La Pina del titolo è la grande ballerina e coreografa tedesca Pina Bausch, morta improvvisamente a 68 anni e che il regista conosceva ed ammirava per la forza innovativa dei suoi progetti e per il grande coinvolgimento affettivo nei confronti dei suoi allievi e dei componenti della compagnia di teatro-danza con sede nella citta tedesca di Wuppertal.
Il regista racconta di lei in questo bel documentario dove Pina emerge attraverso le sue realizzazioni inframezzate a interviste dei danzatori della compagnia, che delineano sia il genio coreografico che la grande apertura mentale che portava a creare opere di un fascino indiscutibile ma soprattuto un lato umano incredibile, sensibile e rigoroso, di grande carisma. Purtroppo il film pensato in 3D io l'ho visto in modalità normale e questo è un limite del non vedere queste opere al cinema. Forse carente la parte biografica, ma forse Pina era la sua opera ed è stata giusta la scelta stilistica del regista.
Il regista racconta di lei in questo bel documentario dove Pina emerge attraverso le sue realizzazioni inframezzate a interviste dei danzatori della compagnia, che delineano sia il genio coreografico che la grande apertura mentale che portava a creare opere di un fascino indiscutibile ma soprattuto un lato umano incredibile, sensibile e rigoroso, di grande carisma. Purtroppo il film pensato in 3D io l'ho visto in modalità normale e questo è un limite del non vedere queste opere al cinema. Forse carente la parte biografica, ma forse Pina era la sua opera ed è stata giusta la scelta stilistica del regista.