Strada, Gino - Pappagalli Verdi: cronache di un chirurgo di guerra

evelin

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"Pappagalli verdi, cronache di un chirurgo di guerra"
In questo libro Gino Strada racconta dieci anni di lavoro in Afganistan, Somalia, Ruanda, Bosnia a fianco delle vittime delle guerre e delle mine antiuomo.
Ricordi e annotazioni private si intrecciano a riflessioni sul lavoro di chirurgo di guerra e sulla guerra, senza retorica.

Il libro, che nel 1999 ha vinto il premio Internazionale Viareggio-Versilia, ha venduto in Italia oltre 400.000 copie ed è stato tradotto in francese, tedesco, coreano e giapponese.

"Guarda, questo è un pezzo di mina giocattolo, l'hanno raccolta sul luogo dell'splosione. I nostri vecchi le chiamano pappagalli verdi"

Ho visto troppo spesso bambini che si risvegliano dall'intervento chirurgico e si ritrovano senza una gamba, o senza un braccio. Hanno momenti di disperazione, poi, incredibilmente, si riprendono. Ma niente è insopportabile, per loro, come svegliarsi nel buio.
I pappagalli verdi li trascinano nel buio per sempre.


Luigi Strada detto Gino (Sesto San Giovanni, MI, 21 aprile 1948) è un medico chirurgo di guerra e uno dei fondatori di Emergency.
Fu capo del servizio d'ordine del Movimento Studentesco dell'Università Statale di Milano. Si è laureato a Milano in medicina e specializzato in chirurgia d'urgenza.
Dopodichè si è dedicato alla professione di chirurgo di guerra fondando Emergency: un'associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo.
 
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padme

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bello! bellissimo!

dello stesso autore consiglio anche "Bukashi - viaggio dentro la guerra" edito da Feltrinelli

"La 'buskashì è il gioco nazionale afgano: due squadre di cavalieri si contendono la carcassa di una capra decapitata. E' un gioco violento e senza regole: l'unica cosa che conta è il possesso della carcassa, o almeno di quello che ne resta, al termine della gara. E' come il tragico gioco a cui partecipano i numerosi protagonisti del conflitto afgano, una partita ancora in corso, solo che al posto della capra c'è il popolo dell'Afganistan. "Buskashì" è la storia di un viaggio dentro la guerra, che ha inizio il 9 settembre 2001, con l'assassinio del leader Ahmad Shah Massud, due giorni prima dell'attentato di New York. Un viaggio 'clandestino' per raggiungere l'Afganistan mentre il paese viene abbandonato da tutti gli stranieri e si chiudono i confini. L'arrivo nella valle del Panchir, l'attraversamento del fronte sotto i bombardamenti per raggiungere Kabul alla vigilia della disfatta dei talebani, la conquista della capitale da parte dei mujaheddin dell'Alleanza del Nord, la Kabul 'liberata': l'esperienza della guerra vista dagli unici testimoni occidentali della presa di Kabul"

:)
 
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libraia978

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Entrambi stupendi, da leggere soprattuttoper chi on ama farsi fare il lavaggio del cervello dalla retorica della propaganda politica e dai telegiornali.
Buona lettura e a presto
 

kikko

free member
Sempre più spesso negli ultimi anni i politici, la tv e i giornali hanno cercato di spiegarci e di convincerci che quella guerra andava fatta, che quella guerra deve continuare perchè è giusto che sia così. Gino Strada ci racconta un'altra storia, Ci racconta di civili che muoiono tutti i giorni,di bambini mutilati dalle mine antiuomo, che fino a qualche anno fa produceva anche il nostro bel paese.Li chiamano pappagalli verdi per la loro forma, i bambini le raccolgono per giocarci e si ritrovano nelle migliori delle ipotesi senza un braccio.Come si può concepire, creare e scaricare ordigni per mutilare o uccidere dei bambini? Questo libro/diario racconta la vita quotidiana negli ospedali di guerra creati da emergency, il lavoro duro e continuo di volontari in condizioni difficili. Afghanistan,Perù, Bosnia, Somalia Etiopia, Kurdistan iracheno,Cambogia, cambiano i paesi ma gli scenari sono sempre identici: migliaia di feriti senza assistenza da curare, la maggior parte sono bambini. Strada ne ha per tutti, politici e politicanti,anche se appartengono a sezioni della croce rossa o altre associazioni umanitarie critica duramente senza troppa diplomazia.Nei conflitti di oggi più del 90% delle vittime sono civili, la maggior parte bambinii
 
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