Jong, Erica - Paura di volare

alessandra

Lunatic Mod
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Isadora Wing, poetessa quasi trentenne, si trova ad un convegno di psicologi insieme al marito: uno strizzacervelli, appunto. Perennemente confusa e insoddisfatta, comincia ad accarezzare l'idea di abbandonarsi alla passione erotica (o di scappare via?) con un altro uomo ...

La trama non è niente di particolare, ma non ha importanza. Ciò che è esilarante è la personalità di Isadora: confusionaria, scontenta, vulcanica, una che non sa mai quello che vuole; una donna di origini ebraiche ossessionata dalla sessualità, dalla famiglia e dagli onnipresenti sensi di colpa.
Il libro è ironico e divertente, nonostante tratti, in parte, temi drammatici, come i complessi rapporti familiari o la malattia mentale del primo marito della protagonista; ma soprattutto è decisamente coraggioso, per essere stato scritto negli anni '70 da una donna: una donna che parla della sua sessualità "come un uomo", ha scritto qualcuno nella quarta di copertina, nel senso che ne parla papale papale e senza peli sulla lingua, senza tanti romanticismi (eppure lei, a suo modo, romantica lo è, eccome!). Certo, oggi certe cose fanno sorridere e sembrano assurde, nel senso che sembra la storia di un'attuale cinquantenne; quale trentenne sta già affrontando il suo secondo matrimonio? In parte capisco che sia stato considerato un manifesto della libertà di espressione femminile e, in buona parte, dell'emancipazione, anche se poi, alla fin fine, non trasmette l'idea che la donna può fare a meno dell'uomo. Una scrittrice brillante e un libro gradevolissimo.
 

estersable88

dreamer member
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Ho in programma di leggerlo già da un po... penso che provvederò presto! Grazie di averlo inserito!
 

maclaus

New member
Un libro che ho letto nella mia gioventù... ricordo che era "scandaloso" leggerlo allora e adesso la cosa mi fa sorridere...
Comunque mi è piaciuto allora e sono andato a ripescarlo oggi... consiglio la lettura.
p.s. ho visto un'intervista di Erica Jong qualche tempo fa ed è pure simpatica!:D
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Ecco un romanzo che ha deluso completamente le mie aspettative. Data la fama dell’autrice e di questo libro in particolare, considerato un manifesto del femminismo e della libertà di espressione negli anni 70, ero davvero curiosa di leggerlo, ma ora che, dopo averlo cominciato ed interrotto per ben tre volte, l’ho portato a termine al quarto tentativo sono delusa. Mi aspettavo un romanzo erotico che mi lasciasse un messaggio innovativo, non un flusso di coscienza a base di sesso, fantasie sessuali e insoddisfazione cronica. So di non essere gentile con la protagonista, Isadora Wing, che probabilmente incarnava la donna progressista ma ancora bloccata da se stessa che viveva negli anni sessanta e settanta, so anche che questo libro che a noi oggi può sembrare superato ed inconcludente, quando fu pubblicato costituiva una vera novità nonché un azzardo non indifferente. Pur sapendo tutto questo io non mi sento di consigliarlo ad un lettore o a una lettrice di oggi, perché l’ho trovato troppo kitsch ed a tratti eccessivamente ed immotivatamente volgare… eppure non è il primo romanzo erotico che leggo e non mi scandalizzo di certo.
La protagonista poi, Isadora, non mi è simpatica: è perennemente insoddisfatta, non sa cosa vuole, è eccessivamente umorale, è egoista, impulsiva, piagnucolosa, contraddittoria all’inverosimile. E’ ebrea ma non si sente tale tranne quando si trova in Germania; è sessualmente insaziabile ma basta un niente perché il suo partner del momento non le vada più a genio; è sposata ma cerca un uomo con cui scappar via e quando l’ha trovato non sa decidere se vuole lui o il marito; vuole la libertà ma non sa stare sola… uffffff che fatica di donna! Mi risulta insopportabile e non bastano due pagine di antisemitismo, qualche battuta fintamente femminista o le analisi sulla madre o il primo marito a farmela piacere.
E’ un vero peccato e so di andare controcorrente con la maggior parte delle persone che hanno letto questo libro, ma io decisamente non lo consiglio. Peccato, peccato davvero.
 
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