
Originariamente scritto da
HOTWIRELESS
Correzioni, in casa e fuori. In casa è una galera. Fuori è al limite un caffè. Astrofisiche-chimiche-psichiche-logiche-nomiche… astronzi! Ritmi ostici, sambe, reggae, mambo italiano. Fra santi e navigatori. Ne detti tante, ma tante ne preti. C’est la vie. Le perdizioni caustiche mi piacciono se sode. Bello perdere il controllo con senno, meglio con un bel seno. O con due uova. Corroso corrotto. Mi sono rotto. Esco dal guscio. Pulsa il sangue in arterie capillari e vasi. Va’ sì, mentivo con dizioni alte e basse, condimenti senza sugo, dei contadini i saperi di quanto buono è il cacio coi peri, sapori dolori, menti bazze guance da porgere… ekkekkazz.
Rari cispari cisalpini cisti, estinti e colorati, puliti senza scopa, scopano col mocio. Raffreddore, sesso triste, lacrime e sangue: hai visto churchill? No, ma c’era benni hill in chiesa. Accendo la cappa per cucinare il pesce spada e assaporare terga di manzi, che davanti latitano. Titanic iceberg, mondi sottomarini salati. Draghi e bce. Manzi e bse. Pazzo per le vacche. Ma loro mi muoiono dietro davanti e in gelatina. Malattia? Sì mmentale. Montana. Ringo. Glionito. Carosello. Bambini negli ani… dopo l’oratorio sono cresciuto. Non è fantasia, il prete era reale. Lo smog ha raggiunto i pascoli e la valle degli orchi. Parmalat e tango argentino, come i bonus.
Malus, mi scade pure l’assicurazione. Non convincente. Casco. Ma che polizza. Volavo con l’olandesina verso amsterdam per un paio di canne e una troia, quando ho incontrato ulisse che mi ha detto son finite. E solepiatti mi ha sciolto lo sporco sulle ali, facendomi cadere senza lines. Tanto sudore, ma più sudavo e più sapevo di fresco, come te mio buon Deep. arbeit macht frei. freddo. E non il potere, ma l’odore conta.
Perché l’amore non è nel cuore ma riconoscersi dall’odore. Del potere siete senza. Essenza è comunque olezzo. Oil of olez, per ammorbidire la cute. Cute copy incolla, inculla, governo ladro. Militari laici clandestini ustici figlio di falegname comete… come te non c’è nessuno. Nessuno è il mio nome, e prima dei proci froci ucciderò monocolo, già mezzo cieco (lo avevo avvertito di non masturbarsi). Monocolore è il governo. Governo ladro. Piove.
Alluvioni diluvio universale.. no, èh. Noe fa l’arca. arco coseno seno latte nutrice. Dammela a bere. Vado in bianco. Bianco latte. Vino bianco. Più bianco non si può. Tu sbagli candeggio: c’è ace. Grazie, ben gentile. Ma è un succo. Suca.
In una delle mille notti troverò la lampada, e sfregandola forte la farò diventare un faro. Che genio. Ne diverrò il guardiano, e finalmente suonerò la mia solitudine.
Tutti segni, disegni, ma anche leone e gazzelle, saragat saracan… già so cosa accadrà il prossimo settennato. Settimini si nasce, e io modestamente
lo nacqui
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