola infinita, e non si può uscire all'esterno perché l'aria è altamente tossica. Fuori vengono spediti i Pulitori, i condannati a morte chiamati a pulire le lenti delle telecamere della Vista sull'esterno). La trama sarebbe potenzialmente in grado di incollare alla lettura - la protagonista Juliette scopre una verità sconcertante sulle tute dei Pulitori e su tutto il castello di carte del Silo stesso - ma se ho impiegato 15 giorni per leggerlo significa che l'autore, pur dotato di grande fantasia, non ha l'X-Factor della suspense. I colpi di scena ci sono, furbescamente piazzati alla fine di capitoli strategici, ma arrivano troppo tardi, dopo decine e decine di pagine noiose e soporifere.
Per quanto riguarda i personaggi, salvo lo sceriffo Holston e Juliette per la personalità, i dubbi logoranti, le lotte interiori cui vanno incontro nel corso della narrazione, gli altri invece li ho trovati anonimi e fatti con lo stampino.
L'autore le idee e la fantasia ce le ha, ma lo stile è terra terra e il talento narrativo latita. Ci sono parti in cui ha reso bene il senso di claustrofobia del silo, all'interno delle tute quando l'ossigeno sta esaurendosi, oppure sott'acqua nel Silo 17 completamente allagato, ma sono gocce in un oceano di brodo allungato fino allo sfinimento. Non è nemmeno immune a certe forzature (i meccanici del silo costruiscono armi, pistole e fucili per la rivolta in pochissime ore, come se fossero mattoncini Lego).
Mi ha dato anche fastidio il finale aperto, ma tanto non comprerò gli altri due volumi nella serie.
Voto 3
 

kikko

free member
A me invece questo libro è piaciuto molto, concordo sul fatto che alcune situazioni sono descritte in maniera esasperante, Juliette sarebbe potuta e dovuta morire non so quante volte, ed era stanca, stanchissima, sfinita altrettante volte ma andava avanti lo stesso. Però nel complesso la trama e la storia mi hanno coinvolto. La sensazione di claustrofobia trasmessa dalla vita nel silos a me è arrivata. Leggerò sicuramente il seguito Voto 4 :)
 

Valuzza Baguette

New member
L'ho letto letteralmente tutto d'un fiato,molto avvincente,idee originali,non la solita trama scontata,mi è piaciuto molto,sto gia leggendo il secondo capitolo della saga.
Incuriosisce molto,leggendo di questo silo sotterraneo mi è venuto veramente un senso di claustrofobia!
 
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