130° minigruppo - Le onde di Virginia Woolf

Minerva6

Monkey *MOD*
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Oggi io e Jessamine iniziamo a leggere quest'opera sperimentale della Woolf pubblicata nel 1931.

Ho l'edizione Einaudi tradotta e curata da Nadia Fusini, per ora ho letto solo l'introduzione che di certo mi sarà molto utile per addentrarmi nei soliloqui dei sei (adoro questo numero!) personaggi (che non dovrebbero essere in cerca di autore, in questo caso :??) che si alterneranno nella storia.

Non sarà semplice commentare, ma ci proveremo :wink:.

Chi vorrà unirsi a noi sarà il/la benvenuto/a :D.
 

Jessamine

Well-known member
Evviva :YY aspetto di leggere questo libro da tanto, e sono ancora più contenta di poterlo fare condividendo la lettura con qualcuno.
Avevo in realtà già iniziato a leggiucchiare qualcosina tempo fa, ma durante gli esami non avevo la concentrazione giusta, quindi mi sono interrotta... che dire, è spiazzante. Ma in senso positivo.
Riprenderò questa sera, dall'inizio però, e spero proprio di riuscire a dire qualche cosa di più sensato :wink:

Ah, abbiamo la stessa edizione! :mrgreen: io avrei preferito lasciare l'introduzione per la fine, ma in effetti questo è forse uno di quei casi in cui sarebbe meglio leggerla prima, per non essere del tuttl disorientati :? Mi sa che stasera ricomincio proprio da lì :wink:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Anche io lascio l'introduzione sempre alla fine perché spesso più che introduzione è una postfazione e quindi c'è il rischio di ricevere spoiler indesiderati (mi è successo diverse volte), ma in questo caso, non essendoci una vera trama, ho preferito capire qualcosa prima di iniziare a leggere.
Tra un paio di ore inizierò l'opera (non mi viene proprio di chiamarlo romanzo :boh:).
Domani ci regoliamo sul ritmo di lettura, ti farò sapere quante pagine riesco a finire ogni sera :MUCCA.
 

elisa

Motherator
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anche a me piacerebbe tanto leggerlo, vedo se riesco a recuperarlo in biblioteca, ho sentito parlare di questo libro da uno psichiatra importante come il più bello che abbia mai letto in vita sua, e ha una vita bella lunga :D
 

ayuthaya

Moderator
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Inutile dire che vi seguirò con grandissimo interesse... questo libro mi ha davvero folgorato, ma non è facile, vi avverto! sarei persino tentata di rileggerlo con voi... :sbav:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Sono arrivata a pag 30 (ma stasera non riuscirò a leggere altre 30 pagine, ieri sera è stato un caso, quindi fai con calma :wink:).
Ho portato con me anche il libro per postare le frasi sottolineate, ma me ne sono ricordata solo ora e siccome non ho voglia di farlo rimando a domani.

Intanto riflettevo sul fatto che la Virginia ci ha messo un paio di anni per scriverlo...

Ho sempre amato storie razionali, più tradizionali, ma da qualche anno mi piace sperimentare e leggerne anche di così particolari senza una trama vera e propria e di non immediata comprensione. In queste occasioni viene fuori la parte più irrazionale di me, quella che cerco di tenere a bada ma che è sempre pronta a manifestarsi.

La Yourcenar l'ha definito "rivoluzionario" ed io sono favorevole alle rivoluzioni :wink:.
Anche se è molto onirico e non sempre facile da seguire è anche molto ipnotico e mi attira nel proseguire la lettura.
 

Jessamine

Well-known member
Sono circa a pagina 40, ma devo ammettere che mi trovo un po' in difficoltà a commentarlo.
Perché quello che mi sta trasmettendo è più che altro istintivo, non so bene come spiegarmi. Non sempre sono sicura (anzi, quasi mai a dire il vero) di capire tutto, o almeno qualcosa, però quello che è certo è che la lettura non mi lascia mai indifferente. Ci sono brani che sono veramente poesia in prosa (e sì, sono una strenua sostenitrice del fatto che la poesia non sia data da un "a capo", ecco), e mi piacciono tantissimo. Se mi ricordo, appena mi libero di questo maledetto esame infinito provo a riportarne qualcuno :wink:.
Mi piace anche questo continuo alternarsi delle voci narranti (che però narranti non sono, tutt'altro), nonostante spesso mi perda un po' e faccia fatica a capire chi sta parlando, quali siano le sue "caratteristiche", ma credo che il bello sia anche questo. Lasciarsi un po' travolgere e trascinare, accogliere quello che viene a livello di sensazione immediata senza voler a tutti i costi capire razionalmente.
A prescindere dal tempo a disposizione, credo sia comunque un romanzo da leggere a piccoli sorsi. O meglio, non credo riuscirei a leggere più di una ventina di pagine alla volta, perché sento il bisogno di far sedimentare tutte le sensazioni prima di procedere (ma essendo ancora all'inizio, sono pronta ad accogliere una bella smentita e a divorarmelo in un paio di giorni :wink:).

Ok, credo sia un commento abbastanza insensato, spero di riuscire a scrivere qualcosa di più significativo nei prossimi giorni.
Ah, e non so cosa darei per cavarmela abbastanza bene con l'inglese da potermelo gustare e poterlo apprezzare appieno in lingua originale:W:ad:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
anche a me piacerebbe tanto leggerlo, vedo se riesco a recuperarlo in biblioteca, ho sentito parlare di questo libro da uno psichiatra importante come il più bello che abbia mai letto in vita sua, e ha una vita bella lunga :D

A quale psichiatra ti riferisci? E' famoso?
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Parti che mi hanno colpita fino a pag 53

pag 16
L'impulso di vita in me montava a vuoto. Non riuscivo a muovermi. C'era un ostacolo. Ma tutti, tutti siamo condannati dall'albero delle mele*, l'albero inesorabile che non riusciamo ad oltrepassare (Neville)

*questa parte l'ho compresa solo per aver letto l'introduzione (pag XVIII) in cui la Fusini spiega che la Woolf sentì i genitori parlare di un caso di suicidio e poi in giardino passò accanto ad un melo...

pag 27
Conto ogni gradino che salgo, ogni gradino è una cosa fatta e finita. Così ogni notte strappo dal calendario il giorno passato, e lo arrotolo in una pallina (Susan)
Anche io da bambina contavo i gradini :mrgreen:. Se erano pari o dispari significava qualcosa di diverso ogni volta.
Per il calendario, io invece giro ogni mattina il pulsante di un orologio/datario con giorno e mese.

pag 28
Ma non riesco a seguire tutte le parole nei loro mutamenti, non riesco a seguire un pensiero dal presente al passato (Jinny)

pag 37
Non voglio, come Jinny, essere ammirata. Non voglio che la gente quando entro mi guardi con ammirazione. Voglio dare e voglio che mi sia dato, e voglio la solitudine in cui dispiegare i miei possessi (Susan)
Mi ha colpito soprattutto la seconda parte, in cui si parla di uno scambio equo di dare e avere che non sempre è facile da trovare, il più delle volte io nella mia vita (con le amicizie) ho dato senza ricevere in cambio lo stesso trattamento... non che lo pretendessi, per carità, ma averlo almeno nei momenti più difficili l'avrei gradito :wink:

pag 38
Odio il buio, il sonno e la notte e sto sdraiata impaziente che venga il giorno. Mi piacerebbe che la settimana fosse un solo giorno senza divisioni
(Jinny)
Per me invece è tutto il contrario, forse il buio e la notte non li amo, ma il sonno tanto e non vorrei mai alzarmi al mattino :mrgreen:. Per la settimana invece io vorrei che fosse di 14 giorni, non mi basta mai :wink:.

pag 39
C'è un intoppo nel fluire del mio essere; una corrente sotterranea preme contro un ostacolo, urta, spinge, ma il nodo al centro resiste. Oh, fa male, dà angoscia! (Rhoda)
L'intoppo è disarmante, non si riesce ad eliminare, è ingombrante, non permette il limpido fluire, ma forse non ne potrei fare a meno...

pag 42
Perciò parto pieno di dubbi, ma sollevato; col timore di un qualche intollerabile dolore che mi aspetta e tuttavia destinato a riuscire, anche se avventurosamente, dopo enormi sofferenze, destinato, sicuramente, a scoprire, alla fine, ciò che desidero (Neville)
Per me è più una speranza (che però si sta facendo sempre più flebile)

pag 47
Se io invece mi trovo in compagnia degli altri, subito le parole si mettono a fare anelli di fumo: guardate come le frasi cominciano subito a inanellarsi sulle mie labbra (Bernard)
Succede anche a me di attaccare bottone facilmente anche con gli estranei e di immaginare le loro vite, in queste situazioni viene fuori tutta la mia scimmiesca curiosità :mrgreen:

pag 53
Ora diventa chiaro che io non sono né uno né semplice, ma molti e complesso (Bernard)
Molto pirandelliano come concetto, vero?
 
Ultima modifica:

Minerva6

Monkey *MOD*
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dall'introduzione di Nadia Fusini

Non dobbiamo sempre capire. V'è una conoscenza che si forma nell'incomprensione, nell'urto con la difficoltà. Ci vuole pazienza per comprendere Le onde.

Jinny
Susan
Rhoda
Louis
Neville
Bernard

...non conta poi tanto distinguerli, perché i loro nomi coprono non personalità e personaggi differenti, ma differenti ipostasi di una stessa sostanza spirituale - vuoi che si incarni nella persona della scrittrice stessa, o si impersoni nelle più astratte e generali categorie dell'uomo e della donna.


n.b. io però riporterò dopo ogni parte citata chi ne è stato l'autore... per una mia curiosità personale, voglio vedere in quale dei 6 mi sarò ritrovata di più
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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fino a pag 63

pag 54
Ora, in genere, fa un'impressione precisa, e perlopiù buona (perché sembra che vi sia della virtù nella semplicità), chi sa tenersi in equilibrio in mezzo alla corrente. Ma tu, tu, mio io, che sempre accorri quando ti chiamo ( sarebbe un'esperienza straziante chiamare e non aver risposta...), tu capisci che ciò che ho detto durante la serata mi rappresenta solo in parte. Sotto, e proprio quando sono più disperso, sono intero. Sono portato alla simpatia, all'effusione; so anche stare seduto come un rospo nel suo buco, accettando con perfetta freddezza qualsiasi cosa capiti (Bernard)

Conosco bene lo strazio del chiamare e non ricevere risposta :W. Le componenti di estroversione ed introversione anche in me si mischiano e compaiono a fasi alterne durante una stessa giornata. L'accettare (ma non sempre con perfetta freddezza, purtroppo o per fortuna) qualsiasi cosa mi capiti è qualcosa che sto provando solo da qualche anno, prima non conoscevo così bene la rassegnazione...

pag 58
In me c'è un difetto - un'esitazione fatale che, se non la controllo, volge in schiuma e in falsità (Neville)
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
ragazze? ci siete??? :mrgreen:
una delle cose che adoravo di questo romanzo, da un certo punto in poi, era - contrariamente a quanto scrive la Fusini nella prefazione, riconoscere i personaggi, cercando di individualizzarli sempre più e sempre meglio (gli unici con cui ci sono riuscita poco sono Neville e Louis)...
Ma poi, al di sopra di ogni cosa, c'era la sensazione meravigliosa di essere cullata dalle parole di Virginia, proprio come se fossero delle onde... alcuni pezzi li capivo poco e non me ne importava, andavo avanti comunque, perchè sapevo che subito dopo mi sarei imbattuta in pagine di pura poesia...:sbav:
Quanto vi invidio, vorrei rileggerlo anch'io! ma è passato troppo poco tempo da allora! però ricordo di aver sottolineato quasi un terzo del libro! non lo aprivo mai senza avere la matita in mano, non ci sarei mai riuscita...
 

Jessamine

Well-known member
Ci sono, ci sono, è solo che trovo veramente difficile commentare questo romanzo.
So però che mi sta piacendo tantissimo.
Sono circa a pagina sessanta, siamo in treno per tornare a casa (dico siamo, perché è un po' come esserci davvero, su quel treno, in mezzo a quelle voci), e devo dire che sto cominciando anche io a cercare di delineare un po' i personaggi. Secondo me però, sì, sono ben distinti e con loro caratteristiche, ma al tempo stesso sono una cosa sola. Non so, questa parte in particolare del treno mi ha scossa, nonostante non sia successo nulla di che, ma mi è sembrato che Virginia mettesse a nudo tutte le piccolezze, le debolezze umane, le nostre piccole miserie. Tutti e sei sono diversi, eppure sono accomunati da un enorme disagio. Per motivazioni diverse, d'accordo, eppure tutti vivono nell'incertezza, con i loro dubbi e le loro paure. Insomma, mi paiono tante sfaccettature di una medesima condizione (e del resto, quanta Virginia c'è, in queste sei voci? :wink:).
Sono commenti un po' slegati e insensati, lo so, ma con questo libro non riesco a fare altro.
Ma, e sembrerò stupida, non so perché, un'immagine che mi é rimasta stampata in testa è quella di Rhoda che culla la sua bacinella d'acqua, con dentro i petali che sono le sue navi.... mi ha commossa.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
ragazze? ci siete??? :mrgreen:
una delle cose che adoravo di questo romanzo, da un certo punto in poi, era - contrariamente a quanto scrive la Fusini nella prefazione, riconoscere i personaggi, cercando di individualizzarli sempre più e sempre meglio (gli unici con cui ci sono riuscita poco sono Neville e Louis)...
Ma poi, al di sopra di ogni cosa, c'era la sensazione meravigliosa di essere cullata dalle parole di Virginia, proprio come se fossero delle onde... alcuni pezzi li capivo poco e non me ne importava, andavo avanti comunque, perchè sapevo che subito dopo mi sarei imbattuta in pagine di pura poesia...:sbav:
Quanto vi invidio, vorrei rileggerlo anch'io! ma è passato troppo poco tempo da allora! però ricordo di aver sottolineato quasi un terzo del libro! non lo aprivo mai senza avere la matita in mano, non ci sarei mai riuscita...

Anche io sto segnando le citazioni dei vari personaggi, finora (pag 63) in testa ci sono Neville e Bernard (3 ciascuno) seguiti da Susan e Jinny (con 2) e Rhoda (con 1), Louis manca ancora.
Dalla introduzione, per come sono stati caratterizzati dalla Fusini, avevo "adottato" Neville e Susan... vedremo alla fine chi sarà il preferito :wink:.

Sono arrivata a pag 100 e mi sono fermata, devo aggiungere le altre parti sottolineate, ma per farlo aspetto Jess.
Nel frattempo sono in terra russa con Turgenev (non ho resistito!)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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fino a pag 110

pag 67
...e possiate allontanare da voi la degradazione che invece, finché vivrete inconsapevoli della vostra mancanza di scopo, vi pervaderà, e vi renderà senili, anche se siete giovani (Louis)

pag 75
Mi sento ributtata tra le fiamme del mio corpo goffo, maldestro, costretta a sopportare le frecciate dell'indifferenza, del disprezzo, io che non desidero altro che colonne di marmo e pozze d'acqua dall'altra parte del mondo, dove la rondine tuffa le ali (Rhoda)

pag 93
Nelle crisi, provoco pietà, non amore. Perciò soffro terribilmente, ma non come Louis, per paura di dar spettacolo. Ho un senso della realtà troppo fine per permettermi tali buffonate, tali pretese. Vedo tutto -a parte una cosa sola- con assoluta chiarezza. E' ciò che mi salva. Ciò che dà alla mia sofferenza un'eccitazione inesauribile. E mi fa emanare sentenze, anche quando sto zitto. E poiché, in un certo senso, mi illudo, poiché la persona, sì, cambia continuamente, ma il desiderio no, e la mattina non so accanto a chi starò la sera, non sono mai fermo, stagnante; mi risollevo dai peggiori disastri, cambio, mi trasformo. (Neville)

Mi ci ritrovo fino ad un certo punto, ma era un pensiero troppo appassionato per spezzarlo.

pag 94
Vortico in fondo a caverne, volteggio come un pezzo di carta in corridoi senza fine, e devo tenermi con le mani alla parete per non essere travolta (Rhoda)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Io sono ferma a pag 110, nel frattempo sto leggendo un romanzo di Turgenev.

Posso aspettarti, tanto non si verificherà il problema che nel frattempo dimenticherò la trama :mrgreen: :wink:.

Scherzi a parte, non mi sta dispiacendo l'apparente mancanza di coerenza nella storia, solo che non riesco a fare un commento lineare, preferisco postare delle citazioni e a qualcuna aggiungere dei commenti telegrafici...
 

Jessamine

Well-known member
Sono arrivata anche io a pagina 110 (circa), devo dire che sto cominciando a prendere un pochino di più il ritmo. Prima leggevo con molto piacere, ma facendo fatica a cogliere tutto, ora invece non posso certo dire di cogliere tutto, ma per lo meno mi sembra di capire qualche cosa di più.
Forse perché ormai sto iniziando a conoscere e riconoscere i personaggi, non sono più delle voci qualsiasi, ma hanno delle caratteristiche precise, forse perché in effetti, molto lentamente, ma una sorta di trama (o meglio, un avanzare nel tempo, e quindi un succedersi di alcuni lentissimi eventi) sta emergendo, non lo so.
Mi resta comunque piuttosto difficile commentare, mi sembra che sia un romanzo dove la trama è solo un accessorio, un pretesto per dare spazio all'intimità. Intimità dell'autrice, dei personaggi e, perché no, anche del lettore.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Intimità dell'autrice, dei personaggi e, perché no, anche del lettore.

E' vero quello che scrivi, Jess.
Infatti io traggo dall'intimità dei personaggi (che poi è quella dell'autrice) le considerazioni che reputo più consone alla mia, e proprio per questa intimità non sempre è facile riuscire a spiegare quello che recepisco, si rischia di essere fraintesi o di svelare troppo di sé :boh:.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
e proprio per questa intimità non sempre è facile riuscire a spiegare quello che recepisco, si rischia di essere fraintesi o di svelare troppo di sé :boh:.

Questo è quello che mi succede con determinati romanzi, quelli che una volta, in un thread, definii i romanzi che "mi rappresentano"... e quando questo succede è una sorta di "miracolo". questo libro è un vero squarcio nell'interiorità, anche se non ha nulla di scandaloso o di eccessivo nè dal punto di vista dello stile, nè dei contenuti. E' per questo che avevo iniziato il mio commento sottolineando come "Virginia è simile a uno dei pochi luoghi non ancora stuprati dal turismo"... Se si riesce a entrare in empatia con lei (e non è detto) è davvero capace di trascinarti via e di condurti laddove non pensavi di poter arrivare... :paura:
 
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