Avranos,Alexandros - Miss Violence

G

giovaneholden

Guest
Nella famiglia di Angeliki tutto sembra andare per il verso migliore se non fosse che la bambina, il giorno del suo 11esimo compleanno, a sorpresa si suicida buttandosi dalla finestra. Lo smarrimento che segue è inusualmente cauto, l'annuncio di una serie di altre stranezze che lentamente riveleranno l'inferno familiare vissuto dalla bambina e che ora vivono gli altri membri della famiglia. Il massimo della pulizia del perbenismo borghese che il patriarca mantiene infatti è solo una patina. Questa,in breve la sinossi di un film eccellente,ma disturbante a livelli ancora superiori ai film di Haneke,cui il regista chiaramente si ispira,ma che supera di slancio provocando nello spettatore un senso di straniamento e fastidio anche fisico,pur essendo abbastanza poche le scene di violenza anche se moto forti. Si tratta soprattutto di una violenza intuita,quella perpetrata dal capofamiglia al suo nucleo familiare,del quale per parecchio tempo non si capiscono i legami di parentela che intercorrono tra i vari membri. Giustamente premiato con il Leone d'argento e la Coppa Volpi al protagonista,per la sua interpretazione distaccata,che non fa intuire all'inizio le mostruosità che sono presenti. Pessimista al massimo grado,lascia senza fiato,un film di grande coraggio,dato che il regista ha confessato di essersi ispirato ad una storia vera. Una parte della critica ha voluto vederci un tema politico,sulla crisi della Grecia e un atto d'accusa sui soprusi della Troika nei confronti del debito ellenico che sta mandando a fondo l'intera Europa,quando si poteva intervenire prima che la voragine diventasse così enorme. Ci può stare questa denuncia,ma credo che se si vogliono trovare interpretazioni parallele alla squallida vicenda narrata,troverei più giusto rifarsi alla crudezza della tradizione mitologica antica,dove violenze,incesti,omicidi erano all'ordine del giorno. Per stomaci forti,ma necessario e da vedere.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
un film che è un pugno allo stomaco per lo spettatore. Inizia in sordina con una recitazione misurata e distaccata e poi pian piano si rivela mostrando il volto comune del mostro che spesso si annida dentro le famiglie e negli affetti iù cari. E' un film che non lascia adito ad interpretazioni ma tutto diventa visibile, con na metodicità ossessiva ci fa entrare e vedere quello che succede di drammatico dentro la casa, dietro quella porta chiusa. Pedofilia, incesto, prostituzione, stupri,violenza, tutto viene espresso, quasi si documentasse più che raccontare. E nessuno si salva, anche la scuola o i servizi sociali con la loro stupidità e superficialità diventano i complici di tali orrori. Ci siamo dentro tutti, tutti sono complici, nel mantenere la famiglia come nucleo sano della società e er questo intoccabile, l'unica scelta possibile di fronte a danni così enormi è la fuga dalla vita della bambina suicida. Film senza speranza e per questo capace di smuovere. Io penso che è meglio esagerare negli interventi per eccesso di zelo nei confronti di tali errori che non accorgersene o far finta di non vedere,
 
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