Rossi, Luca - I rami del tempo

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Una pioggia di schegge stermina il popolo dell’isola di Turios. Si salvano Bashinoir, gravemente ferito, sua moglie Lil e la sacerdotessa Miril. Vorrebbero dare degna sepoltura ai propri cari, ma i cadaveri sono scomparsi. L’unica speranza di salvezza risiede nelle protezioni magiche del Tempio. Tuttavia devono far fronte a minacce oscure. Un’ombra infesta i loro cuori per dividerli e distruggerli. I loro corpi sembrano perdere sempre più consistenza. Alla vicinanza tra le due donne si contrappone il sempre più marcato isolamento di Bashinoir.
Nel regno di Isk, maghi e consiglieri devono sottostare all’insaziabile ingordigia di sesso, guerra e potere di re Beanor. L’ultima delle sue giovani mogli, tuttavia, non si dà pace per la libertà e l’amore perduti. Potranno i giochi e gli inganni sotto le lenzuola essere la chiave di svolta di una guerra millenaria?


Nonostante non legga fantasy - non essendo il mio genere - ho voluto dare una chance a questo primo romanzo di Luca Rossi, complice la positiva esperienza avuta due anni fa coi racconti Energie della Galassia dello stesso autore.
L'incipit è indubbiamente intrigante e contribuisce a tenere il lettore incollato al libro per sapere chi ha scatenato quella furia della Natura, che in realtà di naturale non ha nulla: solo la mano dell'uomo (e di un uomo con un potere fuori dal comune) può aver sterminato un intero popolo.
Insomma, ho proseguito con curiosità nella lettura e ho incontrato tre bei personaggi, quali Lil, il marito Bashinoir e la sacerdotessa Miril, molto ben caratterizzati dal punto di vista psicologico i primi due, con i loro dubbi e logorii interiori, gli stati d'animo combattuti tra scelte tutt'altro che facili da compiere.
La storyline parallela che vede protagonisti il re e i Maghi di corte, con i loro sotterfugi e trame degne di un intrigo vaticano, è godibile e funzionale a spiegare il background socio-culturale tra i due popoli nemici.
L'unico appunto che posso fare è l'insistenza - a volte fine a se stessa - sulla tematica erotica che permea decisamente il romanzo. Ma questo è un gusto meramente personale.
Il libro si conclude sul più bello, come nel più classico episodio di una fiction a puntate, e non vedo l'ora di scoprire nel secondo volume se Miril e Lil riusciranno a tornare indietro al Tempio.
Buona prima prova, prodotto dignitoso anche dal punto di vista editoriale (editing soddisfacente), stile scorrevole e scrittura fluida e armoniosa.
Voto 4
 
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