Tabucchi, Antonio - Per Isabel. Un mandala

velvet

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Il protagonista inizia la ricerca di una donna da cui si era separato anni prima e di cui non sapeva più nulla. A un certo punto della sua vita aveva sentito il bisogno di ritrovarla per capire cosa le fosse accaduto. E da qui il viaggio per arrivare all'incontro della donna persa che lo porta in giro per il Portogallo e non solo, a seguire indizi, a incontrare persone che lo possano aiutare.
Il libro non è focalizzato sulla storia, su quello che è realmente successo, ma sul percorso che l'autore paragona ad un Mandala.
Una lettura piacevole, a tratti con i piedi per terra, a tratti visionaria, intrigante nella prima parte, soprattutto negli incontri con le persone della vita di Isabel, ma un po' carente nella seconda che si affretta alla conclusione con qualche svolazzo. Probabilmente se fosse stato pubblicato dall'autore quando era ancora in vita via avrebbe fatto qualche ritocco. O forse no ma a me piace pensarlo.
 

Minerva6

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Tocca a me l'onore di inserire qui l'ultimo romanzo (postumo) di questo apprezzato autore italiano

Come definire una storia come questa? A prima vista potrebbe sembrare un romanzo fantastico, ma forse sfugge a ogni possibile definizione. Tabucchi l'ha sottotitolato "Un mandala", ma a ben vedere, con criteri tutti occidentali, si tratta in fin dei conti di un'inchiesta, una ricerca che sembra condotta da un Philip Marlowe metafisico. Ma con la metafisica, in questa ricerca spasmodica e pellegrina, si sposa un concetto tutto terrestre della vita: sapori, odori, luoghi, città, fotografie che sono legati al nostro immaginario, ai nostri sogni, ma anche alla nostra quotidiana esperienza. E allora? Nella sua nota Tabucchi suggerisce di pensare a un monaco vestito di rosso, a Hölderlin e a una canzone napoletana. Potranno forse sembrare degli ingredienti incongrui. Ma forse è meglio non cercare la congruenza in uno dei più stravaganti, visionari e insieme struggenti romanzi che la letteratura italiana ci abbia mai regalato. (dal retro di copertina)

Non amo molto i romanzi fantastici, ma questo non è solo di fantasia, ci sono molti riferimenti alla dittatura portoghese di Salazar ed è un viaggio nel passato come quelli che io con la mente rifaccio quasi quotidianamente.
Leggetelo passando attraverso le tappe che ripercorre il protagonista e addentrandovi nei colloqui con i personaggi che man mano incontra nella sua ricerca di Isabel, assaporando pagina dopo pagina e lasciandovi trasportare dalla storia narrata con sapiente maestria.
Mi rattrista pensare che non potrò più leggere un suo nuovo romanzo, ma per fortuna ne ho ancora diversi di quelli già pubblicati che mi permetteranno di proseguire nella conoscenza di questo scrittore che amo molto, e ancora di più perchè mi ha permesso di conoscere anche Pessoa.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Pazienza, non sono stata la prima, questo caldo mi ha fatto confondere :mrgreen:... l'importante è averlo apprezzato e recensito :wink:.
 
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