15° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Eccoci arrivati al 15° appuntamento con il Poeticforum di Forumlibri.
Scrivete qui la poesia che volete commentare tutti insieme, le fasi come al solito sono due:
1) Proposte;
2) Commenti

:mrgreen:
Facilissimo :mrgreen:

Vi ricordo che le vostre creazioni sono gradite! :)
 

maclaus

New member
Nel bosco

L'umido profumo
del mattino
sonnacchioso
da tappeti d'erba
sale.
Il sibilo delicato
di foglie cadenti
tra alberi odorosi
di pioggia inzuppati
percorre
il silente bosco
magico,
irreale...
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
CAPOLINEA


Cielo, lontano, spento:
rari spiragli, tra convergenti cuspidi
di anonime torri-formicaio vuote,
avari, con ciechi occhi invento.

Orizzonte, confuso, tremolo
nella nebbia traslucida fumante,
di blob immondo ed inquinato greve.
Cannocchiale senza oramai più lenti.

Gente, nebulosa gelatina plumbea,
intermittente tra vetrine e strade.
Fantasmi, aleatori aquiloni morti.
Caleidoscopi di lucciole impazzite.

Suoni ovattati e alieni,
rade frequenze stridenti e ignote.
Sorgente di luce cercando vado.
Inutili passi nel vuoto, fermo:
patetico affanno su tapis roulant.

A infinita distanza il braccio, proteso
nulla stringendo tra molecole vuote.
E allora ti chiamo, silente urlo;
cerchio sonoro, la mia deforme bocca
sempre più enorme, tutto avviluppa.

Finché, fiocchi di nucleare neve,
orridi e meravigliosi figli dell’odio,
il mio trasparente smaterializzato io,
tra mille cellule del disgregato mondo,
orfani di madre gravità, smarriti,
radialmente levita, turbini deserti.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ho scordato, per prima, la tua voce di Pedro Salinas

Ho scordato, per prima, la tua voce.
Se tu ora qui passassi, al mio fianco,
domanderei: “Chi è?”.
Poi mi sono scordato il tuo passo.
E non so più se nel vento
si scansa un fantasma di carne,
se sei tu.
Ti sei sfogliata tutta lentamente
prima che fosse inverno:
il sorriso, lo sguardo, il colore
del tuo vestito, il numero
delle tue scarpe. E ancora
ti sei sfogliata:
hai perduto la carne, il tuo corpo.
E m’è rimasto solo,
di te, le sette lettere del nome.
E tu tenti di vivere,
agonizzando disperatamente,
in loro, anima e corpo.
La linea del tuo scheletro,
la tua voce, il tuo riso, sette lettere.
Loro. E a dirle sono
ora il tuo corpo, ormai.
E mi sono scordato del tuo nome.
Se vanno separate sette lettere
non si può riconoscerle.
Passano i tram gli annunci: lettere
s’accendono a colori della notte,
vanno su buste dicendo
altri nomi.
E tu finirai lì
già disciolta, disfatta, inesistente.
Sarai tu, il tuo nome, che eri tu
in sospensione dentro scialbi cieli
in una gloria astratta d’alfabeto.

 

Monica

Active member
Farò della mia anima
uno scrigno per la tua anima
del mio cuore una dimora per la tua bellezza
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la Primavera,
e vivrò in te
la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane.
Ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta la storia delle onde.

Lord Byron
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ecco a voi la prima proposta ... il poeta è il nostro maclaus :)

Nel bosco

L'umido profumo
del mattino
sonnacchioso
da tappeti d'erba
sale.
Il sibilo delicato
di foglie cadenti
tra alberi odorosi
di pioggia inzuppati
percorre
il silente bosco
magico,
irreale...
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Ecco a voi la prima proposta ... il poeta è il nostro maclaus :)

Nel bosco

L'umido profumo
del mattino
sonnacchioso
da tappeti d'erba
sale.
Il sibilo delicato
di foglie cadenti
tra alberi odorosi
di pioggia inzuppati
percorre
il silente bosco
magico,
irreale...

un'ambientazione magica
a prescindere

mi vedo lì, in effetti esperienza realmente vissuta

la metafora di tale scena si fonde
con i sogni ancestrali
suggeriti dalle sensazioni

e la rinascita all'alba
di un nuovo giorno di vita
assume l'aspetto del perenne
rinnovarsi della CREAZIONE
 

Nerst

enjoy member
Il bosco è sempre e sempre sarà il luogo magico dove le cose più impensate hanno la possibilità di accadere.
Questa poesia descrive al meglio il suo animo. Al mattino il bosco sembra davvero sonnecchiare ed è umido e profumato con il suo tappeto d' erba.
Tra le foglie il vento fischia in un sibilo e il silenzio si tinge di rumori, come se fosse voce. Mi piacciono questi versi, lo descrivono per ciò che il bosco può apparire ad occhi sognanti: magico ed irreale.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Nel bosco

Nella sua semplicità la trovo delicata e gradevole. Sembra di esserci lì, in quel bosco, immersi in un silenzio in cui i sensi si acuiscono, tanto da sentire il sibilo di una foglia che cade. Descrive un luogo e un momento magico, di pace esteriore ed interiore. Rasserenante.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La prossima proposta è una poesia del nostro amico HOTWIRELESS :D

CAPOLINEA


Cielo, lontano, spento:
rari spiragli, tra convergenti cuspidi
di anonime torri-formicaio vuote,
avari, con ciechi occhi invento.

Orizzonte, confuso, tremolo
nella nebbia traslucida fumante,
di blob immondo ed inquinato greve.
Cannocchiale senza oramai più lenti.

Gente, nebulosa gelatina plumbea,
intermittente tra vetrine e strade.
Fantasmi, aleatori aquiloni morti.
Caleidoscopi di lucciole impazzite.

Suoni ovattati e alieni,
rade frequenze stridenti e ignote.
Sorgente di luce cercando vado.
Inutili passi nel vuoto, fermo:
patetico affanno su tapis roulant.

A infinita distanza il braccio, proteso
nulla stringendo tra molecole vuote.
E allora ti chiamo, silente urlo;
cerchio sonoro, la mia deforme bocca
sempre più enorme, tutto avviluppa.

Finché, fiocchi di nucleare neve,
orridi e meravigliosi figli dell’odio,
il mio trasparente smaterializzato io,
tra mille cellule del disgregato mondo,
orfani di madre gravità, smarriti,
radialmente levita, turbini deserti.
 

maclaus

New member
Lo stile delle poesie di hot mi ha sempre affascinato e turbato... La padronanza dell'uso delle metafore che usa è invidiabile. Io, il suo stile, lo definisco "ermetico al cubo"... Quello dell'ermetismo è uno stile difficile e chiuso nella ricerca della forma analogica, insieme all'approfondimento di una nascosta esperienza interiore... ed hot, in questo è un maestro. La stragrande maggioranza dei critici parlando dell'ermetismo identifica la poesia con "l'uso minimo delle parole" che si rinchiude e si assume il compito di ridare un senso alla parola stessa e di usarla solo quando necessaria. Ma, a mio modesto parere, i poeti ermetici perseguono l'ideale di una “poesia pura”, libera da ogni finalità pratica, essenziale, senza scopo educativo.
Il tema centrale della poesia ermetica è il senso della solitudine disperata dell'uomo moderno che ha perduto fede negli antichi valori, nei miti della civiltà romantica e positivistica e non ha più certezze a cui ancorarsi saldamente. L'uomo vive in un mondo incomprensibile per lui e quindi ha una visione sfiduciata della vita, priva di illusioni.
Hot, come gli ermetici, rifiuta la parola come atto di comunicazione per lasciarle solo il carattere evocativo. La sua poesia è una poesia di stati d'animo, di ripiegamento interiore espresso con un linguaggio raffinato ed evocativo che sfuma ogni riferimento diretto all'esperienza in un gioco di allusioni.
All'interno dell'ermetismo sono presenti due filoni: cattolico (o purista) e laico (o storicista).
Nel filone "purista" è presente il tema dell'"assenza" che è anche "attesa" verso una figura salvifica e perciò, l'analogia risulta essere complessa, in quanto è più lontana dalla realtà. Nel filone "storicista", invece, l'analogia è più vicina alla realtà. Naturalmente hot lo classifico, senza dubbio, quale poeta ermetico laico-storicista dallo stile raffinato e amante delle tinte fosche e apocalittiche...
Non è il genere di poesia che amo particolarmente, ma lo stile di hot mi coinvolge.
 

viki

New member
Rimani! Riposati accanto a me.
Non te ne andare.
Io ti veglierò. Io ti proteggerò.
Ti pentirai di tutto fuorchè d'essere venuto a me, liberamente, fieramente.
Ti amo. Non ho nessun pensiero che non sia tuo;
non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te.
Lo sai. Non vedo nella mia vita altro compagno, non vedo altra gioia
Rimani.
Riposati. Non temere di nulla.
Dormi stanotte sul mio cuore...

Gabriele D'Annunzio
 

Nerst

enjoy member
Caspita, mi ha colpita molto nella sua dichiarazione di rassegnata accettazione di un qualcosa che sembra non poter cambiare.
Mi sa che la rassegnazione è legata alla quotidianità che ci sta apparendo sempre più sgranata e la gente fa da riempimento a tutto ciò con il suo atteggiamento da fantasma. La poesia è davvero profonda e reale.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Capolinea

Lo stile e il linguaggio usati nella poesia non sono immediati e semplici. Se si legge attentamente fa un certo effetto, è toccante e drammatica nella sua descrizione di ogni dettaglio (se non ho capito male) legato al modo di vivere e di vedere il mondo da parte di chi sta per lasciarlo (realmente) o di chi ad esso si sente alieno (metaforicamente). Si prova con tutte le forze ad aggrapparsi alla vita e a mettere in moto i sensi, ma questi non rispondono più, e con essi la voce. Mi è piaciuto e rende l'idea il paragone con i passi sul tapis roulant, che non portano mai da nessuna parte.
 
Alto