I(r)reali del non-sense

Cold Deep

Vukodlak Mod
Se le cose non funzionano, di certo non per colpa di alcuni ma di altri che pensano altrimenti, bisogna agire diversamente dalla norma del buon fare, di certo non risulta normale e anacronisticamente attendibile quanto un servile corviale. Sarebbe opportuno coprire l'apertura con uno zelante ossidiano, non solo tali e quali costini in velluto del fotovoltaico e solare sistemato intorno al centro di gravita' permanente del mondo sconosciuto; conosciamo, gia' vero, la vera arte del pronosticare e procrastinare crostini del botsawa, ma non saprei se voi sareste con me in grado di avviare una normale conversazione come questa di domani oggi sera. Sarebbe consistente affiggere, affliggere, offrire una cacofonia di suoni e colori del nord sud est asiatico centrale, nucleare o elettrica. Lo pensate anche voi immagino?
 
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d'ya think i'm stupid?
Se le cose non funzionano, di certo non per colpa di alcuni ma di altri che pensano altrimenti, bisogna agire diversamente dalla norma del buon fare, di certo non risulta normale e anacronisticamente attendibile quanto un servile corviale. Sarebbe opportuno coprire l'apertura con uno zelante ossidiano, non solo tali e quali costini in velluto del fotovoltaico e solare sistemato intorno al centro di gravita' permanente del mondo sconosciuto; conosciamo, gia' vero, la vera arte del pronosticare e procrastinare crostini del botsawa, ma non saprei se voi sareste con me in grado di avviare una normale conversazione come questa di domani oggi sera. Sarebbe consistente affiggere, affliggere, offrire una cacofonia di suoni e colori del nord sud est asiatico centrale, nucleare o elettrica. Lo pensate anche voi immagino?

Se non funzionano, ci vuole una funzione in chiesa: una messa; messa qui messa là, dove non so (ma un giorno ti vedrò). basta che non sia dietro.
A seguire la norma, dice il bellini che poi si ha a che fare col di lei papà druido: da qui il noto “norme? oh belin”.
A dire buon fare c’è di mezzo il mare, monti renzi e berlusconi, il senso della famiglia, nipoti nordafricane. Cane che si morde la coda, ma sovente sbaglia auto-sterilizzandosi.
Ai corvi piacciono gli ossi di diana, per questo lei va a caccia. Come dea, non prima di essersi occupata di droga. Pare segua con passione i post del buon Deep, ma ha troppa con-passione; il troppo stroppia; passione e morte. Quindi non sono corvi ma gufi.
Infatti nel botswana hanno trovato i crostini in un libbrosario, la cui sede era in un forum, in linea ma anche democraticamente sovrappeso, frequentato dai cosiddetti forumlibbrosi, dediti a riempire detto forum con libri libri e libri.
Ti libri contro alla gravità, se è permanente fa i capelli strani. Poi devi fare la messa in piega, ma valentino non fa le curve in chiesa. Lentino mica tanto, ma le curve ci piacciono. Non tanto le sue, quanto delle tettone che reggono l’ombrello allo start. Ho chiesto a una “start uit mi” e mi ha mostrato l’ombrello con un gesto tutto italiano.
Povero vale, non se ne fa una. Solo a mano: per questo dà tanto gas. Però un pezzo glielo ruba spesso. Per questo guida con manico.
Gasato mi sono per questa conversazione, cui non ho ancora pensato se avviarla perché il motore non è gpl ma a benzina. La benzina costa, e non ho soldi per una crociera. Meglio un motore ad alcool: nella vita un po’ di cul non guasta. Mi inchino alla gran fantasia del buon Deep, ma si tenga la sia (con i suoi candelieri) da bravo nipote: a me basta la fanta. Ma anche una coca, per mettere tutti in riga.
La fantesca era infatti molto preoccupata, ma poi è andata in cabina con schettino, e quando si è inchinata lei, lui le ha fatto un mazzo di fiori. Gigli.
Ora il mazzo lo stanno facendo a lui.
Per una conversazione normale ero andato a iscrivermi a pisa, ma normale non era tanto, perché mi ha lasciato delle pendenze. Allora con la torre arrocco e salvo il re (infatti in quanto rocco non pende più). Però non parla più molto bene perché ha la voce roca. Lo avevo avvisato che a stare nudo si prendeva un colpo d’aria. Ma lui avanti con quell’aria da re. E allora gli venga il colpo.
Gli mostro il dito, e lui fa affiggere l’editto. L’editto affligge. Vada a farsi friggere. Ecco cerchiato il quadro con Deep. Ora chiudo, perché devo andare a fare la cacofonia. Ho mangiato uno yogurt alla centrale del latte del tirolo del est ovest. Finché tiro va bene. Ma da quelle parti molti sono lesi.
Ci sentiamo ieri.
 

zanblue

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Se le cose non funzionano, di certo non per colpa di alcuni ma di altri che pensano altrimenti, bisogna agire diversamente dalla norma del buon fare, di certo non risulta normale e anacronisticamente attendibile quanto un servile corviale. Sarebbe opportuno coprire l'apertura con uno zelante ossidiano, non solo tali e quali costini in velluto del fotovoltaico e solare sistemato intorno al centro di gravita' permanente del mondo sconosciuto; conosciamo, gia' vero, la vera arte del pronosticare e procrastinare crostini del botsawa, ma non saprei se voi sareste con me in grado di avviare una normale conversazione come questa di domani oggi sera. Sarebbe consistente affiggere, affliggere, offrire una cacofonia di suoni e colori del nord sud est asiatico centrale, nucleare o elettrica. Lo pensate anche voi immagino?

Peggioriamo la situazione... ti rispondo in un dialetto del Golfo Persico:
" Cià guuii Cold Deep? " :D
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
Se non funzionano, ci vuole una funzione in chiesa: una messa; messa qui messa là, dove non so (ma un giorno ti vedrò). basta che non sia dietro.
A seguire la norma, dice il bellini che poi si ha a che fare col di lei papà druido: da qui il noto “norme? oh belin”.
A dire buon fare c’è di mezzo il mare, monti renzi e berlusconi, il senso della famiglia, nipoti nordafricane. Cane che si morde la coda, ma sovente sbaglia auto-sterilizzandosi.
Ai corvi piacciono gli ossi di diana, per questo lei va a caccia. Come dea, non prima di essersi occupata di droga. Pare segua con passione i post del buon Deep, ma ha troppa con-passione; il troppo stroppia; passione e morte. Quindi non sono corvi ma gufi.
Infatti nel botswana hanno trovato i crostini in un libbrosario, la cui sede era in un forum, in linea ma anche democraticamente sovrappeso, frequentato dai cosiddetti forumlibbrosi, dediti a riempire detto forum con libri libri e libri.
Ti libri contro alla gravità, se è permanente fa i capelli strani. Poi devi fare la messa in piega, ma valentino non fa le curve in chiesa. Lentino mica tanto, ma le curve ci piacciono. Non tanto le sue, quanto delle tettone che reggono l’ombrello allo start. Ho chiesto a una “start uit mi” e mi ha mostrato l’ombrello con un gesto tutto italiano.
Povero vale, non se ne fa una. Solo a mano: per questo dà tanto gas. Però un pezzo glielo ruba spesso. Per questo guida con manico.
Gasato mi sono per questa conversazione, cui non ho ancora pensato se avviarla perché il motore non è gpl ma a benzina. La benzina costa, e non ho soldi per una crociera. Meglio un motore ad alcool: nella vita un po’ di cul non guasta. Mi inchino alla gran fantasia del buon Deep, ma si tenga la sia (con i suoi candelieri) da bravo nipote: a me basta la fanta. Ma anche una coca, per mettere tutti in riga.
La fantesca era infatti molto preoccupata, ma poi è andata in cabina con schettino, e quando si è inchinata lei, lui le ha fatto un mazzo di fiori. Gigli.
Ora il mazzo lo stanno facendo a lui.
Per una conversazione normale ero andato a iscrivermi a pisa, ma normale non era tanto, perché mi ha lasciato delle pendenze. Allora con la torre arrocco e salvo il re (infatti in quanto rocco non pende più). Però non parla più molto bene perché ha la voce roca. Lo avevo avvisato che a stare nudo si prendeva un colpo d’aria. Ma lui avanti con quell’aria da re. E allora gli venga il colpo.
Gli mostro il dito, e lui fa affiggere l’editto. L’editto affligge. Vada a farsi friggere. Ecco cerchiato il quadro con Deep. Ora chiudo, perché devo andare a fare la cacofonia. Ho mangiato uno yogurt alla centrale del latte del tirolo del est ovest. Finché tiro va bene. Ma da quelle parti molti sono lesi.
Ci sentiamo ieri.

Di certo una funzione, ecclesiastica o matematica che sia, ricorda da lontano un fulgore del buon andamento del tragitto vitale retrointrapreso da certi individui, non taluni ma talaltri da alatri e frosinate varie. Norme si rispettano, in italico territorio possono essere aggirate per un compendio vitale del suffragato interdire o milandire, bandire un imbandito tavolo di discussione apocrifa con banditi del sud e del nord. Smentita la spoglia e mangiato lo scoglio, la pasta di cui sopra contiene sassi per rendere autorevole il proprio nome e conforme alla propria abilità innata di spaccare denti; opposizione velata, ma di cosa poi no? elevata e levata su inauditi reclusori della umana e aliena ragione. Hot saprei come rispondere dopo un'infusione di liturgie papali e pappali, visto che a breve le nostre terga andranno in quel del risorante a mangiar pasta. Il riso abbonda sulla bocca degli stolti, stolti loro il castello crollerà ed una folla inferocita di genti e marmaglie varie urlerà "Genga!" in quanto marchigiani. Un sorpasso è il passo romano. L'imbarbarimento dell'apocalittico conversare, come presupponete in quelle righe a quadri, non ha molto senso se non che sia malvestito o svestito per ore notturne su strade provinciali di malaffare, ma comunque per girare l'economia necessita di martiri. Sarebbe opportuno, o oppordue, procrastinare il senso delle cose per vedersi venduti su un altare di goffa comicità altalenante, fattispecie in parchi di cui non abbiamo veduto la fine nel verde del cielo acquatico e paludoso, ligneo e plumbeo incantante lo sguardo di chi sente. Inchiodati su una croce di burro, attendiamo nove novelle e passeri infingardi, con fogli di glottoteti esperti che certicheranno la fine insulsa della nostra cara lingua e ragione; aprite le finestre, un odore alacre secerne dalle pareti della nostra sorridente ingordigia, giusto? Me lo chiedo e me lo rispondo da solo perchè non so chi possa avere i mezzi e gli interi per svelare la realtà virtualizzatamente inconcreta e arcanamente legata a doppio spaghetto con le nostre anime morte, sarà. La vitalità di un cane che segue un cane che segue un cane non sarà certo pari a cane alla terza, bensì riporteremo fiduciosamente la sospensione dell'intorpidimento globale che avvolge, come una nebbia senziente, le nostre menti abvviluppate intorno ad un ideale inconcepibile e inconscio. Il verde del cancello su cui si affiaciano i pescatori di leoni non sarà più lo stesso, il quarzo si è estinto negli orologi da polso, questo mi rende infelice e pensieroso, l'ode funesta di vendette minerali di marziana memoria percorre la nostra scorrazzante e scialba esistenza legata ad un tavolo da biliardo: non siamo tutti raggruppati forse a triangolo in attesa che il bianco cavaliere sferico ci mandi a ritroso verso i luoghi di nascitura memoria? No? Eh? Penso che bastino queste poche righe per evincere e eperdere la razionalità organizzata in piccole bande di quartiere. La modernità no sta a Chaplin come l'antico sta a Mimmo.
Ragionateci sopra.

Peggioriamo la situazione... ti rispondo in un dialetto del Golfo Persico:
" Cià guuii Cold Deep? " :D

Eh? Mi hai fregato :mrgreen:
 

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d'ya think i'm stupid?
Di certo una funzione, ...
Ragionateci sopra.

Una funzione retrointrapresa richiede molta carta. Rotoli di carta. E molta libertà: Magna Carta … ma chi magna la carta poi magna sapone … e chi sa –lo si sa- pone paletti. Porre paletti non va bene laddove retrointrapreso. Ma va bene in transilvania. Ora a me silvana piaceva, ma ora che la so un trans …
Preferisco certi individui che individui certi, indivitrei, indiviquattrei. Taluni talebani, talaltri alatri latrati, cani infedeli, diversi, nati frosi e nati trans. Guardati dai transalpini, soprattutto se portano la penna sul cappello e detestano le cipolle.
Italo e trenitalia pari sono, a parte il ciuffo di luca-luca. Se monti zemolo fai ritardo uguale, ma almeno hai goduto. E quei due sono massoni. Ma soni o sembrino ? banditi blanditi imbanditi e rimbambiti, interdetti lasciano la nazione i garibaldini. Un quarto di marsala val bene una messa, suoneremo trombe e campane. Alla fine han solo trombato. Vile tu uccidi un uomo morto. Meglio un uomo oggi che una gallina domani. Un galletto non fa primavera, se sta in due nel pollaio con banderas che tacchina rosita. Ma tacchina vecchia fa buon brodo. E rosita di sera ci lascia lo zampino.
Mangiata la foglia la gente si spoglia, inizia un mondo diverso ma fatto di sesso (chi vivrà vedrà) e tu che sei nata sopra uno scoglio vivrai per sempre scoglionata. Sesso, olio sasso, sassi e assassini. Rimembri il mio nome su per la vetta della torre antica ove si scorge il resegone: nel suo regno di passeri solitari erano tutti dediti al lavoro manuale, regnava il benessere dell’artigianato, ma si estinsero in breve.
Le vostre avide terga abbisognano, più che di attenzioni pappali, di collaudati papponi, abili appunto a spaccare … i denti. Identici, pesci tutti uguali, aglieni e cipollotti. Marchigiani portano il marchio di gianni, ma sempre meglio di quello di caino. Ah beh, disse il fratello. Ma ormai portò per sempre quel nomignolo (abele). Lo imitarono le pecore, che sempre belano alla presenza dei caini, per pregarli di salvarle dalle stragi pasquali. Ma pasquale non ci sta, così ha delegato il cugino natale, trovatello di genitori ignoti, trovato una notte sulla tangenziale mentre dal passo romano passava al passato di verdure, alghe marine e vermicelli. Non di nola, ma di palude. La croce di burro ci ha uccisi di colesterolo, ma fatto infinocchiare di acidi grassi idrogenati della vallè, mentre ci faceva le scarpe alleata a della valle. E come marlon brando il burro ci ha nuovamente portati a rivalutare il lato b, ove la ragione si perde certamente… ma non sempre la lingua. Lasciamo che cane cacci cani, noi con la scacciacani usiamo cane e grilletto. Se schiacci il grilletto pinocchio è contento, ma la fata turchina rimane insoddisfatta perché hai trascurato il suo.
Gli ambientalisti hanno assoldato hulk, ma si sono poi accorti che si trattava di schreck che aveva preso i nebulizzanti. Asteroidi che ci riportano alla nostra aliena ragione, una volta quarzo, ora solo tuerzo, elevato a cane. Rimangono caolino e feldspato, ma per il primo bisogna andare in cina ove il riso abbonda sulle labbra della gente (quando non mangiano mandarini; ma pare che il cannibalismo non sia più in voga, se non coi secondogeniti). Disse il saggio: manda rino dove la berta filava, e mandalo anche a quel paese (wo die Zitronen bluhen…). impara le tecniche cao-lin.
Feld-spato, noto nazi, è stato promosso feld-maresciallo e si è sparato alla fine della guerra perché non voleva rubare al capo il posto da imbianchino. Si è sparato una spaten da litro ed è diventato così bravo al biliardo che ora è trigliardario. Ma dicono che ha uno sguardo da pesce lesso.
Il triangolo no, non l’avevo preventivato. D’accordo ci proverò, ma farsi due sfere è reato. Nel quartiere quando la banda passò il suo ragazzo era lì e allora disse di sì. Ma era ceca, e gli occhi aveva foderati di prosciutto praga… così nel dubbio disse sì a tutti per anni. Così è la vita. Passa il cavaliere bianco e una lo scambia per il principe azzurro. Guardatevi sempre dietrich: non sempre marlene è una mela! A volte porta il bollino blu.

:OO
 
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Cold Deep

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Una funzione retrointrapresa richiede molta carta. Rotoli di carta. E molta libertà: Magna Carta … ma chi magna la carta poi magna sapone … e chi sa –lo si sa- pone paletti. Porre paletti non va bene laddove retrointrapreso. Ma va bene in transilvania. Ora a me silvana piaceva, ma ora che la so un trans …
Preferisco certi individui che individui certi, indivitrei, indiviquattrei. Taluni talebani, talaltri alatri latrati, cani infedeli, diversi, nati frosi e nati trans. Guardati dai transalpini, soprattutto se portano la penna sul cappello e detestano le cipolle.
Italo e trenitalia pari sono, a parte il ciuffo di luca-luca. Se monti zemolo fai ritardo uguale, ma almeno hai goduto. E quei due sono massoni. Ma soni o sembrino ? banditi blanditi imbanditi e rimbambiti, interdetti lasciano la nazione i garibaldini. Un quarto di marsala val bene una messa, suoneremo trombe e campane. Alla fine han solo trombato. Vile tu uccidi un uomo morto. Meglio un uomo oggi che una gallina domani. Un galletto non fa primavera, se sta in due nel pollaio con banderas che tacchina rosita. Ma tacchina vecchia fa buon brodo. E rosita di sera ci lascia lo zampino.
Mangiata la foglia la gente si spoglia, inizia un mondo diverso ma fatto di sesso (chi vivrà vedrà) e tu che sei nata sopra uno scoglio vivrai per sempre scoglionata. Sesso, olio sasso, sassi e assassini. Rimembri il mio nome su per la vetta della torre antica ove si scorge il resegone: nel suo regno erano tutti dediti al lavoro manuale, regnava il benessere dell’artigianato, ma si estinsero in breve.
Le vostre avide terga abbisognano, più che di attenzioni pappali, di collaudati papponi, abili appunto a spaccare … i denti. Identici, pesci tutti uguali, aglieni e cipollotti. Marchigiani portano il marchio di gianni, ma sempre meglio di quello di caino. Ah beh, disse il fratello. Ma ormai portò per sempre quel nomignolo (abele). Lo imitarono le pecore, che sempre belano alla presenza dei caini, per pregarli di salvarle dalle stragi pasquali. Ma pasquale non ci sta, così ha delegato il cugino natale, trovatello di genitori ignoti, trovato una notte sulla tangenziale mentre dal passo romano passava al passato di verdure, alghe marine e vermicelli. Non di nola, ma di palude. La croce di burro ci ha uccisi di colesterolo, ma fatto infinocchiare di acidi grassi idrogenati della vallè, mentre ci faceva le scarpe alleata a della valle. E come marlon brando il burro ci ha nuovamente portati a rivalutare il lato b, ove la ragione si perde certamente… ma non sempre la lingua. Lasciamo che cane cacci cani, noi con la scacciacani usiamo cane e grilletto. Se schiacci il grilletto pinocchio è contento, ma la fata turchina rimane insoddisfatta perché hai trascurato il suo.
Gli ambientalisti hanno assoldato hulk, ma si sono poi accorti che si trattava di schreck che aveva preso i nebulizzanti. Asteroidi che ci riportano alla nostra aliena ragione, una volta quarzo, ora solo tuerzo, elevato a cane. Rimangono caolino e feldspato, ma per il primo bisogna andare in cina ove il riso abbonda sulle labbra della gente (quando non mangiano mandarini; ma pare che il cannibalismo non sia più in voga, se non coi secondogeniti). Disse il saggio: manda rino dove la berta filava, e mandalo anche a quel paese (wo die Zitronen bluhen…). impara le tecniche cao-lin.
Feld-spato, noto nazi, è stato promosso feld-maresciallo e si è sparato alla fine della guerra perché non voleva rubare al capo il posto da imbianchino. Si è sparato una spaten da litro ed è diventato così bravo al biliardo che ora è trigliardario. Ma dicono che ha uno sguardo da pesce lesso.
Il triangolo no, non l’avevo preventivato. D’accordo ci proverò, ma farsi due sfere è reato. Nel quartiere quando la banda passò il suo ragazzo era lì e allora disse di sì. Ma era ceca, e gli occhi aveva foderati di prosciutto praga… così nel dubbio disse sì a tutti per anni. Così è la vita. Passa il cavaliere bianco e una lo scambia per il principe azzurro. Guardatevi sempre dietrich: non sempre marlene è una mela! A volte porta il bollino blu.

:OO

Correzioni intrinseche, perdizioni astrofisiche e algoritmi agnostici e parafrasanti o benedetti. E' questo ciò che necessita la nostra umanità, in perdizioni caustiche e fuori controllo, senza condizioni o condimenti che meri alterano l'esistenza sublimata di un'arteria così onniscente e onnivora di dolori e saperi. Cari e cispari, morti e fuggi. Tragedie di immani mani e braccia, che si muovono senza controllo nel nostro esistere così, a volte, senza scopo e senza scopa. Cappa e spada, romanzi di medioevale bellezza che ci tergono dalle fatiche quotidiane portandoci in mondi alternativi mai visti e assaporati, in cerca del nostro drago da cacciare e uccidere; spietati muoviamo eserciti privati su cose fantasiose, tendendo a soffocarle nella quotidiana transitorietà a favore dello smog intellettuale che lambisce e divora quel poco di bambinesco che manteniamo negli anni. Di certo, se sei d'accordo con me ovviamente, digressioni del genere di pascoliana memoria ci impongono riflessioni quotidiane, quasi anseatiche, a fronte di certi eventi che caratterizzano e muovono decisioni globali ed epocali, non sempre condivise da militari e laici, poteri forti e forti odori. La guerra di distinti destini clandestini, venti che caratterizzano il tutto con semplicità ed immediatezza, a dispetto dei santi che non volevano che questo accadesse, tra riunioni segrete per imporre il proprio pargolo prediletto a tutti, seguendo una linea di comportamento poco ligia al dovere di chi di dovere. Il piccolo non conta, è analfabeta. L'importante è la folla nella sua integrità, poco morale molto molare, dentisticamente legata ad altri fati fatti fattispecie il resto del carlino, un piccolo cane che vende immobili da sogno. Troveremo mai il centro del nostro divenire adulti? La creazione è un'azione creativa, non genera cose a caso, forse cose denigrabili dalla normale concezione letterale, che sia con raccomandata o posta ordinaria. Banco o sottobanco, prezzo o sottoprezzo, marino o sottomarino dove ci sono le grotte. Una volta ho sentito di qualcuno che vide che due santi pascolarono, forse le greggi erano i fedeli o rappresentazioni goliardiche di chi non crede ma segue la guida ciecamente, senza porre domande o alternative fruibili. Ma cosa cerchiamo in realtà Hot? Cerchiamo un interesse da volgere ed occupare la vita nei suoi piccoli momenti di vuoto? Oppure un conte che conti realmente fino a mille e una notte? Domande. Domande. Ci oscurano lo svolgere della vita, la regolare e vacua logica esistenziale. Che mondo sarebbe senza riso? Macrobiotici capovolgimenti di fronte e nuca, aventi poco a che fare con ciò che scrivevamo sopra, però degni di riflessione, con specchio o senza. Il cane da riporto, oltre che per la caccia, può essere usato anche da un matematico oppure da un parrucchiere? Segni che tengono con il fiato sospeso, erotomani assetati di nuove mete voyeuristiche che altro non sono che vite appagate al contrario delle loro; ma chi siamo per giudicare simili personaggi in cerca di editore? Chissà cosa vedremo nei prossimi sette anni.
Mi piacerebbe pensarla così, a te invece?
 

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d'ya think i'm stupid?
Correzioni intrinseche, perdizioni astrofisiche e algoritmi agnostici e parafrasanti o benedetti. E' questo ciò che necessita la nostra umanità, in perdizioni caustiche e fuori controllo, senza condizioni o condimenti che meri alterano l'esistenza sublimata di un'arteria così onniscente e onnivora di dolori e saperi. Cari e cispari, morti e fuggi. Tragedie di immani mani e braccia, che si muovono senza controllo nel nostro esistere così, a volte, senza scopo e senza scopa. Cappa e spada, romanzi di medioevale bellezza che ci tergono dalle fatiche quotidiane portandoci in mondi alternativi mai visti e assaporati, in cerca del nostro drago da cacciare e uccidere; spietati muoviamo eserciti privati su cose fantasiose, tendendo a soffocarle nella quotidiana transitorietà a favore dello smog intellettuale che lambisce e divora quel poco di bambinesco che manteniamo negli anni. Di certo, se sei d'accordo con me ovviamente, digressioni del genere di pascoliana memoria ci impongono riflessioni quotidiane, quasi anseatiche, a fronte di certi eventi che caratterizzano e muovono decisioni globali ed epocali, non sempre condivise da militari e laici, poteri forti e forti odori. La guerra di distinti destini clandestini, venti che caratterizzano il tutto con semplicità ed immediatezza, a dispetto dei santi che non volevano che questo accadesse, tra riunioni segrete per imporre il proprio pargolo prediletto a tutti, seguendo una linea di comportamento poco ligia al dovere di chi di dovere. Il piccolo non conta, è analfabeta. L'importante è la folla nella sua integrità, poco morale molto molare, dentisticamente legata ad altri fati fatti fattispecie il resto del carlino, un piccolo cane che vende immobili da sogno. Troveremo mai il centro del nostro divenire adulti? La creazione è un'azione creativa, non genera cose a caso, forse cose denigrabili dalla normale concezione letterale, che sia con raccomandata o posta ordinaria. Banco o sottobanco, prezzo o sottoprezzo, marino o sottomarino dove ci sono le grotte. Una volta ho sentito di qualcuno che vide che due santi pascolarono, forse le greggi erano i fedeli o rappresentazioni goliardiche di chi non crede ma segue la guida ciecamente, senza porre domande o alternative fruibili. Ma cosa cerchiamo in realtà Hot? Cerchiamo un interesse da volgere ed occupare la vita nei suoi piccoli momenti di vuoto? Oppure un conte che conti realmente fino a mille e una notte? Domande. Domande. Ci oscurano lo svolgere della vita, la regolare e vacua logica esistenziale. Che mondo sarebbe senza riso? Macrobiotici capovolgimenti di fronte e nuca, aventi poco a che fare con ciò che scrivevamo sopra, però degni di riflessione, con specchio o senza. Il cane da riporto, oltre che per la caccia, può essere usato anche da un matematico oppure da un parrucchiere? Segni che tengono con il fiato sospeso, erotomani assetati di nuove mete voyeuristiche che altro non sono che vite appagate al contrario delle loro; ma chi siamo per giudicare simili personaggi in cerca di editore? Chissà cosa vedremo nei prossimi sette anni.
Mi piacerebbe pensarla così, a te invece?
Correzioni, in casa e fuori. In casa è una galera. Fuori è al limite un caffè. Astrofisiche-chimiche-psichiche-logiche-nomiche… astronzi! Ritmi ostici, sambe, reggae, mambo italiano. Fra santi e navigatori. Ne detti tante, ma tante ne preti. C’est la vie. Le perdizioni caustiche mi piacciono se sode. Bello perdere il controllo con senno, meglio con un bel seno. O con due uova. Corroso corrotto. Mi sono rotto. Esco dal guscio. Pulsa il sangue in arterie capillari e vasi. Va’ sì, mentivo con dizioni alte e basse, condimenti senza sugo, dei contadini i saperi di quanto buono è il cacio coi peri, sapori dolori, menti bazze guance da porgere… ekkekkazz.
Rari cispari cisalpini cisti, estinti e colorati, puliti senza scopa, scopano col mocio. Raffreddore, sesso triste, lacrime e sangue: hai visto churchill? No, ma c’era benni hill in chiesa. Accendo la cappa per cucinare il pesce spada e assaporare terga di manzi, che davanti latitano. Titanic iceberg, mondi sottomarini salati. Draghi e bce. Manzi e bse. Pazzo per le vacche. Ma loro mi muoiono dietro davanti e in gelatina. Malattia? Sì mmentale. Montana. Ringo. Glionito. Carosello. Bambini negli ani… dopo l’oratorio sono cresciuto. Non è fantasia, il prete era reale. Lo smog ha raggiunto i pascoli e la valle degli orchi. Parmalat e tango argentino, come i bonus.
Malus, mi scade pure l’assicurazione. Non convincente. Casco. Ma che polizza. Volavo con l’olandesina verso amsterdam per un paio di canne e una troia, quando ho incontrato ulisse che mi ha detto son finite. E solepiatti mi ha sciolto lo sporco sulle ali, facendomi cadere senza lines. Tanto sudore, ma più sudavo e più sapevo di fresco, come te mio buon Deep. arbeit macht frei. freddo. E non il potere, ma l’odore conta.
Perché l’amore non è nel cuore ma riconoscersi dall’odore. Del potere siete senza. Essenza è comunque olezzo. Oil of olez, per ammorbidire la cute. Cute copy incolla, inculla, governo ladro. Militari laici clandestini ustici figlio di falegname comete… come te non c’è nessuno. Nessuno è il mio nome, e prima dei proci froci ucciderò monocolo, già mezzo cieco (lo avevo avvertito di non masturbarsi). Monocolore è il governo. Governo ladro. Piove.
Alluvioni diluvio universale.. no, èh. Noe fa l’arca. arco coseno seno latte nutrice. Dammela a bere. Vado in bianco. Bianco latte. Vino bianco. Più bianco non si può. Tu sbagli candeggio: c’è ace. Grazie, ben gentile. Ma è un succo. Suca.
In una delle mille notti troverò la lampada, e sfregandola forte la farò diventare un faro. Che genio. Ne diverrò il guardiano, e finalmente suonerò la mia solitudine.
Tutti segni, disegni, ma anche leone e gazzelle, saragat saracan… già so cosa accadrà il prossimo settennato. Settimini si nasce, e io modestamente
lo nacqui
 
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Cold Deep

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Correzioni, in casa e fuori. In casa è una galera. Fuori è al limite un caffè. Astrofisiche-chimiche-psichiche-logiche-nomiche… astronzi! Ritmi ostici, sambe, reggae, mambo italiano. Fra santi e navigatori. Ne detti tante, ma tante ne preti. C’est la vie. Le perdizioni caustiche mi piacciono se sode. Bello perdere il controllo con senno, meglio con un bel seno. O con due uova. Corroso corrotto. Mi sono rotto. Esco dal guscio. Pulsa il sangue in arterie capillari e vasi. Va’ sì, mentivo con dizioni alte e basse, condimenti senza sugo, dei contadini i saperi di quanto buono è il cacio coi peri, sapori dolori, menti bazze guance da porgere… ekkekkazz.
Rari cispari cisalpini cisti, estinti e colorati, puliti senza scopa, scopano col mocio. Raffreddore, sesso triste, lacrime e sangue: hai visto churchill? No, ma c’era benni hill in chiesa. Accendo la cappa per cucinare il pesce spada e assaporare terga di manzi, che davanti latitano. Titanic iceberg, mondi sottomarini salati. Draghi e bce. Manzi e bse. Pazzo per le vacche. Ma loro mi muoiono dietro davanti e in gelatina. Malattia? Sì mmentale. Montana. Ringo. Glionito. Carosello. Bambini negli ani… dopo l’oratorio sono cresciuto. Non è fantasia, il prete era reale. Lo smog ha raggiunto i pascoli e la valle degli orchi. Parmalat e tango argentino, come i bonus.
Malus, mi scade pure l’assicurazione. Non convincente. Casco. Ma che polizza. Volavo con l’olandesina verso amsterdam per un paio di canne e una troia, quando ho incontrato ulisse che mi ha detto son finite. E solepiatti mi ha sciolto lo sporco sulle ali, facendomi cadere senza lines. Tanto sudore, ma più sudavo e più sapevo di fresco, come te mio buon Deep. arbeit macht frei. freddo. E non il potere, ma l’odore conta.
Perché l’amore non è nel cuore ma riconoscersi dall’odore. Del potere siete senza. Essenza è comunque olezzo. Oil of olez, per ammorbidire la cute. Cute copy incolla, inculla, governo ladro. Militari laici clandestini ustici figlio di falegname comete… come te non c’è nessuno. Nessuno è il mio nome, e prima dei proci froci ucciderò monocolo, già mezzo cieco (lo avevo avvertito di non masturbarsi). Monocolore è il governo. Governo ladro. Piove.
Alluvioni diluvio universale.. no, èh. Noe fa l’arca. arco coseno seno latte nutrice. Dammela a bere. Vado in bianco. Bianco latte. Vino bianco. Più bianco non si può. Tu sbagli candeggio: c’è ace. Grazie, ben gentile. Ma è un succo. Suca.
In una delle mille notti troverò la lampada, e sfregandola forte la farò diventare un faro. Che genio. Ne diverrò il guardiano, e finalmente suonerò la mia solitudine.
Tutti segni, disegni, ma anche leone e gazzelle, saragat saracan… già so cosa accadrà il prossimo settennato. Settimini si nasce, e io modestamente
lo nacqui

State bonus se potete, o arriverà il malus. Quante volte i nostri monastici guardiani ci interdivano alle nostre piacevoli attività con questo anatema imperioso? Chissà se il malus è così brutto, non avrei alcun dubbio di sorta una volta appurata la vera entità della malasorte umana. Carapaci smarriti, vuoti del proprio essere che abbandona i natali lidi in favore di tenebrose novità; a che pro? Amare e a mare, porte sbattute in faccia al bene più grande solo perchè non si viene ritenuti all'altezza, chi siete voi per giudicare altre entità che vogliono solo starvi a fianco. Monoculare di interesse, monotematica di proprietà fisiche, monocolore come il cielo al tramonto. Ci siamo immersi in vasche con ippopotami lessati, galleggianti nella loro fissità mortale ed eterna. Cortesie svelate e relate ad un interesse più grande, marcate a peculato impenitente e non colpevole, grazie a chi ha reso servigi al regio monarca del contessino monvecchi: c'è chi può e chi non può, io può. Controllare accuratamente il verso del timbro prima di firmare, non sia mai si imprimesse al contrario portando al capovolgimento dell'ntero mondo, retini conciliatori e coacerbanti fiamme di inferi infermi con inferriate poco invasive. Automobili, portatrici di persone felici che vanno in direzione dell'acqua, dove loro non possono seguirci e colpire, così dicevano le profezie e profenonne; donne che cantano inni alla vita, alla gioia, alla veneranda età di tredici anni, conferiti a poteri altissimi ed impressionanti. Non avvicinatevi fiduciosi come con l'arrotino, arroti il punteruolo del mondo tra le costole di povere persone che, infedelmente, seguono a capo chino leader invisibili che li portano al macello, al macero dei loro certificati di libertà a favore di certificati di falsa felicità. Televisioni inondanti i nostri cervelli di messaggi di facile armonia, semplicità nell'ottenere tutto ciò che i nostri cuori desiderano, solamente con il componimento del numero in sovraimpressione. Fameliche iene che ci accerchiano in attesa di una nostra caduta, anche del più piccolo cedimento mentre interviste per imprese statistiche ci affollano di domande inutile su quanta carta igienica consumiano ogni venti anni, distraendoci dai veri problemi della vita: il parcheggio in doppia fila. La pulizia delle terre nostrane, inondate di frasi inutili e futili. Pensiamo a chi di dovere e non a chi di diritto. A quello ci penseranno i pugili professionisti. Bella la favola della volpe e dei ribes incandescenti, morale lietissima con un finale programmatico all'astensionismo palcoscenico, di terrore da teatro vuoto, come un Dario Fo che recitasse in italiano. Perchè tutto questo dolore? Chiedetelo a chi ha prodotto per la prima volta il cioccolato alla menta. Oppio delle menti. Sono le menti e menti.
 

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d'ya think i'm stupid?
State bonus se potete, o arriverà il malus. Quante volte i nostri monastici guardiani ci interdivano alle nostre piacevoli attività con questo anatema imperioso? Chissà se il malus è così brutto, non avrei alcun dubbio di sorta una volta appurata la vera entità della malasorte umana. Carapaci smarriti, vuoti del proprio essere che abbandona i natali lidi in favore di tenebrose novità; a che pro? Amare e a mare, porte sbattute in faccia al bene più grande solo perchè non si viene ritenuti all'altezza, chi siete voi per giudicare altre entità che vogliono solo starvi a fianco. Monoculare di interesse, monotematica di proprietà fisiche, monocolore come il cielo al tramonto. Ci siamo immersi in vasche con ippopotami lessati, galleggianti nella loro fissità mortale ed eterna. Cortesie svelate e relate ad un interesse più grande, marcate a peculato impenitente e non colpevole, grazie a chi ha reso servigi al regio monarca del contessino monvecchi: c'è chi può e chi non può, io può. Controllare accuratamente il verso del timbro prima di firmare, non sia mai si imprimesse al contrario portando al capovolgimento dell'ntero mondo, retini conciliatori e coacerbanti fiamme di inferi infermi con inferriate poco invasive. Automobili, portatrici di persone felici che vanno in direzione dell'acqua, dove loro non possono seguirci e colpire, così dicevano le profezie e profenonne; donne che cantano inni alla vita, alla gioia, alla veneranda età di tredici anni, conferiti a poteri altissimi ed impressionanti. Non avvicinatevi fiduciosi come con l'arrotino, arroti il punteruolo del mondo tra le costole di povere persone che, infedelmente, seguono a capo chino leader invisibili che li portano al macello, al macero dei loro certificati di libertà a favore di certificati di falsa felicità. Televisioni inondanti i nostri cervelli di messaggi di facile armonia, semplicità nell'ottenere tutto ciò che i nostri cuori desiderano, solamente con il componimento del numero in sovraimpressione. Fameliche iene che ci accerchiano in attesa di una nostra caduta, anche del più piccolo cedimento mentre interviste per imprese statistiche ci affollano di domande inutile su quanta carta igienica consumiano ogni venti anni, distraendoci dai veri problemi della vita: il parcheggio in doppia fila. La pulizia delle terre nostrane, inondate di frasi inutili e futili. Pensiamo a chi di dovere e non a chi di diritto. A quello ci penseranno i pugili professionisti. Bella la favola della volpe e dei ribes incandescenti, morale lietissima con un finale programmatico all'astensionismo palcoscenico, di terrore da teatro vuoto, come un Dario Fo che recitasse in italiano. Perchè tutto questo dolore? Chiedetelo a chi ha prodotto per la prima volta il cioccolato alla menta. Oppio delle menti. Sono le menti e menti.

State of vaticane. Bonus, malus, indulgenze. Potere temporale pioggia grandine alluvione inondazione diluvio universale. Tutto inutile. L’arca è solo un’alleanza, con la politica. Disobbedienti in terra, dannati dopo. Da sempre ribellarsi alla dittatura del potere è eroismo. Con dio è peccato. Peccato! Avrei potuto farmelo amico su facebook. Virtuale, spirituale. Invece non lo vedo. Che avessero ragione che si perde la vista a disperdere il seme? E si diventa interdetti. Dalla chiesa, ma anche di testa. All’anatema ho copiato dal vicino di banco. Ma mi hanno promosso. Molla l’osso, amico mio. Quando vado al lido gli addominali a carapace rimorchiano assai, soprattutto al mare. E queste sì che sono proprietà fisiche. Mens sana in corpore sano. Di mente vado ok, di corpo alle volte mi serve l’euchessina. E chi sa, ma almeno è dolce questo purgatorio. Paradiso per paraculi. Così è se vi pare. Essere, non essere, avere, apparire sparire. Sparare. Caxxate, ma meglio un kalashnikov. E le guardie? Svizzere? No. Novi. Nessuna novità. Arrivano puntuali. Hanno l’acceleratore di particelle, si sa. Porte sbattute, ma quando mi ha aperto aveva pronte le uova sbattute. Piacevoli attività. Forse ho confuso il piacere e l’amore, ma non ho creato dolore. Ippopotami, ipotalami. Ipovedenti. Autoerotismo. Seguo la rotta in auto col tomtom. Anche lui col nome doppio perché trovatello. Suo padre aveva preso una sbandata. Forse era orientale. Ha accettato tutto in blocco. Per vederlo ci è andato in pellegrinaggio. Sembra una pietra nera caduta dal cielo. Cielo mio marito. Amante nero duro come pietra. Tu sei sette settanta volte pietra e su di te costruirò il mio regno. Fu il primo ad essere inglobato in una colata di cemento. il resto è cosa nostra. Padre, padrino. Ecchemmenghia.
Leader di un mondo boia. Boia di un mond leder. boia chi molla: senti che puzza. Il loro ruolo è puntare alle nostre costole, per moltiplicarci da ermafroditi. Cloni c*glioni. Togline una oggi, una domani, restano invertebrati molluschi. Sudditi e norditi sottomessi privi di carapaci. Messi sotto mettendogliela dietro. Messa da sopra. Comunque messa. Parigi ne val bene una. Chiamate roma treunotreuno. Domani si vota. Vo a votar l’imondizia. Il cassonetto sotto è della casa. Il monsignore vuole insegnarci l’educazione. Educande. Verginelle. Mignotte. Mignon. Un sorso di liquore. Liquame. L’informazione dei mass media. Ci ammass. Hamas. Israele. Non dimenticare. Infatti hanno imparato bene.
Vogliono sapere quanta carta consumiamo, non per produrla, ma per misurare la nostra sopportazione alla merda con cui ci sommergono. 10 piani di volo fino a terra. Non finirà: andrai all’inferno. Ma con morbidezza. Cultura emorroidaria. Cul-tura. Turati il naso, amico mio.
I tennisti vanno di rovescio. In origine erano allora itsinnet? La volpe disprezza l’uva che non può raggiungere: tantalo va la gatta al lardo che si becca il supplizio e forse anche il supplinonno. Dario ha preso il premio nobel. Poco nobile accettare i soldi di chi li ha guadagnati con gli esplosivi. Tutto teatro, recitazione. Pensare che avendo accanto rame poteva diventare conduttore. C’è anche benigni. Lui recita la costituzione, ma si vede lontano un miglio che ne è di debole. Sarà freudiano? Per me recita da cani. A sentirlo mi scaldo, e come dice Deep divento un hot-dog. Poi lo senti il fegato. Ma se non ne hai non rosichi. Come un criceto. Ma li hai visti come corrono nella loro ruota? Siamo tutti criceti. Meglio farsi una cioccolata alla menta. Menta fredda. Cold. Deep ice. Oppio. Fahrenheit. 451. Diamo i numeri. Cose dell’altro mondo. Ha detto orson per radio che arrivavano. Era una bufala. E mentre ci mangiavamo la mozzarella, quelli arrivavano davvero. Eravamo alla stazione, sì, ma dormivamo tutti.
E le parole che dico non han più forma né accento, in questo osceno gioco. La nutella ci farà scordare il buco con la menta intorno? Sui poster l’ardua sentenza.
 
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ayuthaya

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State of vaticane. Bonus, malus, indulgenze. Potere temporale pioggia grandine alluvione inondazione diluvio universale. Tutto inutile. L’arca è solo un’alleanza, con la politica. Disobbedienti in terra, dannati dopo. Da sempre ribellarsi alla dittatura del potere è eroismo. Con dio è peccato. Peccato! Avrei potuto farmelo amico su facebook. Virtuale, spirituale. Invece non lo vedo. Che avessero ragione che si perde la vista a disperdere il seme? E si diventa interdetti. Dalla chiesa, ma anche di testa. All’anatema ho copiato dal vicino di banco. Ma mi hanno promosso. Molla l’osso, amico mio. Quando vado al lido gli addominali a carapace rimorchiano assai, soprattutto al mare. E queste sì che sono proprietà fisiche. Mens sana in corpore sano. Di mente vado ok, di corpo alle volte mi serve l’euchessina. E chi sa, ma almeno è dolce questo purgatorio. Paradiso per paraculi. Così è se vi pare. Essere, non essere, avere, apparire sparire. Sparare. Caxxate, ma meglio un kalashnikov. E le guardie? Svizzere? No. Novi. Nessuna novità. Arrivano puntuali. Hanno l’acceleratore di particelle, si sa. Porte sbattute, ma quando mi ha aperto aveva pronte le uova sbattute. Piacevoli attività. Forse ho confuso il piacere e l’amore, ma non ho creato dolore. Ippopotami, ipotalami. Ipovedenti. Autoerotismo. Seguo la rotta in auto col tomtom. Anche lui col nome doppio perché trovatello. Suo padre aveva preso una sbandata. Forse era orientale. Ha accettato tutto in blocco. Per vederlo ci è andato in pellegrinaggio. Sembra una pietra nera caduta dal cielo. Cielo mio marito. Amante nero duro come pietra. Tu sei sette settanta volte pietra e su di te costruirò il mio regno. Fu il primo ad essere inglobato in una colata di cemento. il resto è cosa nostra. Padre, padrino. Ecchemmenghia.
Leader di un mondo boia. Boia di un mond leder. Il loro ruolo è puntare alle nostre costole, per moltiplicarci da ermafroditi. Cloni c*glioni. Togline una oggi, una domani, restano invertebrati molluschi. Sudditi e norditi sottomessi privi di carapaci. Messi sotto mettendogliela dietro. Messa da sopra. Comunque messa. Parigi ne val bene una. Chiamate roma treunotreuno. Domani si vota. Vo a votar l’imondizia. Il cassonetto sotto è della casa. Il monsignore vuole insegnarci l’educazione. Educande. Verginelle. Mignotte. Mignon. Un sorso di liquore. Liquame. L’informazione dei mass media. Ci ammass. Hamas. Israele. Non dimenticare. Infatti hanno imparato bene.
Vogliono sapere quanta carta consumiamo, non per produrla, ma per misurare la nostra sopportazione alla merda con cui ci sommergono. 10 piani di volo fino a terra. Non finirà: andrai all’inferno. Ma con morbidezza. Cultura emorroidaria. Cul-tura. Turati il naso, amico mio.
I tennisti vanno di rovescio. In origine erano allora itsinnet? La volpe disprezza l’uva che non può raggiungere: tantalo va la gatta al lardo che si becca il supplizio e forse anche il supplinonno. Dario ha preso il premio nobel. Poco nobile accettare i soldi di chi gli ha guadagnati con gli esplosivi. Tutto teatro, recitazione. Pensare che avendo accanto rame poteva diventare conduttore. C’è anche benigni. Lui recita la costituzione, ma si vede lontano un miglio che ne è di debole. Sarà freudiano? Per me recita da cani. A sentirlo mi scaldo, e come dice Deep divento un hot-dog. Poi lo senti il fegato. Ma se non ne hai non rosichi. Come un criceto. Ma li hai visti come corrono nella loro ruota? Siamo tutti criceti. Meglio farsi una cioccolata alla menta. Menta fredda. Cold. Deep ice. Oppio. Fahrenheit. 451. Diamo i numeri. Cose dell’altro mondo. Ha detto orson per radio che arrivavano. Era una bufala. E mentre ci mangiavamo la mozzarella, quelli arrivavano davvero. Eravamo alla stazione, sì, ma dormivamo tutti.
E le parole che dico non han più forma né accento, in questo osceno gioco. La nutella ci farà scordare il buco con la menta intorno? Sui poster l’ardua sentenza.

Non l'ho letto tutto, ma... ma.... sei per caso imparentato con Joyce??? :OO:OO:OO
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
State of vaticane. Bonus, malus, indulgenze. Potere temporale pioggia grandine alluvione inondazione diluvio universale. Tutto inutile. L’arca è solo un’alleanza, con la politica. Disobbedienti in terra, dannati dopo. Da sempre ribellarsi alla dittatura del potere è eroismo. Con dio è peccato. Peccato! Avrei potuto farmelo amico su facebook. Virtuale, spirituale. Invece non lo vedo. Che avessero ragione che si perde la vista a disperdere il seme? E si diventa interdetti. Dalla chiesa, ma anche di testa. All’anatema ho copiato dal vicino di banco. Ma mi hanno promosso. Molla l’osso, amico mio. Quando vado al lido gli addominali a carapace rimorchiano assai, soprattutto al mare. E queste sì che sono proprietà fisiche. Mens sana in corpore sano. Di mente vado ok, di corpo alle volte mi serve l’euchessina. E chi sa, ma almeno è dolce questo purgatorio. Paradiso per paraculi. Così è se vi pare. Essere, non essere, avere, apparire sparire. Sparare. Caxxate, ma meglio un kalashnikov. E le guardie? Svizzere? No. Novi. Nessuna novità. Arrivano puntuali. Hanno l’acceleratore di particelle, si sa. Porte sbattute, ma quando mi ha aperto aveva pronte le uova sbattute. Piacevoli attività. Forse ho confuso il piacere e l’amore, ma non ho creato dolore. Ippopotami, ipotalami. Ipovedenti. Autoerotismo. Seguo la rotta in auto col tomtom. Anche lui col nome doppio perché trovatello. Suo padre aveva preso una sbandata. Forse era orientale. Ha accettato tutto in blocco. Per vederlo ci è andato in pellegrinaggio. Sembra una pietra nera caduta dal cielo. Cielo mio marito. Amante nero duro come pietra. Tu sei sette settanta volte pietra e su di te costruirò il mio regno. Fu il primo ad essere inglobato in una colata di cemento. il resto è cosa nostra. Padre, padrino. Ecchemmenghia.
Leader di un mondo boia. Boia di un mond leder. boia chi molla: senti che puzza. Il loro ruolo è puntare alle nostre costole, per moltiplicarci da ermafroditi. Cloni c*glioni. Togline una oggi, una domani, restano invertebrati molluschi. Sudditi e norditi sottomessi privi di carapaci. Messi sotto mettendogliela dietro. Messa da sopra. Comunque messa. Parigi ne val bene una. Chiamate roma treunotreuno. Domani si vota. Vo a votar l’imondizia. Il cassonetto sotto è della casa. Il monsignore vuole insegnarci l’educazione. Educande. Verginelle. Mignotte. Mignon. Un sorso di liquore. Liquame. L’informazione dei mass media. Ci ammass. Hamas. Israele. Non dimenticare. Infatti hanno imparato bene.
Vogliono sapere quanta carta consumiamo, non per produrla, ma per misurare la nostra sopportazione alla merda con cui ci sommergono. 10 piani di volo fino a terra. Non finirà: andrai all’inferno. Ma con morbidezza. Cultura emorroidaria. Cul-tura. Turati il naso, amico mio.
I tennisti vanno di rovescio. In origine erano allora itsinnet? La volpe disprezza l’uva che non può raggiungere: tantalo va la gatta al lardo che si becca il supplizio e forse anche il supplinonno. Dario ha preso il premio nobel. Poco nobile accettare i soldi di chi li ha guadagnati con gli esplosivi. Tutto teatro, recitazione. Pensare che avendo accanto rame poteva diventare conduttore. C’è anche benigni. Lui recita la costituzione, ma si vede lontano un miglio che ne è di debole. Sarà freudiano? Per me recita da cani. A sentirlo mi scaldo, e come dice Deep divento un hot-dog. Poi lo senti il fegato. Ma se non ne hai non rosichi. Come un criceto. Ma li hai visti come corrono nella loro ruota? Siamo tutti criceti. Meglio farsi una cioccolata alla menta. Menta fredda. Cold. Deep ice. Oppio. Fahrenheit. 451. Diamo i numeri. Cose dell’altro mondo. Ha detto orson per radio che arrivavano. Era una bufala. E mentre ci mangiavamo la mozzarella, quelli arrivavano davvero. Eravamo alla stazione, sì, ma dormivamo tutti.
E le parole che dico non han più forma né accento, in questo osceno gioco. La nutella ci farà scordare il buco con la menta intorno? Sui poster l’ardua sentenza.

Mi torna sovente il ricordo del primo viaggio in Olanda di Mr Sparks, per gli amici Sharks per le sue qualità divoratrici di ogni cosa mobile ed immobile sul mondo. Egli era attratto in modo sfuggente dall'aria orange e lime che si respirava nei paesi bassi, massimi esperti di ninne nane. Il volo non fu proprio dei migliori, così scoprì che il low cost non si applicava bene ai voli coast to coast: turbolenze turbo dei motori ad olio di gomito, gli scossoni dovuti all'attraversamento dei confini politici delle varie nazioni sottostanti e dagli assalti dei pirati dell'aria che insistevano nel far accostare il velivolo. Arrivato alla capitale, si rese conto di aver sbagliato volo pindarico, corse ai ripari per evitari stormi impazziti di uccelli pericolosamente sovrappeso. Scelse un paio di occhiali con diottrie cattoliche fuori norma, scherzi da prete per turisti, tonache appese che prendevano polvere in scantinati lontani milioni di miglia da li. Trovato il volo giusto per la destinazione voluta, tentò un timido tentativo di approccio con chi era con lui nell'enorme sala d'attesa del porto aeronautico: dapprima i risultati furono scarsi, vuoi per la poca proprietà di linguaggio di Sparks, vuoi per la sua ottusità acuta o per quegli strani occhiali che ne ingrandivano a dismisura lo sguardo. In seguito trovò un metodo infallibile per attaccare bottone con gli altri: ago e filo. Passarono lentamente in fretta le quindici ore che mancavano all'imbarco, stavolta non dovette attendere molto e si trovò a bordo di una nave. Capito l'arcano, Sparks scese al volo in acqua non bagnandosi e prese l'aereo. In alto, fra le nuvole ovattate di materia sognante, iniziò a genoflettersi rimanendo seduto tra lo stupore e la mangeria dei presenti a bordo. Mentre ringraziava l'area circostante, il cielo, per aver ricordato di portare tutto, gli squillò il cellulare impropriamente lasciato in funzione. Rispose e dall'altra parte trovò la figlia, che l'attendeva ormai da due giorni in quel dell'aeroporto olandese. Scusandosi che non c'era campo ma solo aria, chiuse la conversazione e mirò fuori il finestrino della fila avanti, per farlo però dovette scavalcare la fila di poltrone e si ritrovò di fianco ad una donna bellissima, molto mascolina: i suoi baffi cangianti risplendevano della luce esterna che filtrava dal triplo vetro con gas. Gas esilarante. Per risultare simpatico, chiese alla damigella chi fosse il suo barbiere e se rimanesse aperto il lunedì. Però lei, ingrata a questi segni di affetto, si alterò e chiamò a gran voce lo staff di bordo. Questi, compresa la situazione nel prezzo, diedero a Sparks uno zaino senza paracadute ed un paracadute in comode ginocchiere e gomitiere. Gli diedero il tempo di prendere la sua valigia e con molta gentilezza lo lanciarono fuori dall'aereo. Sparks ringraziò per la cortesia e si adoperò per precipitare come gli aveva insegnato il suo maestro buddhista che veniva da Aprilia: a candela. Dopo molti tentativi infruttuosi di accendersi i capelli per scendere a candela, Sparks fu intercettato da un ufo, un grosso gufo non ancora identificato, che lo portò a terra su una catena montuosa. Di certo quelli non erano i paesi bassi tanto agognati. Appurato che quella non era la sua destinazione, si tolse le ginoccchiere e gomitiere, con cui fabbricò una talpa da galleria e iniziò a scavare nella roccia. Dopo pochi metri trovò una spada, ci saltò sopra e questa si spezzò. Ah, non ci sono più le spade di una volta. Decise allora di rotolare per il fianco della montagna verso quella che dall'alto sembrava la zona più bassa. Proprio mentre stava per tuffarsi nel vuoto, sentì come un frusciare d'ali: era la bellissima donna baffuta che gli sedeva accanto sull'aereo che scendeva angelica usando i suoi baffi come ali. Sparks, abbagliato da un cane e da cotanta vista, si chiese se fosse solo una visione. Quando atterrò, lui si avvicinò con fiducia e le disse di volare insieme verso la valle. La sua risata argentina tipicamente brasiliana squarciò il silenzio della montagna, dandogli dello sciocco gli disse che per scendere bastava mettersi a testa in giù e la valle sarebbe salita fin da loro. Sparks e la bella baffuta fecero come detto e si trovarono in riva al mare. Con gioia e sopraffazione, lui capì che erano arrivati alla meta e che il viaggio volgeva ormai al termine. Intono un panegirico pagano ed insieme festeggiarono l'avvenuto miracolo. Ormai erano divenuti inseparabili, come due pappagalli carnivori di pollame. Che fortuna che ebbe Mr Sparks, trovare i paesi bassi e l'amore in un'unica botta. Ancora oggi li possiamo ammirare mentre volano sull'oceano e si guardano con amore e con gli occhi. Chissà dove vivranno ora. Forse a casa o dal barbiere?
 

bouvard

Well-known member
@ Cold e Hot: perché non spostate questo "racconto a due mani e mezzo cervello fumato" :mrgreen: in un bel post apposta? :YY così da seguirvi più facilmente? :YY a differenza di Ayu io trovo che siate meglio, decisamente meglio di Joyce :mrgreen: peccato che il "ragazzo" (Joyce) abbia avuto fretta di morire altrimenti avreste potuto dargli qualche dritta su come scrivere meglio :mrgreen: :ad:
 
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