Una giovane attrice investe un caneatore di cani , un pastore svizzero bianco, lo porta a casa e se ne prende cura fino a quando il cane non mostra una pericolosa aggressività nei confronti di alcune persone. Lo porta da un addestratore di cani per rieducarlo, la cosa sarà molto difficile ma sembrerebbe portare a dei risultati. Ma non a quelli attesi.
Un film che ha una storia di produzione travagliata perché nonostante sia un film antirazzista è passato alla soria come uno dei film più razzisti girati negli Stati Uniti. E' un film comunque pessimista verso la capacità umana di estirpare l'odio razziale quando questo si è profondamente innestato nelle persone, l'odio razziale lo puoi indirizzare ma sempre odio resta, come una determinazione in cui siamo impregnatti come società. Fuller gira un film scomodo, doloroso, poco fruibile, anche se girato benissimo. Alla revisione dopo 30 anni non mostra la corda, anche se lo stile cinematografico è stile anni '80, anzi rilancia una discussione ancora aperta che forse film così diretti e senza alcun fronzolo riescono a stimolare .
Un film che ha una storia di produzione travagliata perché nonostante sia un film antirazzista è passato alla soria come uno dei film più razzisti girati negli Stati Uniti. E' un film comunque pessimista verso la capacità umana di estirpare l'odio razziale quando questo si è profondamente innestato nelle persone, l'odio razziale lo puoi indirizzare ma sempre odio resta, come una determinazione in cui siamo impregnatti come società. Fuller gira un film scomodo, doloroso, poco fruibile, anche se girato benissimo. Alla revisione dopo 30 anni non mostra la corda, anche se lo stile cinematografico è stile anni '80, anzi rilancia una discussione ancora aperta che forse film così diretti e senza alcun fronzolo riescono a stimolare .