Molière - Il malato immaginario

Grantenca

Well-known member
Oggi verrebbe definita "una commedia brillante"; ma probabilmente è qualcosa di più. Ci sono originali considerazioni , sotto tutti i punti di vista (da quello del paziente a quello del dottore) dell'arte medica e dalla quale traspare il pensiero non propriamente positivo dell'autore sulle vere capacità di guarigione delle medicine del tempo (dice a un certo punto il fratello al "malato immaginario": voi avete una salute di ferro, poiché nonostante tutte le medicine che prendete siete ancora vivo....) e poi c'è molto altro, il tutto condotto con un umorismo sottile e una velata ironia che nulla concede ai luoghi comuni e alla volgarità o grossolanità. Dopo aver letto queste pagine, deliziose, ho pensato alla differenza che c'è tra uno scrittore (narrativa) e un commediografo (teatro). Nella narrativa lo scrittore descrive gli stati d'animo e i pensieri dei protagonisti di fronte ad eventi particolari (vedi, ad esempio, i pensieri di Lucia durante il tragitto in barca su "quel ramo del lago di Como") e, con la sua grande arte, riesce a coinvolgere emotivamente il lettore. Nel teatro tutte queste cose devono essere raggiunte e s c l u s i v a m e n t e attraverso il d i a l o g o tra i protagonisti. Sono cose diverse, e probabilmente l'arte del commediografo mi sembra addirittura più complessa. Se poi si pensa a questo autore, che molte sue commedie (non questa) le ha scritte "in rima" la parola "genio" non è certamente abusata.
 

bouvard

Well-known member
Concordo in tutto con il commento di Grantenca. Dietro l'apparenza di commedia divertente c'è di più. E resta l'amara considerazione che purtroppo di "malati immaginari" è pieno il mondo. Da leggere prende pochissimo tempo.
 
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