Shelley, Mary - Frankenstein

Dorylis

Fantastic Member
Frankenstein, o il Prometeo moderno (Frankenstein; or, The Modern Prometheus) è un romanzo scritto da Mary Wollstonecraft Shelley fra il 1816 ed il 1817, pubblicato nel 1818. E' questo il romanzo che genera il nome del dottor Victor von Frankenstein ed il personaggio della creatura, spesso ricordata come mostro di Frankenstein, i quali a livello popolare sono (erroneamente) ricordati sotto lo stesso nome.
Victor Frankenstein è un ragazzo che ha sempre vissuto nell'agio e nell'amore della sua famiglia. Ha due fratelli e una sorella-cugina adottiva, Elizabeth, di cui si innamora fin da giovane. E' appassionato agli studi e a 17 anni, dopo aver perso la madre a causa della scarlattina, si iscrive all'università di Ingolstad, dove frequenta corsi di scienze, chimica e biologia. Si appassiona talmente agli studi da tentare numerosi esperimenti, tra i quali la creazione della vita. Così Victor, dopo notti insonni, continue ricerche negli ossari e un'intensa attività di "macellaio umano" dà origine a un essere, più grande del normale, più alto e robusto, dalla pelle color mummia, gli occhi vacui e giallastri, la fronte alta e spaziosa. Appena il mostro prende vita, Vittorio è spaventato dalla sua stessa creazione, e fugge. Dopo qualche tempo Vittorio apprende la notizia della morte del fratellino, ucciso strangolato, e fa ritorno a Ginevra, dove nel parco rivede il mostro, sua creazione. Capisce che l'assassino è il demone da lui stesso creato, ma non può parlarne con nessuno e viene condannata una sua cara amica per l'omicidio. Victor comincia un'esistenza tormentata dai rimorsi, dalla disperazione e follia. Il demone allora, bestia dotata di sentimenti, gli propone di creare un essere femminile uguale a lui, di modo che, schifato dagli uomini, egli avesse una compagna con cui stare, per non vivere in eterna solitudine. Dapprima Victor approva, poi però, colto dal pensiero che potesse nascere una progenie di mostri, distrugge quanto compiuto. Il demone allora gli minaccia odio e vendetta eterna e pian piano Vittorio rimane solo sulla terra, perdendo tutti i suoi cari uno ad uno. Così decide di inseguire il demone per vendicare tutti i morti innocenti, ma dopo estenuanti ricerche muore, sfinito al polo.

Quando ho visto che nella lista dei libri del forum mancava questo capolavoro gotico ho deciso di rimediare! Nn si può nn leggere Frankenstein..
 
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elisa

Motherator
Membro dello Staff
Che dire di questo classico di cui si è detto tutto!
Leggerlo è il minimo perchè ha dato l'avvio a un mito e a un immaginario collettivo che ha ispirato registi e scrittori.
Il tema poi è quanto mai attuale, il potere dell'uomo e della scienza, cos'è la nascita e la creazione, temi eterni e continuamente dibattuti.
 
bello bello bello!
e pensare che è nato così:

Maggio 1816: la sorellastra di Mary Shelley, Claire Clairmont, diventata l'amante di lord Byron, convince i coniugi Shelley a seguirla a Ginevra. Il tempo piovoso confina spesso i dimoranti e questi occupano il tempo libero leggendo storie di fantasmi tedesche tradotte in francese. Byron propone allora di comporre loro stessi una storia di fantasmi: tutti cominciano a scrivere, ma Mary non ha sùbito l'ispirazione.

Intanto le lunghe conversazioni degli uomini vertono sulla natura dei principi della vita, su Darwin, sul galvanismo, sulla possibilità di assemblare una creatura e infondere in essa la vita. Tali pensieri scatenano l'immaginazione di Mary e portano all'incubo che è all'origine del grande mito gotico: uno studente che si inginocchia di fianco alla creatura che ha assemblato; creatura che, grazie ad una qualche forza, comincia a mostrare segni di vita.

Mary inizia il racconto decisa a ricreare quel terrore che essa stessa ha provato nell'incubo: il successo dello scienziato nell'animare la creatura l'avrebbe terrorizzato ed egli sarebbe scappato dal suo lavoro, sperando che, abbandonato a se stesso, l'essere sarebbe morto; ma la creatura rimane sconcertata dalla sua solitudine (Satana aveva i suoi compagni che lo ammirassero ed incoraggiassero; ma io sono solo).
Il marito spinge Mary a sviluppare maggiormente la storia che viene continuata in Inghilterra.
 
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ayla

+Dreamer+ Member
Uno dei libri più belli che abbia mai letto... assolutamente immancabile nelle librerie personali,nn si può nn leggere il libro che ha dato inizio alla "leggenda"!!!
 

Maya03

New member
l'ho iniziato la settimana scorsa... e prosegue alla grande.
la lezione che fin'ora ne ho ricavato è che quello che la scenza riesce a fare non sempre è positivo. prendiamo le clonazioni... Victor era al settimo cielo per quello che stava creando, ma appena ha visto il risultato si parla di orrore, ribrezzo, disprezzo per quella forma di vita che ha creato...
 

Giosafat

New member
Fantastico, uno dei libri più belli che abbia mai letto, pensavo fosse banale quando l'ho letto (una decina d'anni fa) invece è un romanzo molto profondo e con molti significati.

9/10
 

Maya03

New member
è un pò che l'ho finito...
bello, mi ha commosso perchè nonostane la natura strana di frankenstein prova dei sentimenti e li esprime al cuo 'creatore'.
mi ha fatto riflettere anche sul fatto che certe circostanze ci rendono crudeli, cattivi, nonostante noi non lo vogliamo. il pregiudizio, la crudeltà e l'indifferenza degli altri fanno scattare in noi dei meccanismi che ci portano a combattere per la sopravvivenza...
 

coffeegirl

New member
Bellissimo, l'avrà letto una decina di anni fa...molto più profondo di quello che mi aspettavo e concordo con Maya03: in certi punti è davvero commovente.
 

f.melillo

Federico
Mary Shelley - Frankenstein

ragazzi questo libro che ho appena finito è veramente stupendo e la cosa che mi ha compito di più è che nonostante sia stato scritto nel '700 ha un linguaggio attualissimo, pieno di significati filosofici e altrettanti educativi.
La storia del creatore e del suo mostro, il moderno prometeo per capirci se conoscete il mito greco.
Ve lo consiglio di cuore!
 

Brethil

Owl Member
Avendo bene impresso nella mente come di solito viene rappresentata la Creatura di Frankenstein da questo libro mi aspettavo una specie di racconto dell'orrore. Ovviamente mi sbagliavo di grosso!
E' un romanzo che parla della caduta dell'uomo, del suo portare ai limiti la sete di conoscenza e restare invischiato in qualcosa che non può controllare e dal quale è destinato ad essere schiacciato.
Il dottor Frankenstein vuole creare un essere perfetto ma come potrebbe, essendo egli stesso imperfetto in quanto essere umano?
Personalmente mi è risultato più semplice vedere le cose dall'ottica della Creatura che è stata messa al mondo, ripudiata e poi abbandonata. Pur essendo d'aspetto terrificante che poco ha di umano mi è parsa molto più umana del suo creatore, semplicemente desiderava ciò che tutti noi vorremmo ovvero essere amata per quello che è e non per come appare.
Ho trovato veramente bello il monologo conclusivo della Creatura, in cui si racconta e in cui fa capire quanto a modo suo amasse il suo crudele creatore.
Sia che si legga questo libro in chiave religiosa (Dio-uomo) che in chiave laica (genitori-figli) credo sia impossibile non immedesimarsi almeno un po' nella Creatura, ecco perchè lo consiglio a chiunque.
 

Zefiro

da sudovest
Tertium non datur

Libro bellissimo, l’ho sempre amato. La storia della creatura che voleva essere uomo ed il suo rifiuto da parte degli altri uomini, la paura e quindi il rifiuto del diverso, la rivisitazione del mito di Prometeo, e molto altro ancora… temi importanti, di più, vitali, tutti nello stesso libro e raccontati con una penna degna di questo nome.

Non vado oltre con i commenti positivi, già peraltro numerosi nei post precedenti, e così, per amor di discussione, mi soffermo invece sulle ricadute o meglio la visione in negativo che la storia della creatura che sfugge al controllo e si rivolta contro il suo creatore sottende in termini di capacità di immaginare un rapporto positivo di convivenza con la scienza. E, soprattutto con l’assunzione delle responsabilità conseguenti.

Questo problema, il problema del “complesso di Frankenstein” se lo pose Isaac Asimov (la definizione è sua) inventore delle “leggi della robotica”, dei “robot positronici” e della fortunatissima serie che li vede come protagonisti (cfr: “Io robot” e, soprattutto “Il secondo libro dei robot”).

E’ ben noto che tali androidi erano macchine condizionate per non nuocere, in accordo alle leggi della robotica che assolvono per i robot la medesima funzione che una balaustra svolge per una scala o una sicura per un'arma. Sono creature progettate da matematici ed ingegneri, argomentava Asimov, non vedendo la ragione per cui, volendolo e facendo le cose per bene (qui sta il punto!!!!) non dovessero essere prese, a progetto, le necessarie misure di sicurezza. Asimov infrangeva quindi per la prima volta lo schema della macchina che prima o poi si rivolta al suo creatore e lo distrugge, “il complesso di Frankenstein” appunto contro cui combattè per tutta la vita: “My robots were machines designed by engineers, not pseudo-men created by blasphemers” (Isaac Asimov, The Rest of the Robots)

Nessuno di noi credo, in anno Domini 2010 crede ciecamente al potere salvifico della scienza sic et simpliciter. Anzi, può essere affare pericolosetto assai, come il mito di Frankenstein dell’eccezionale libro di Shelley racconta.

L’ampliarsi della conoscenza è una responsabilità. Bisogna lavorare a modino per gestirla, come gli ingegneri di Asimov appunto.

Difficilmente possiamo immaginare di fermare il progresso: o questi ingegneri (cioè ciascuno di noi per la sua parte piccola o grande che sia) escono dai libri di fantascienza e si sistemano qui, tra le umane miserie, oppure abbiamo un problemino serio da risolvere.

Tertium non datur.

Appendice:
Le tre leggi della robotica
1. Un robot non può recare danno ad un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e con la Seconda Legge
 
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Shoofly

Señora Memebr
Una volta finito di leggere questo libro vi accorgerete che tutte le trasposizioni cinematografiche sono opere buffe in confronto.
La genialità di Mary traspare ad ogni passo ed è orientata verso ben altre problematiche che darsi la pena di svelare in che modo è stato creato il mostro (ci vorrà il XX sec. per introdurre l'idea della scossa elettrica).:mrgreen:
 
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