Santacroce, Isabella - Fluo

Jessamine

Well-known member
La protagonista di queste storie riccionesi racconta in prima persona di una sua estate trascorsa in un appartamento condiviso con amici e amiche e in giro per luoghi abitati da un mondo parallelo che rifugge la "normalità" degli adulti. Il libro, nel suo stile immaginifico, narra storie di vita di giovani degli anni Novanta, che vivono una loro esistenza accelerata, dissipatoria, talora irresponsabile, e sono insieme trasgressivi e sognatori,iper-consumisti e super-oministi.

Sarò sincera, sono arrivata con un grande sforzo a pagina 20, e ho deciso di abbandonare la lettura di questo libro.
Irritante fino all'estremo, non sono riuscita a tollerare questo stile che letteralmente rigurgita termini astrusi affiancati a parole inglesi senza un motivo. In venti pagine sono riuscita a passare attraverso alcool, sesso, croci disegnate sul corpo col rossetto nero, insulti a chiunque, il tutto accompagnato da questo stile così autocompiaciuto e artificialmente alternativo da darmi il voltastomaco.
Non so, forse la Santacroce avrebbe voluto essere provocatrice, ma tutto quello a cui sono riuscita a pensare è uno squallidissimo numero da circo. Un voler essere alternativi a tutti i costi che scade nel patetico, così come presentarsi mezze nude o con maschere dagli improbabili piumaggi e ragazze al guinzaglio alle presentazioni dei propri libri.
Lo so che 20 pagine sono troppo poche per dare un giudizio, ma la voglia di scagliare l'e-reader contro il muro era veramente troppa.
 
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Spicy McHaggis

New member
In passato ho letto anch'io un libro della Santacroce (per intero :MM), si intitola V.M. 18, penso che bene o male tutti i libri che scrive siano sulla falsariga di quello che hai letto dato che il mio commento, seppur riferito ad un libro diverso, non si discosta molto dal tuo... ti posto il commento che avevo fatto:

"Un gruppo di stronzette sadiche e annoiate capeggiate da Desdemona, una capricciosa megalomane. Si atteggiano tanto a divinità ma sono più bigotte di quelle persone che tanto amano criticare e condannare, l’unica cosa che le contraddistingue è la loro volontà distruttiva, nient’altro; nemmeno la lussuria, dato che non vedo nulla di lussurioso nel trastullarsi con l’omicidio. Una storia piena zeppa di nenie ripetitive e sparate assurde. Queste ultime sono la vera rovina del libro e lo rendono simile ad una gara di rutti, dove ogni volta si cerca di spararne uno più grosso del precedente… la gente che assiste può ritenere la cosa ridicola, disgustosa, o semplicemente scuotere la testa con espressione rassegnata. Nulla di emblematico insomma, solo quasi 500 pagine pesanti da digerire :mrgreen: "
 
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