III G.L. - La grammatica di Dio (Benni, S.)

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Palmaria

Summer Member
Ok! Cominciamo!
Secondo me il Benni di La Grammatica di Dio può spiazzare il lettore che in precedenza si sia accostato all'autore con Bar Sport e simili, ma questa non vuole essere necessariamente una critica!
Di certo in questo libro il linguaggio dell'assurdo e del surreale, che in altri racconti o romanzi di Benni la faceva da padrone, compare qua e là a tratti, ma prevale, a mio parere, uno sguardo disincantato e cinico sui tanti problemi della nostra realtà contemporanea (la solitudine, l'emarginazione, la pedofilia, il materialismo imperante, ecc.), un umorismo nero che fa terminare il racconto con un sorriso agrodolce sulle labbra.
Il libro, infatti, sembra solo leggermente toccato dalla speranza in una soluzione di tutte le problematiche quotidiane, come dimostra il fatto che ben pochi racconti hanno un lieto fine. I primi soprattutto lasciano la sensazione di un pugno allo stomaco.

In una classifica dei miei racconti preferiti, metto al primo posto Una soluzione civile, poi L'eutanasia del nonnino, Lo scienziato e, sullo stesso piano, il racconto della gallina Carmela e del terzino Poldino!

Comunque, non fraintendetemi, ho trovato il libro buono e godibile, e mi ha dato anche spunto per numerose riflessioni!
Mi sarei solo aspettata qualche risata in più! :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io di Benni avevo letto solo Terra! e pensavo a lui come uno scrittore impegnato ma ironico e divertente.
La grammatica di Dio mi ha sconvolto, facendomi piangere tanto e sorridere poco, talvolta amaramente.
Sinceramente sono rimasta disorientata dal pessimismo, dallo sguardo doloroso e disincantato che Benni ha nei confronti della nostra società.
Difficilmente esiste il riscatto, perchè anche nel racconto L'orco non ci sono persone con caratteristiche positive, nè apparenti, nè nascoste.
La carica angosciosa dei primi racconti ha offuscato eventuali racconti più ironici ma più positivi.
Benni scrive molto bene, il libro lo leggi molto velocemente, ci sono passaggi anche stilisticamente notevoli, ho trovato però delle assonanze poetiche con alcuni autori in qualche punto, come frasi già sentite.
La mia sensazione è quella che Benni stia attraversando un periodo di sfiducia totale nei confronti del mondo in cui viviamo e che neanche la sua ironia riesca a sollevarlo dal pessimismo.
E' un libro su cui ho sofferto anche se ho divorato proprio per la capacità che Benni ha come scrittore di tenerti inchiodato alla pagina.
 

elena

aunt member
Premesso che acquistato il libro senza sapere di cosa trattasse e che anche io, come Elisa, di questo autore ho letto solo Terra!......sono rimasta sin dal primo racconto un pò sconcertata....nel senso che il sottotitolo prevede storie di "solitudine" ma anche "allegria"!!!! Sinceramente non sono riuscita a cogliere alcun senso di allegria nei vari racconti.......anche se riconosco che sono, soprattutto alcuni, talmente ben scritti che fanno veramente "provare" i sentimenti dei protagonisti (ed in particolare, proprio il senso di sconfinata solitudine).
In quest'ottica quelli che più mi sono rimasti impressi sono Boomerang e Mai più solo. Nel primo mi sono sentita totalmente coinvolta emotivamente.......soprattutto dalla minuziosa e realistica descrizione delle reazioni di Bum, il cane (e credo sia superfluo spiegare il perché), all'indifferenza, sfociata nell'odio, del suo padrone ...... gli sguardi che non chiedono, l'amore sconfinato nonostante tutto, l'interpretazione dei moti di un animo sempre pronto e disponibile al perdono .......mi è sembrato realmente di assistere ad una scena di adorazione di un cane per il proprio padrone, fino alle estreme conseguenze.....
Nel secondo il personaggio mi ha fatto realmente pena......è difficile immaginare una persona così disperatamente sola ......che si attacca a puerili finzioni solo per avere la momentanea illusione di far parte di un qualche cosa......e il senso, illusorio, di appartenenza viene vissuto come un riscatto dalla condizione di uomo senza qualità......ma, ovviamente, come tutte le illusioni, anche questo è effimero e destinato a sparire molto presto, lasciando ancora più solo questo uomo. Ho trovato molto, molto triste questo personaggio...... decisamente solo senza speranze.
Avrei preferito trovare, almeno in alcuni dei racconti, un senso un pò meno drammatico della realtà moderna....ossia la solitudine è sicuramente una drammatica realtà della nostra società.....ma forse poteva essere un pochino addolcita con qualche risvolto più marcatamente ironico.
 

evelin

Charmed Member
Allora, di Benni non ho letto molto, solo Terra e Margheritadolcevita che mi e' piaciuto tantissimo e mi sembra che La grammatica di Dio si avvicina piu' a quest'ultimo come stile, sicuramente ne leggero' altri perche' mi piace come scrittore.

Tornando alla Grammatica di Dio devo dire che la maggior parte dei racconti mi sono piaciuti.
I racconti che mi hanno piu' colpito sono stati Boomerang, mentre lo leggevo mi ha messo tristezza e mi ha colpito tanto, poi Mai piu' solo, molto duro e attuale come racconto.
L'eutanasia del nonnino nonostante parli di un tema molto delicato ho trovato che Benni lo abbia saputo affrontare in modo non drammatico, tanto che mentre leggevo il racconto mi e' scappato qualche sorriso.
 
elisa ha scritto:
La carica angosciosa dei primi racconti ha offuscato eventuali racconti più ironici ma più positivi.

Concordo in pieno con questo concetto di Elisa!
"Storie di solitudine e allegria"...ma di allegria ce n'è ben poca!
Anche io ho letto poco di Benni, e quel poco che ho letto non mi aveva entusiasmato. Mi sono accostata a questo libro più fiduciosa, ma purtroppo non è cambiato molto. Il primo racconto, Boomerang, mi ha lasciato un tale senso di negatività (accentuato dal mio eccessivo amore per gli animali), che stavo quasi per rinunciare alla lettura...poi, siccome non riesco mai a lasciare le cose a metà, l'ho continuato. Ehm...non è che dopo sia andata meglio; sì, ci sono alcuni racconti piacevoli e molto creativi (mi è piaciuto Il controllore), ma nel complesso continuo a rimanere dell'idea che lo stile narrativo di Benni, seppur molto fantasioso e abbastanza ironico, non sia così entusiasmante.
 

Chicca

New member
Premetto che non ho ancora terminato di leggere il libro,ma una qualche idea me la sono fatta.Non l'ho ancora finito anche per il fatto che mi pesa un po' leggere sti racconti.Non ho mai letto nulla di questo autore,ma mi ha lasciato molto stupita e anche contrariata il suo modo così drastico di giudicare alcuni ruoli che per forza di cose qualcuno deve assumere nella nostra società.Io e Benni vediamo il mondo con occhiali diversi.Scrive molto bene,con una prosa scorrevole come l'acqua del ruscello e qualche racconto mi è anche piaciuto,ma non condivido i contenuti.Per ora è quanto.Chicca.
 

Candy Candy

Active member
appena finito, benni mi ha convinto, scrive in maniera affascinante anche se surreale. e cmq è stato un progredire "positivo" del pensiero di Benni.
e credo che il suo cinismo sia guardare alla realtà.
voto benni 7
 

evelin

Charmed Member
elisa ha scritto:
ho trovato però delle assonanze poetiche con alcuni autori in qualche punto, come frasi già sentite..

sai, ora che ci penso mi viene in mente anche a me questa cosa...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Facciamo una prima sintesi dei commenti:

- Palmaria: buono e godibile anche se più disincantato rispetto al classico Benni
- elisa: scritto bene e lettura scorrevole ma contenuti troppo pessimisti e amari
- elena: visione troppo drammatica della società
- evelin: piaciuti gran parte dei racconti
- ryoko: stile narrativo non entusiasmante
- Chicca: scrittura scorrevole, non condivisione dei contenuti
- Candy Candy: scrittura affascinante, voto 7

naturalmente io sintetizzo, se qualcuno non si ritrova può modificare il commento
 

elena

aunt member
Brava elisa!!!! Hai veramente un'ottima capacità di sintesi!!!!!!
Io mi ritrovo pienamente :wink: !
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
mancano ancora quattro persone alla conta, i nostri quattro moschettieri:
- anjo
- mattbt
- zaratia
- Alfredo Colitto

direi di aspettare il rientro dall'Irlanda di matt, la Pasqua a Campobasso di Alfredo, il ritiro della monnezza di anjo e e la discesa dal rudere di mattbt :D
 
vado un po' a rilento.. devo dire che all'inizio non mi è piaciuto volevo abbandonare ora sto proseguendo.. piano piano scendo
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
mattbt ha scritto:
vado un po' a rilento.. devo dire che all'inizio non mi è piaciuto volevo abbandonare ora sto proseguendo.. piano piano scendo

vai tranquillo, la mia era solo una conta... :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
faccio una riflessione, sembra che questo libro di Benni raccolga più consensi tra le persone più giovani mentre quelle più grandicelle :D rimangono maggiormente colpite dai contenuti crudi rispetto ad una scrittura coinvolgente e scorrevole
 
elisa ha scritto:
faccio una riflessione, sembra che questo libro di Benni raccolga più consensi tra le persone più giovani mentre quelle più grandicelle :D rimangono maggiormente colpite dai contenuti crudi rispetto ad una scrittura coinvolgente e scorrevole

il mio parere è che lo stile narrativo di Benni si avvicini maggiormente ai gusti dei ventenni, mentre il tema della solitudine in così tanti modi affrontato colpisca di più persone che non hanno la spensieratezza dell'adolescenza e affrontano questi temi con un altro stato d'animo. Credo, Elisa, che sia più o meno lo stesso concetto....
 
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