Di Fiore, Gigi - Controstoria dell'Unità d'Italia

Libro utilissimo per capire come andarono veramente le cose. Quel risorgimento cantato da poeti, storici e politici, non è esistito.
Leggo Ila che si lamenta perché paga con puntualità le tasse, ma i servizi che riceve in cambio sono terzomondisti.

Cosa volevamo aspettarci da una nazione nata su queste basi: quando Garibaldi entrò a Napoli e nel meridione le ruberie furono continue, Cavour mandò un suo uomo per capire come stavano le cose, Francesco Astengo, badate bene, non un borbonico, né tantomeno un meridionale piagnone, ma un piemontese integro e onesto e questo è una parte di ciò che scrisse:

"Indescrivibile è lo sperpero che si fa qui di denaro e di roba: furono distribuiti all'Armata di Garibaldi, che non arriva a 20000 uomini, 60000 cappotti e un numero proporzionato di coperte; eppure la maggior parte dei garibaldini, non ha né cappotti, né coperte. In un solo mese si pagarono dalla Tesoreria, oltre alle ordinarie, 750 mila ducati per le spese straordinarie dell'Armata non giustificate. Si vuotarono gli arsenali di armi e munizioni, i magazzini di oggetti di vestiario e di buffetterie di cui traboccavano... Dalle province i governatori non solo non mandano denaro, ma anzi ne chiedono".

Per la serie rubiamo tutto quello che c'è da rubare. La spoliazione del Sud avvenne in maniera scientifica. Due mesi impiegarono per far sparire anche i bidè della Reggia.
Una stima per difetto di ciò che fu rubato al Sud in quel periodo, calcola che furono depredati circa 1500 miliardi di euro attuali. Significa 15 miliardi di euro all'anno per 150 anni. Cifra spaventosa.

Un piccolo passaggio sulle ferrovie, Garibaldi revocò l'appalto ai francesi e lo attribuì a ben cinque persone: la società Adami, i due fratelli Bertani, Brambilla e Lemmi, per una cifra mostruosa, circa 800 mln di lire. Ovviamente delle ferrovie nessuna traccia, le stiamo ancora aspettando, in compenso il Bertani si pagò delle cambiali in scadenza con i soldi delle concessioni ferroviarie nel Mezzogiorno.

In quel periodo a Napoli "garibaldinismo" diventò sinonimo di profittatori e parassiti.

Leggetelo questo libro, è ricchissimo di note che vi permetteranno di approfondire uno dei periodi più bui della nostra storia.
 
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