Aspettando il Nobel per la letteratura 2014

elisa

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Ecco i favoriti :)

Premio Nobel per la letteratura 2014 | Favoriti


  • Ngugi wa Thiong’o (Kenya – 1938): è uno scrittore kikuyu, il gruppo etnico più numeroso del Kenya. La sua opera si muove attraverso vari generi letterari e secondo molti critici può essere considerato il padre del realismo magico africano. Thiong’o è stato vittima della repressione politica del suo paese. In diverse occasioni ha dovuto affrontare situazioni complesse, come l’esilio, la prigionia o l’irruzione in casa sua di uomini armati che hanno dato fuoco al suo volto e stuprato la moglie. Le sue opere riflettono la situazione sociopolitica dell’Africa, tema che ha trattato in romanzi, saggi, racconti e articoli di giornali.
  • Haruki Murakami (Giappone – 1949): eterno candidato al Nobel, in molti sperano che sia lui a vincerlo. La sua letteratura strizza l’occhio al surrealismo e i suoi personaggi sono caratterizzati da enigmaticità e da profonde emozioni. L’opera di Murakami è stata tradotte in in quarantadue lingue ed è stato bestseller in Corea del sud, Australi, Italia, Germania e Cina. Sebbene in Giappone alcuni critici lo disprezzino, la sua opera 1Q84 è andata esaurita appena in un giorno e la più grande libreria del paese, Kinokuniya, vendette più di una copia al minuto.
  • Ismail Kadare (Abania - 1936): è vissuto nei periodi più bui dell’Albania e questo fatto incide molto sul suo stile letterario. Diversi suoi libri affrontano situazioni scaturite dai cambiamenti politici e, soprattutto, di concetti come democrazia, capitalismo e oppressione. La sua opera è fondamentale per comprendere il dramma che vivono alcune comunità albanesi. Kadare ha vinto il Man Booker International Prize e il Premio Príncipe de Asturias de las Letras. Ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione Sociale e Istituzionale dall'Università di Palermo.
  • Assia Djebar (Algeria – 1936): il suo vero nome è Fatima-Zohra Imalayène e discende dai berberi dell’Algeria. Ebbe la fortuna di frequentare le scuole e l’università in un periodo in cui le ragazze sue coetanee smettevano di andare a scuola a dieci anni. Ha studiato presso la Scuola Normale Superiore di Parigi e divenne la prima donna argentina a esservi ammessa. Le sue opere hanno tinte politiche e in vari suoi scritti ha difeso il ruolo della donna nel mondo musulmano. Di fatto, i suoi personaggi femminili sono soliti avere una forza importante e, grazie alle loro importanti personalità, si allontanano totalmente dal concetto di sottomissione.
  • Adonis (Siria – 1930): Alî Ahmadi Sa'îdi Asbar ha scelto di usare lo pseudonimo di Adonis dopo che le sue opere sono state rifiutate da diverse case editrici e riviste letterarie. Anche lui da anni è in lizza per il Nobel che finora, comunque, non ha vinto. La sua opera letteraria, composta da poesie e saggi, ha avuto grande influenza in politica, grazie alla sua partecipazione attiva in Siria. Nel 1955 è stato messo in carcere e poi abbraccia il panarabismo (movimento politico che propone che tutti i popoli arabi dell’Asia e dell’Africa formino una nazione unica).
 

elisa

Motherator
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qui se ne aggiungono altri, pure le quotazioni :)

http://www.panorama.it/cultura/libri/favoriti-premio-nobel-per-letteratura-2014/


Gli italiani i più quotati sono Dacia Maraini e Umberto Eco. La quotazione è di 33 a 1, un punteggio comunque piuttosto basso. Più il primo numero si avvicina a 1, maggiori sono le probabilità di vittoria secondo i bookmaker. Quindi, nel caso di un poco probabile successo di Eco o Maraini, lo scommettitore guadagnarebbe 33 volte la cifra puntata.

Crollano le quotazioni di Milan Kundera, quotato solo 25 a 1. Il romanziere di L'insostenibile leggere dell’essere è nato nel 1929 a Brno, oggi Repubblica Ceca, ma da molti anni vive in Francia e dal 1981 è cittadino francese. Anche i suoi ultimi romanzi, da La lentezza (1995) in poi, sono scritti in francese.
Arretra anche la grande scrittrice statunitense Joyce Carole Oates: quotata 16 a 1 classe 1938. Anche lei è una habitué della candidature al Nobel per la letteratura. Autrice assai prolifica sin dal 1963: la sua bibliografia di narrativa è sterminata. In Italia nel 2014 sono uscite le traduzioni di due suoi romanzi, La donna del fango e Ragazza nera ragazza bianca, entrambi pubblicati da Mondadori.
A quota 14 a 1 c’è Assia Djebar. Anche lei poco nota in Italia, è probabilmente è la più importante autrice araba vivente. Algerina, nata nel 1936, scrive in francese. Da sempre attenta paladina della difficile condizione femminile nei paesi islamici. Fra i suoi libri in catalogo in Italia: Donne d'Algeri nei loro appartamenti, Nel cuore della notte algerina, Lontano da Medina, tutti editi da Giunti.

Sempre a quota 14 ecco un altro outsider: lo scrittore ungherese Pèter Nàdas. Romanziere raffinato, in Italia è molto sottovalutato, per non dire sconosciuto ai più. Da noi ha pubblicato i suoi romanzi per l'editore Zadonai (Amore, Minotauro) e per Dalai (Libro di memorie).
Da alcuni giorni sono in salita le quotazioni di Peter Handke. Lo scrittore austriaco ha raggiunto quota 12. Sperimentatore della narrativa, poeta, saggista, sceneggiatore (per il teatro ma anche per il cinema: Il cielo sopra Berlino con Wenders), Handke ha pubblicato in Italia decine e decine di titoli. Il suo romanzo più famoso, e forse anche il migliore, resta Infelicità senza desideri (Garzanti), scritto nel 1971. Handke è tuttavia un nome controverso per le prese di posizione decisamente antioccidentali espresse durante le guerre jugoslave degli anni '90 e nell'orazione funebre da lui tenuta per il presidente serbo Milošević, accusato di crimini contro l'umanità.
Resiste il romanziere statunitense Philip Roth (USA), classe 1933, eterno candidato a un Nobel sempre promesso e mai vinto. Oramai Roth è in pensione: nel 2012, a 79 anni, ha infatti annunciato che non scriverà altri libri. Quotazione: 12 a 1.

Ex aequo con Handke e Roth, c’è il drammaturgo Jon Fosse. Norvegese, nato nel 1959, romanziere e genio del teatro europeo considerato dalla critica alla stregua di un Ibsen contemporaneo. Proprio il suo più illustre collega e compatriota, Ibsen, è uno dei grandi che non vinsero mai il Nobel. In Italia i romanzi di Jon Fosse come Melancolia e il brevissimo Insonni sono editi da Fandango. Anche per Fosse la quotazione è 12 a 1.

Scorrendo la classifica verso l'alto troviamo il poeta siriano Adonis. Nato nel 1930, ha come vero nome Ali Ahmad Sa'id, ma lui sin da ragazzo firma i versi con il nome greco e fenicio di Adone, per rivendicare l'identità pre-Islamica della sua letteratura. Scrive poesie in lingua araba. Pacifista ed esule dalla Siria, vive in Francia dal 1980. Chi volesse avvicinarsi alla sua opera può provare con Memoria del vento (Guanda) o Ecco il mio nome (Donzelli). Quote: 10 a 1.

Alla stessa quota di Adonis entra lo scrittore albanese Ismail Kadare, altro candidato storico al Nobel. 78 anni, già vincitore del primo Man Booker International Prize nel 2005 (premio poi assegnato anche a Roth e ad Alice Munro, che vinse il Nobel nel 2013). Il libro di Kadare più venduto rimane quello dell'esordio, Il generale dell'armata morta. Ma noi ci permettiamo di consigliare almeno anche altri quattro romanzi: L'occhio del tiranno, Chi ha riportato Doruntina?, Aprile spezzato e Il palazzo dei sogni.

10 a 1 è la quotazione anche per il francese Patrick Modiano, che in questi giorni sta guadagnando molti proseliti fra gli scommetitori. Fra i suoi romanzi, spesso ambientati nella Parigi del passato, possiamo consigliare Dora Bruder (Guanda), Nel caffé della gioventù perduta (Einaudi), Un pedigree (ancora Einaudi), Riduzione di pena (Lantana).
Passiamo al podio dei favoriti. In terza posizione c'è Svetlana Alexievich è quotata 6 a 1. Saggista e giornalista bielorussa, in esilio volontario dal 2000, ha narrato nei suoi libri i drammi della storia dell'Unione Sovietica e del suo crollo: la guerra in Afghanistan (Ragazzi di zinco, edito da e/o), Cernobyl (Preghiera per Cernobyl, e/o), la fine del comunismo (Incantati dalla morte, ancora e/o), la nascita della "Nuova Russia" (in Tempo di seconda mano, Bompiani).
Al secondo posto Murakami Haruki. La sua vittoria è pagata dai bookmaker "solo" 9 a 2. Finora i buoni pronostici non hanno portato fortuna al romanziere giapponese. Che sia la volta buona?

Nella classifica dei possibili vincitori al primo posto sale Ngugi Wa Thiong'o, autore keniota di romanzi, poesie, opere teatrali. Come molti suoi colleghi candidati al Nobel, anche lui ha avuto seri problemi con la censura politica del suo paese (è stato in prigione, in esilio, è scampato a un omicidio). Ha esordito scrivendo in inglese ma la maggior parte dei suoi testi originali sono in gikuyu o swahili, le lingue del Kenya. Sarebbe il secondo Nobel letterario assegnato all'Africa nera: il primo e unico, finora, è andato nel 1986 al drammaturgo nigeriano Wole Soyinka (che però scriveva in inglese). In Italia i libri di Ngugi Wa Thiong'o sono editi da Jaca Book: Sogni in tempo di guerra, Un chicco di grano, Petali di sangue (gli ultimi due davvero difficili da trovare, per ora). Thiong'o ha sorpassato Murakami ed è quotato 7 a 2.
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Io tifo per Murakami, secondo me è assolutamente geniale...ultimamente ha anche imparato a non essere prolisso! :HIPP
 

velmez

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mi sento estremamente ignorante...
di questi conosco Murakami, Eco, Maraini, Kundera e Philip Roth...
voterei per Murakami ma non conoscendo gli altri non escludo che mi possano piacere altrettanto!
a leggere le "biografie" voterei per la terza classificata Svetlana Alexievich!
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
mi sento estremamente ignorante...
di questi conosco Murakami, Eco, Maraini, Kundera,e Philip Roth...
voterei per Murakami ma non conoscendo gli altri non escludo che mi possano piacere altrettanto!
a leggere le "biografie" voterei per la terza classificata Svetlana Alexievich!

Consolati...io ho letto solo P. Roth, Kundera, Oates, un pezzetto di Eco e sto leggendo Murakami adesso...per il resto nada...i nomi sono noti, ma non ho mai letto nulla...

sulla contemporanea sono a zero meno

Murakami (letto solo 300 pagine di Kafka sulla spiaggia), piace moltissimo anche a me
 

Jessamine

Well-known member
:? Io ho letto solo un po' di Eco, qualcosa in più di Kundera e qualcosina in più ancora di Murakami.
Schifo non mi fanno, eh, ma sinceramente non darei il Nobel (manie di protagonismo, come se avessi voce in capitolo :mrgreen:) a nessuno dei tre :??
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
:? Io ho letto solo un po' di Eco, qualcosa in più di Kundera e qualcosina in più ancora di Murakami.
Schifo non mi fanno, eh, ma sinceramente non darei il Nobel (manie di protagonismo, come se avessi voce in capitolo :mrgreen:) a nessuno dei tre :??

pure io do un'opinione conscio che potrei dire castronerie, perchè non ho gran cultura...ma mi pare che la letteratura, in generale, non stia vivendo un gran momento...
 

ayuthaya

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Assegnato il premio al francese Patrick Modiano...
 

catoate

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Assegnato il premio al francese Patrick Modiano...

Di Modiano ho letto anni fa un romanzo. "Dans le café de la Jeunesse perdue". Sarei ben incapace di farne un riassunto. L'impressione era piacevole, ma non geniale diciamo. Fu una di quelle letture che assomigliano ad una serata in compagnia in una calorosa osteria. Un piacevole momento senza tuttavia estasi letteraria. Al momento dei risultati, il segretario Peter Englund ha dichiarato che Modiano era il Marcel Proust di oggi...Però...chissà, forse tradotto in svedese rende diversamente la scrittura di Modiano :)
Dai, dovrò rivalutarlo...forse...o forse no
 

Lark

Member
Di Modiano ho letto anni fa un romanzo. "Dans le café de la Jeunesse perdue". Sarei ben incapace di farne un riassunto. L'impressione era piacevole, ma non geniale diciamo. Fu una di quelle letture che assomigliano ad una serata in compagnia in una calorosa osteria. Un piacevole momento senza tuttavia estasi letteraria. Al momento dei risultati, il segretario Peter Englund ha dichiarato che Modiano era il Marcel Proust di oggi...Però...chissà, forse tradotto in svedese rende diversamente la scrittura di Modiano :)
Dai, dovrò rivalutarlo...forse...o forse no

Di sicuro con Proust ha in comune il gusto per le cose perdute! (Mi riferisco al titolo che hai citato).
Io non ho la minima idea di chi sia. Per chi l'ha letto: da cosa consigliereste di cominciare, o qual'è stato a vostro parere il suo libro migliore?
 

catoate

New member
Di Modiano ho letto anni fa un romanzo. "Dans le café de la Jeunesse perdue". Sarei ben incapace di farne un riassunto. L'impressione era piacevole, ma non geniale diciamo. Fu una di quelle letture che assomigliano ad una serata in compagnia in una calorosa osteria. Un piacevole momento senza tuttavia estasi letteraria. Al momento dei risultati, il segretario Peter Englund ha dichiarato che Modiano era il Marcel Proust di oggi...Però...chissà, forse tradotto in svedese rende diversamente la scrittura di Modiano :)
Dai, dovrò rivalutarlo...forse...o forse no

Sono iscritta in un forum letterario francese. In questo forumo,i lettori di Modiano consigliano la lettura di :

Via delle botteghe oscure (ha vinto il premio francese Goncourt negli anni 70)

e

Dora Bruder
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
sono sempre felice quando un autore lo conosco poco e posso scoprire così un altro pezzo di universo sconosciuto. Modiano lo conosco di nome ma non di fatto :)
 
10 a 1 è la quotazione anche per il francese Patrick Modiano, che in questi giorni sta guadagnando molti proseliti fra gli scommetitori. Fra i suoi romanzi, spesso ambientati nella Parigi del passato, possiamo consigliare Dora Bruder (Guanda), Nel caffé della gioventù perduta (Einaudi), Un pedigree (ancora Einaudi), Riduzione di pena (Lantana).

Non era una quota altissima, se avessi letto prima il tuo post qualcosa sopra ce l'avrei messo.
 
G

giovaneholden

Guest
Appena sentito della vittoria di Modiano mi sono fiondato in libreria! Nulla di reperibile,poi l'idea geniale:e se passassi dal Libraccio? Ed ecco che a soli 6,50 euro ho visto Un pedigree che occhieggiava dagli scaffali! Ovvia la conclusione...:mrgreen: :sbav:
 

harry.haller

New member
Sinceramente sono un po' deluso dal fatto che dopo tanto tempo ancora non si decidano a dare il nobel a un autore monumentale come Philip Roth.
Comunque lo stesso Murakami è da più tempo tra i candidati e anche lui è stato sempre lasciato in disparte,cosa anche questa che mi lascia molto pensieroso.
Sicuramente andrò a recuparare tutto di Modiano e spero che sia al livello di Roth......(?)
 

catoate

New member
Roth o/e Modiano

Sinceramente sono un po' deluso dal fatto che dopo tanto tempo ancora non si decidano a dare il nobel a un autore monumentale come Philip Roth.
Comunque lo stesso Murakami è da più tempo tra i candidati e anche lui è stato sempre lasciato in disparte,cosa anche questa che mi lascia molto pensieroso.
Sicuramente andrò a recuparare tutto di Modiano e spero che sia al livello di Roth......(?)

Per il poco che ho letto di Modiano...e il poco (magià più consistente) che ho letto di Roth, sono chiaramente due scrittori diversi sia nella scrittura stessa che nei temi. Modiano è un uomo che cerca nelle proprie radici per trarre un mondo, una risposta. Roth è un uomo che trae tutto, secondo me, dall'occhio, dalla società intorno, e "sputa" lo specchio nel quale tutti noi viviamo. Non ricordo se Roth viene definito scrittore post moderno, ma qualcosa del post modernismo ce l'ha, anche se mi sembra meno nero, meno buio di un DeLillo ad esempio...ma forse sbaglio
 

harry.haller

New member
Per il poco che ho letto di Modiano...e il poco (magià più consistente) che ho letto di Roth, sono chiaramente due scrittori diversi sia nella scrittura stessa che nei temi. Modiano è un uomo che cerca nelle proprie radici per trarre un mondo, una risposta. Roth è un uomo che trae tutto, secondo me, dall'occhio, dalla società intorno, e "sputa" lo specchio nel quale tutti noi viviamo. Non ricordo se Roth viene definito scrittore post moderno, ma qualcosa del post modernismo ce l'ha, anche se mi sembra meno nero, meno buio di un DeLillo ad esempio...ma forse sbaglio

sicuramente hai ragione e hai descritto abbastanza bene(per quanto possibile e noi mortali)i due scrittori.
Roth è certamente uno scrittore più pessimista.Sarà perchè quando leggo apprezzo maggiormente le tinte pessimistiche o sarà perchè conosco nettamente meglio lui di Modiano,ma per me non c'è gara.
comunque grazie per l'apprezzamento

p.s.(c'era pure Murakami!!!!)
 

catoate

New member
sicuramente hai ragione e hai descritto abbastanza bene(per quanto possibile e noi mortali)i due scrittori.
Roth è certamente uno scrittore più pessimista.Sarà perchè quando leggo apprezzo maggiormente le tinte pessimistiche o sarà perchè conosco nettamente meglio lui di Modiano,ma per me non c'è gara.
comunque grazie per l'apprezzamento

p.s.(c'era pure Murakami!!!!)

c'era pure Kundera !!!

E da brava patriota di adozione, non mi sarei lamentata se Umberto Eco l'avesse vinto ! Considero che molti scrittori italiani del Novecento sono stati completamente dimenticati dal Premio...ma è un gioco, quindi meglio vincere presso i lettori piuttosto che con il Nobel :)

Sul pessimismo, non posso che condividere. A parte alcuni scrittori che amo leggere per ritrovare bolle di tenerezza e semplicità (Pennac in testa), amo più il grigio (senza le variazioni pseudo erotiche del caso) che il bianco :)
 
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