Polanski, Roman - Che?

Masetto

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Regia di Roman Polanski. Con Hugh Griffith, Marcello Mastroianni, Sydney Rome, Carlo Delle Piane, Romolo Valli, Guido Alberti, Gianfranco Piacentini, Roman Polanski.
Commedia, colore, 112 min.

Originale come il suo titolo, Che? mette di buonumore i disinibiti, i curiosi, i nemici della programmazione e quanti nel cinema già puntavano grosso sul talento di Roman Polanski. Scritto dal regista franco-polacco insieme a Gérard Bruch e diretto con una verve straordinaria, il film è ben più nuovo e interessante del recentissimo Macbeth: per certi aspetti il miglior Polanski nell’ordine del ghiribizzo, e certamente fra i più appetitosi.
Protagonista ne è un’americanina, autostoppista giuliva in cerca di guai, che viaggiando sulla Costa amalfitana s’imbatte in tre giovinastri. Per sfuggire al loro assalto si nasconde nottetempo in una villa sconosciuta, alta sul mare, che ha dell’albergo e del manicomio: luogo incantevole, e di grandissimo lusso, ma abitato da gente incredibile, quasi uno zoo. Novella Alice in un paese di meraviglie spesso incline all’erotico, la ragazza passa e stupisce. E con gran diligenza annota sul suo diario, unico oggetto rimastole dopo il furto della valigia e degli abiti (sicché talvolta è tutta nuda anche con una gamba verniciata d’azzurro...) gli incontri, le sconcertanti esperienze: con un maniaco alloggiato in torre saracena, che per eccitarsi ha bisogno di travestirsi da tigre o da carabiniere in alta uniforme e di usare la frusta, con tre tipi occupati in strani riti, con un signore indiscreto che va a frugarla nel sonno ma è anche un abile pianista e finalmente col vecchio padrone di casa, da lei generosamente aiutato a chiudere gli occhi soddisfatto. Il tutto in un paesaggio attraversato da sinistre ostilità e da buffe figure: ospiti assurdi, decrepiti inservienti, ladri di quadri celebri. La più bella fiera di matti che da un po’ di tempo si sia vista sullo schermo, e che chiude i battenti, dopo vari spassosi episodi, quando la nostra ragazzina, impaurita, taglia la corda e scappa su un camion di porcelli.
Che? (titolo cui è da sottintendere un "che cosa dici? non capisco niente!") possiede bene le qualità di un cinema moderno affrancato da molte convenzioni narrative, stuzzicante nei personaggi e nei fatti, libero di galoppare nei prati del crudele e dell’assurdo e di rifiutare sia l’odiosa realtà che ci circonda sia gli stanchi modelli romantici inneggiando ai paradossi dell’happening. Però senza volgarità, nonostante i passaggi piccanti, e senza i cretinismi che in questo genere son sempre dietro l’angolo. Alla gradevolezza del film concorre infatti, insieme alla sventagliata delle sorprese brillanti, un intelligente e spiritoso ricamo sul rapporto fra invenzione e realtà, e sulla sensazione di trovarsi in momenti già vissuti: cenni scherzosi sparsi nel racconto per confondere le idee a chi voglia andarvi a scoprire chissà quali filosofie. Giacché l’unica morale della favola è qui l’immagine deforme che del mondo si fa una testina da bamboccia, e l’allegro piacere di prendersi in giro a vicenda in una cornice di misteriosi sarcasmi e di ironici allarmi. Polanski, stavolta anche attore nella parte d’uno scontroso pescatore subacqueo, ha diretto il film con la sicurezza dei giovani maestri, dando colori accesi a tutti i personaggi, ilare carica alle situazioni e ritmo incalzante al complesso. Un sospetto di manierismo persiste, ma questo è ormai parte integrante del suo stile. Molto egli deve, comunque, anche agli interpreti: a Sydney Rome, storditella e golosetta, così prodiga delle sue grazie (vedete, non casca il mondo per questi nudi innocenti), a Marcello Mastroianni che dipinge con molto humour il ritratto di un latin lover debosciato a Hugh Griffith e Romolo Valli, caratteristi di classe, a Guido Alberti e a tutti gli altri. In quale misura poi il film sia debitore alla fotografia di Marcello Gatti e Giuseppe Ruzzolini, alle prese con le luci del Sud, e alle scene di Aurelio Crugnola, veda chi va.
Giovanni Grazzini



Un film deliziosamente assurdo :)
 
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elisa

Motherator
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Una giovane turista americana scappando da chi tentava di stuprarla capita in una bellissima villa dove trova rifugio e incontra tutta una serie di personaggi che lo coinvolgono all'interno di una rete di relazioni che esisttono tra gli ospiti della villa.

Film a tratti grottesco e a tratti surreale, dove una semivestita Sydne Rome vaga in questa meravigliosa casa - museo come una novella Alice nel paese delle meraviglie, carica di candore e di avvenente nudità, caratteristiche di cui lei sembra non avere consapevolezza, caratteristiche che invece attraggono alcuni degli ospiti della villa, personaggi ambigui di cui fanno parte ruffiani, pervertiti, sessuomani, preti e approfittatori.
Il contrasto tra la bellezza della ragazza e dell'incantevole luogo in cui è girato il film con tuttta questa serie di personaggi e di situazioni grottesche fa sì che il film sembra abbia un significato, che spesso durante la visione sfugge, anche se il divertissment del regista diventa anche il nostro.
 
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