17° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Apro il 17° Poeticforum di Forumlibri.
Come sempre, ciascun partecipante posterà una poesia e, al termine di questa fase, si commenteranno le poesie una ad una.

A voi la parola :)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
- HANDYCAP -

Cammini in fretta avanti e indietro
Stereotipato come fiera in gabbia
Cadenzati sopra il tristo marciapiedi
Passi brevi e calcati, tutti uguali
Come se quello misurar dovessi

Sgraziato nella saloppette fuori misura
La ramazza in saggina, troppo lunga
Con ostinata accuratezza spazzi
Manovrata con energico puntiglio

Tutto ciò che ti circonda ignori
Rari i passanti ti schivan rimbrottando
Ma un dovere devi compiere, importante
Che nessuno mai intralciare osar potrà

Foresti lineamenti di tartara stirpe
Esotici, congelate steppe evocano
Incrollabile il sorriso fiero e risoluto
Il mondo sotto i tuoi piedi tremebondo
La scopa una sanguinaria lancia
Tutto assoggettando purificherà

Misticamente assorta l'espressione
Isolato nel caos della metropoli al risveglio
Come perso in asiatico deserto brullo
Dove infine la retta via sempre ritrovi
Col focoso tuo destriero senza sella
Per istintiva atavica intuizione

Sudi sbuffi fischietti e mimi
Motivi ancestrali a te solo noti
Come andine foglie di coca masticando,
Fonte di sempiterna insospettata forza

Il giubbino arancio a strisce rifrangenti
In apocalittico guerriero ti trasforma
Che spettrale appare e riscompare
Al nemico celandosi tra i pioppi

Fermare vorrei ora la mia auto
Per scendere ed abbracciarti grato
Ma tosto al lavoro tardi giungerei
E tu guardingo a me lontano sfuggiresti.

Tu ami questa terra, cui ad ogni alba doni
Per conservarla immacolata e pura
Non per denaro ma per intima missione
Fedele sacrificio con sereno impegno.

Con una abilità diversa, agli altri aliena.

hot
 

bouvard

Well-known member
Questa volta cambio genere :mrgreen:


Quando Dio creò l'amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l'odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra.

Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo.

Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.

Charles Bukowski
 

momi

Member
un classico:

Puri venimmo dal Nulla, e ce ne andammo impuri.
Lieti entrammo nel Mondo, e ne partimmo tristi.
Ci accese un Fuoco nel cuore l'Acqua degli occhi:
La vita al Vento gettammo, e poi ci accolse la Terra.

Omar Khayyam
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
un classico:

Puri venimmo dal Nulla, e ce ne andammo impuri.
Lieti entrammo nel Mondo, e ne partimmo tristi.
Ci accese un Fuoco nel cuore l'Acqua degli occhi:
La vita al Vento gettammo, e poi ci accolse la Terra.

Omar Khayyam

Abbiamo una new entry nel Poeticforum, ben arrivata :YY
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Potessero le mie mani sfogliare (Federico Garcia Lorca)


Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.

Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.

T'amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!
 
G

giovaneholden

Guest
Anna Maria Ortese - Per una farfalla

Per una farfalla

Dormi da ieri sera.
Nella spazzatura
ti eri rifugiata.
Niente ti ha svegliata.
Neppure il sole.
Neppure un geranio
verde e rosso.
Com'è strano
il tuo sonno - perché
mai hai parlato,
e neppure ieri,
e neppure stamane,
e intanto ti sfai.
Ma forse sei un'ombra,
di Te - che ora vai
volando nell'oro
nel verde, sui fiori,
sul biancospino
di un fresco giardino,
su una sponda
o l'altra
delle tumultuose adoranti
Costellazioni.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ci sono questo ragazzo e questa ragazza
di Guido Catalano

Ci sono questo ragazzo
e questa ragazza
mi sono seduti davanti
qualcosa di più di vent’anni
l’uno accanto all’altra
il treno ci porta da sud a nord
e lei ha capelli biondi, corti
e lui porta occhiali pesanti, scuri.
Leggono ma non leggono due libri diversi, leggono lo stesso libro.
Il fatto però è che non sono due copie dello stesso libro.
I due ragazzi, seduti l’una accanto all’altro leggono
da una sola copia
dello stesso libro.
È lei che lo tiene in mezzo
e gira le pagine lentamente
e sono davvero sincronizzati bene
questi due ragazzi seduti davanti a me
in questo treno regionale lento
concentrati, silenziosi e sincronizzati
e molto vicini.

Ed io li guardo
non riesco a non guardarli
sono affascinato da questo loro modo intimo di leggere
da questa lettura di coppia
che non mi sembra di aver mai visto
e faccio mente locale
e in effetti, nei locali della mia mente
non trovo nulla di simile
trovo sì due ragazzini che si dividono gli auricolari
trovo sì me stesso che guardo un film
accanto a una donna
sdraiati sul mio letto
come è difficile concentrarsi
senza toccarti
baciarti
farsi.

E a un certo punto lei fa per voltare pagina
e lui le sfiora la mano
è in ritardo di qualche riga
lei si ferma, sorride impercettibile
ma io quel sorriso lo percepisco.
Pochi istanti e
lui la sfiora di nuovo
ora può andare avanti
girare pagina.

E che bella cosa che stanno facendo
questi due innamorati
perché io li immagino innamorati
mi è impossibile pensare che non lo siano
lo sono.
 
Il gelsomino notturno, di G. Pascoli

E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.

Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.

Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.

Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento...

È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
 
"Tu m'hai sì piena di dolor la mente", di G. Cavalcanti

Tu m'hai sì piena di dolor la mente,
che l'anima si briga di partire,
e li sospir che manda 'l core dolente
mostrano agli occhi che non può soffrire.

Amor, che lo tuo grande valor sente,
dice: "E' mi duol che ti convien morire
per questa fiera donna, che niente
par che piatate di te voglia udire".

I' vo come colui ch'è fuor di vita,
che pare, a chi lo sguarda, ch'omo sia
fatto di rame o di pietra o di legno,

che si conduca sol per maestria
e porti ne lo core una ferita
che sia, com'egli è morto, aperto segno.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Tu m'hai sì piena di dolor la mente,
che l'anima si briga di partire,
e li sospir che manda 'l core dolente
mostrano agli occhi che non può soffrire.

Amor, che lo tuo grande valor sente,
dice: "E' mi duol che ti convien morire
per questa fiera donna, che niente
par che piatate di te voglia udire".

I' vo come colui ch'è fuor di vita,
che pare, a chi lo sguarda, ch'omo sia
fatto di rame o di pietra o di legno,

che si conduca sol per maestria
e porti ne lo core una ferita
che sia, com'egli è morto, aperto segno.

Questa la conserviamo per il prossimo Poeticforum, la regola è quella di proporre una poesia a testa :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Eccoci qui puntualissimi :mrgreen: per iniziare a commentare la prima proposta, una poesia dell'amico Cino... ehm ...Hot :D

- HANDYCAP -

Cammini in fretta avanti e indietro
Stereotipato come fiera in gabbia
Cadenzati sopra il tristo marciapiedi
Passi brevi e calcati, tutti uguali
Come se quello misurar dovessi

Sgraziato nella saloppette fuori misura
La ramazza in saggina, troppo lunga
Con ostinata accuratezza spazzi
Manovrata con energico puntiglio

Tutto ciò che ti circonda ignori
Rari i passanti ti schivan rimbrottando
Ma un dovere devi compiere, importante
Che nessuno mai intralciare osar potrà

Foresti lineamenti di tartara stirpe
Esotici, congelate steppe evocano
Incrollabile il sorriso fiero e risoluto
Il mondo sotto i tuoi piedi tremebondo
La scopa una sanguinaria lancia
Tutto assoggettando purificherà

Misticamente assorta l'espressione
Isolato nel caos della metropoli al risveglio
Come perso in asiatico deserto brullo
Dove infine la retta via sempre ritrovi
Col focoso tuo destriero senza sella
Per istintiva atavica intuizione

Sudi sbuffi fischietti e mimi
Motivi ancestrali a te solo noti
Come andine foglie di coca masticando,
Fonte di sempiterna insospettata forza

Il giubbino arancio a strisce rifrangenti
In apocalittico guerriero ti trasforma
Che spettrale appare e riscompare
Al nemico celandosi tra i pioppi

Fermare vorrei ora la mia auto
Per scendere ed abbracciarti grato
Ma tosto al lavoro tardi giungerei
E tu guardingo a me lontano sfuggiresti.

Tu ami questa terra, cui ad ogni alba doni
Per conservarla immacolata e pura
Non per denaro ma per intima missione
Fedele sacrificio con sereno impegno.

Con una abilità diversa, agli altri aliena.

hot
 

bouvard

Well-known member
- HANDYCAP -

Cammini in fretta avanti e indietro
Stereotipato come fiera in gabbia
Cadenzati sopra il tristo marciapiedi
Passi brevi e calcati, tutti uguali
Come se quello misurar dovessi

Sgraziato nella saloppette fuori misura
La ramazza in saggina, troppo lunga
Con ostinata accuratezza spazzi
Manovrata con energico puntiglio

Tutto ciò che ti circonda ignori
Rari i passanti ti schivan rimbrottando
Ma un dovere devi compiere, importante
Che nessuno mai intralciare osar potrà

Foresti lineamenti di tartara stirpe
Esotici, congelate steppe evocano
Incrollabile il sorriso fiero e risoluto
Il mondo sotto i tuoi piedi tremebondo
La scopa una sanguinaria lancia
Tutto assoggettando purificherà

Misticamente assorta l'espressione
Isolato nel caos della metropoli al risveglio
Come perso in asiatico deserto brullo
Dove infine la retta via sempre ritrovi
Col focoso tuo destriero senza sella
Per istintiva atavica intuizione

Sudi sbuffi fischietti e mimi
Motivi ancestrali a te solo noti
Come andine foglie di coca masticando,
Fonte di sempiterna insospettata forza

Il giubbino arancio a strisce rifrangenti
In apocalittico guerriero ti trasforma
Che spettrale appare e riscompare
Al nemico celandosi tra i pioppi

Fermare vorrei ora la mia auto
Per scendere ed abbracciarti grato
Ma tosto al lavoro tardi giungerei
E tu guardingo a me lontano sfuggiresti.

Tu ami questa terra, cui ad ogni alba doni
Per conservarla immacolata e pura
Non per denaro ma per intima missione
Fedele sacrificio con sereno impegno.

Con una abilità diversa, agli altri aliena.

hot

Io faccio innanzitutto i complimenti ad Andrea :ad: penso che sia riuscito a cogliere perfettamente l'essenza di una scena a cui a tutti noi è capitato di assistere qualche volta senza che gli prestassimo la minima attenzione, e che invece ha attirato la sua attenzione, l'attenzione di una persona dotata di grande sensibilità.
Un ragazzo spazza una strada, lo fa con coscienza, non distrattamente o controvoglia, né tanto meno con stizza verso chi sporca, ma con la consapevolezza e l'orgoglio di chi sta facendo un lavoro ed è soddisfatto di quello che sta facendo. A metà strada tra un Don Chisciotte con una scopa come lancia ed un guerriero del futuro con la sua divisa fosforescente, il nostro eroe non si lascia distrarre da niente e da nessuno, proprio come se non si trovasse nel bel mezzo di una città affollata e rumorosa, ma in un solitario deserto.
Bella l'attenzione per i dettagli, la salopette sgraziata, i passi tutti uguali, il sorriso fiero...
Più che da commentare questa è una poesia semplicemente da leggere, delicata nell'affrontare un argomento tanto difficile come quello dell'handicap in cui sarebbe così facile scivolare nella banalità, o nella retorica del facile sentimentalismo, perciò tutto ciò che posso aggiungere con il mio commento è solo superfluo. Decisamente molto bella. :ad:
 
Ultima modifica:

maclaus

New member
...dopo aver letto la poesia di hot, amo i netturbini...
Ogni volta che ne vedo uno per strada, mi viene l'impulso di fermarmi e andare ad abbracciarlo...:YY

p.s.: ormai sei diventato il mio poeta preferito, oh mio appassionato cantor dello Stige! :ad:
 

bouvard

Well-known member
A volte scrivo i commenti di fretta e poi mi accorgo che non si capisce neppure la metà di quello che avrei voluto dire :W
Ad esempio in questo caso non si capisce che, secondo me, la diversa sensibilità di queste persone (le persone con handicap, e a maggior ragione le persone Down) le porta a porsi in modo diverso - in confronto a come ci poniamo noi - rispetto al lavoro, alla vita a tutto.
Queste persone danno importanza a quello che fanno, sono felici di avere qualcosa da fare, anche quando è poco, non sono egoisti o insoddisfatti, sempre pronti a lamentarsi, come noi. Non solo, sono anche sempre così sorridenti, anche se avrebbero meno ragioni di noi per esserlo ed anche se la vita per loro è molto più difficile, spesso perché siamo noi stessi a rendergliela più difficile, già per il fatto stesso di considerarli meno capaci di noi, ok forse non sapranno risolvere un integrale (neppure io :mrgreen: e non solo adesso, già quando andavo al liceo) ma si può vivere una bella vita, soprattutto una vita dignitosa senza saperlo fare, perché più importante di un integrale nella vita è la sensibilità, la correttezza con cui si vive, cosa che loro hanno, e che noi spesso non abbiamo o abbiamo dimenticato da tempo...
Come al solito, non ho scritto neppure una parte di quello che avrei voluto, ma spero di essermi fatta capire lo stesso.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Stavolta anche a me è piaciuta molto la poesia di Hot, così toccante ed evocativa; leggendola sembra di vederlo, questo ragazzo che spazza le strade con tanto amore e attenzione. Mi ha commosso. Bellissimo l'ultimo verso, che sottolinea il paradosso dell'apparente inferiorità che agli occhi di chi vede nel profondo è invece superiorità d'animo (se l'ho interpretato bene). E' bello pensare che questa persona esiste davvero (credo) o che comunque esistono tante persone così, pensare che una persona meno fortunata di noi che, al contrario, non facciamo altro che arrabattarci alla ricerca di chissà che, possa davvero aver trovato la chiave giusta per cogliere il meglio della vita.
Non ho nient'altro da aggiungere alle belle parole di bouvard :)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
seconda poesia da commentare

Quando Dio creò l'amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l'odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra.

Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo.

Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.

Charles Bukowski

Questa è la nuova poesia da commentare.
Ma vi ricordo che potete ancora dire la vostra su quella del nostro Hot :wink:.
 
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