c0c0timb0
Pensatore silenzioso 😂
Fino alla fine degli anni '80 circa esisteva una rappresentazione televisiva che noi tutti, in Italia, chiamavamo sceneggiato. Poi sono arrivati gli anglicismi e alla fine, come le chiamiamo oggi, siamo arrivati alle serie TV.
Che avevano di tanto diverso gli sceneggiati di una volta dalle serie TV di oggi? Fondamentalmente erano opere letterarie adattate per la televisione. Il bello è che venivano riproposti classici della letteratura italiana o straniera interpretati solitamente in interni. La rielaborazione era generalmente suddivisa in puntate che venivano trasmesse periodicamente, diciamo settimanalmente, dalla RAI. Nelle case degli italiani spesso si aspettava impazientemente l'appuntamento con la puntata del proprio sceneggiato preferito e la visione arrivava facilmente a qualche dozzina di milioni di spettatori.
Negli anni '60 la televisione italiana ha proposto un gran numero di sceneggiati tratti dalle più famose opere di Dostoevskij, Hugo, Emily Bronte, E. Salgari e di altri autori di fama. La produzione o co-produzione (con altri paesi europei) aveva in genere un budget limitato e la diffusione era a livello nazionale. Gli amanti di questo genere potrebbero quindi rimanere stupiti dalla bellezza e dall’ottima fattura con la quale sono state confezionate alcune serie appartenenti agli anni ’60 e ’70, le quali sono ancora oggi in grado di incutere emozioni, paura, suspance nel telespettatore. Gli anni ’60 e ’70 furono anni in cui gli attori non nascevano come professionisti della televisione, in quanto si trattava di persone che provenivano dal mondo del teatro. La qualità della recitazione è quindi immediatamente percepibile, così come la gestualità e la capacità di suscitare emozioni forti con pochissimi o addirittura inesistenti effetti speciali. I protagonisti erano attori di teatro fra i più famosi in Italia. Ma non venivano utilizzati solo attori italiani. Recitavano anche attori stranieri che avevano trovato casa e fatto fortuna nel nostro paese.
Vorrei proporvi man mano alcuni episodi, se siete d'accordo e se amate quanto me gli sceneggiati, che rappresentavano le mie serate di adolescente. Le interpretazioni degli attori sono molto "teatrali", quindi non aspettatevi recitazione da Serie TV. Ma riprendono, a volte più a volte meno, fedelmente l'opera prescelta e chi ha letto l'eventuale romanzo potrà fare un paragone e riflettere circa la differente chiave di lettura data alla riduzione per il piccolo schermo.
Cercherò di procurarmi la versione a puntate di “Belfagor, il fantasma del Louvre”. Purtroppo ho una copia che non è suddivisa in episodi e dura quasi quattro ore. E non mi sembra il caso. Ma possiedo altre piccole chicche e sarò felice di condividerle con voi, se vi farà piacere.
Il primo che vorrei farvi vedere, con Giorgio Albertazzi, è del 1959 mi sembra ed è l'Idiota tratto dal romanzo di F. Dostoevskij. Sono 6 episodi, come vedrete e si possono riprodurre senza incappare in qualche censura o simili. Note, attori, regia e tutto il resto sono nei titoli iniziali.
Buona visione e fatemi sapere che ne pensate.
Che avevano di tanto diverso gli sceneggiati di una volta dalle serie TV di oggi? Fondamentalmente erano opere letterarie adattate per la televisione. Il bello è che venivano riproposti classici della letteratura italiana o straniera interpretati solitamente in interni. La rielaborazione era generalmente suddivisa in puntate che venivano trasmesse periodicamente, diciamo settimanalmente, dalla RAI. Nelle case degli italiani spesso si aspettava impazientemente l'appuntamento con la puntata del proprio sceneggiato preferito e la visione arrivava facilmente a qualche dozzina di milioni di spettatori.
Negli anni '60 la televisione italiana ha proposto un gran numero di sceneggiati tratti dalle più famose opere di Dostoevskij, Hugo, Emily Bronte, E. Salgari e di altri autori di fama. La produzione o co-produzione (con altri paesi europei) aveva in genere un budget limitato e la diffusione era a livello nazionale. Gli amanti di questo genere potrebbero quindi rimanere stupiti dalla bellezza e dall’ottima fattura con la quale sono state confezionate alcune serie appartenenti agli anni ’60 e ’70, le quali sono ancora oggi in grado di incutere emozioni, paura, suspance nel telespettatore. Gli anni ’60 e ’70 furono anni in cui gli attori non nascevano come professionisti della televisione, in quanto si trattava di persone che provenivano dal mondo del teatro. La qualità della recitazione è quindi immediatamente percepibile, così come la gestualità e la capacità di suscitare emozioni forti con pochissimi o addirittura inesistenti effetti speciali. I protagonisti erano attori di teatro fra i più famosi in Italia. Ma non venivano utilizzati solo attori italiani. Recitavano anche attori stranieri che avevano trovato casa e fatto fortuna nel nostro paese.
Vorrei proporvi man mano alcuni episodi, se siete d'accordo e se amate quanto me gli sceneggiati, che rappresentavano le mie serate di adolescente. Le interpretazioni degli attori sono molto "teatrali", quindi non aspettatevi recitazione da Serie TV. Ma riprendono, a volte più a volte meno, fedelmente l'opera prescelta e chi ha letto l'eventuale romanzo potrà fare un paragone e riflettere circa la differente chiave di lettura data alla riduzione per il piccolo schermo.
Cercherò di procurarmi la versione a puntate di “Belfagor, il fantasma del Louvre”. Purtroppo ho una copia che non è suddivisa in episodi e dura quasi quattro ore. E non mi sembra il caso. Ma possiedo altre piccole chicche e sarò felice di condividerle con voi, se vi farà piacere.
Il primo che vorrei farvi vedere, con Giorgio Albertazzi, è del 1959 mi sembra ed è l'Idiota tratto dal romanzo di F. Dostoevskij. Sono 6 episodi, come vedrete e si possono riprodurre senza incappare in qualche censura o simili. Note, attori, regia e tutto il resto sono nei titoli iniziali.
Buona visione e fatemi sapere che ne pensate.
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