Andersson, Roy - Un piccione seduto sul ramo riflette sull'esistenza

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Neanche ci provo a metter giù una trama di questo stralunato film, surreale e fuori da ogni schema, composto da 39 quadri, dove accadono cose buffe, spesso reiterate o situazioni drammatiche piene di ironia e di nonsenso. Perché i primi autori che vengono in mente guardando questa originale prova d'autore sono Ionesco e Beckett. Lasciamoci affascinare dal ritmo ipnotico ed ecolalico di questo strano oggeetto cinematografico e godiamo del senso e del nonsenso, senza chiedersì nulla, perchè questo è un film di risposte. Ma quali sono le domande? lo consiglio a tutti quelli che non hanno paura dell'originalità.
 
G

giovaneholden

Guest
A sorpresa ultimo Leone d'oro a Venezia,è un film decisamente originale,non saprei dire nemmeno se sia bello o meno!:mrgreen:Vorrei certamente conoscere le prime due opere del quale questo è il capitolo finale della trilogia...
 

Volgere Altrove

New member
Premessa fondamentale: non vorrei convincere nessuno a vedere questo film (perché non è un film facile e di primo approccio per tutti).

Svolgimento: vincitore del Leone d’Oro a Venezia , è un quadro stupendo di trasposizione di cultura iconografica ( Hopper su tutti ) in sede filmica. Pittorico fin dall’inizio e di una qualità struggente, si mette in sintonia con la cultura contemporanea piu’ elegante. Samuel Beckett in testa e sopra tutti,ma anche Ionesco ( o il nostro Pirandello dei personaggi in cerca d’autore….) e tutto l’ordine interpretativo conosciuto come “teatro dell’assurdo”.

Chi nella sua vita ha frequentato questi lidi si divertirà moltissimo e ne godrà moltissimo, gli altri si annoieranno.

E’ stupendo fin dal primo bozzetto (è tutta una serie di bozzetti -esilaranti) con la signora con le borse della spesa (dipinta come in un quadro norvegese, come un personaggio di Munch) che sulla porta attende il suo compagno – ritratto in una maschera di una bellezza e di una cultura struggente- che guarda alcuni uccelli impagliati in un museo.

O la morte divertentissima, fin nelle premesse- nella costruzione- del signore che fatica a stappare il vino mentre la moglie canticchia e sbriga i piatti in cucina,

o le immagini veramente maestose della Storia a cavallo che irrompe in uno sconsolato bar di periferia.

Confessione: l’ho adorato, e l’adoro ,ma vi invito a non andar a vederlo se non avete frequentato Edvard Munch o Samuel Beckett, vi annoiereste.

So che dirlo ha un suono strano, ma è cosi’.
Volgere Altrove
 
Alto