Il'f, I. Arnol'dovic e Petrov, E. Petrovic - Le dodici sedie

bouvard

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Trama: La vecchia Klavdija Ivanovna Petuchova in punto di morte rivela, prima a padre Fedor Vostrikov, e poi a suo genero Ippolit Matveevic, di aver nascosto i suoi gioielli in una sedia del salotto nella casa di Stargorod. Inizia così una rocambolesca ricerca della sedia con i gioielli.

Scrivere un libro in due non è certo impresa facile, ma secondo me diventa ancora più difficile se si decide di scrivere il libro nel modo in cui lo hanno scritto Il’f e Petrov. Questi due scrittori, a differenza di quanto faranno successivi scrittori “collettivi”, infatti non hanno scritto ciascuno dei capitoli assemblando poi tutto alla fine, ma hanno scritto ogni capitolo insieme. In questo modo ogni frase pensata veniva sottoposta alla critica e all’approvazione altrui, tra l’altro nella prefazione i due autori raccontano di aver scartato le frasi che venivano in mente ad entrambi, perché se tutti e due avevano pensato la stessa cosa voleva dire che quella cosa era abbastanza scontata e quindi anche il lettore l’avrebbe pensata.
Sicuramente da ogni pagina di questo libro traspare l’attività svolta dai due autori: giornalisti per una rivista satirica. Non a caso i personaggi sono talmente sopra le righe da costituire delle “macchiette”, difficile dimenticarsi persino i personaggi secondari come ad esempio Ljapis ed il suo poliedrico Gabriele adatto a qualsiasi rima, oppure Al’chen il ladro “mammoletta”, come viene definito nella prefazione, un uomo incapace di non rubare, ma pronto ad arrossire ogni volta che ruba. E su tutti la figura di Ostap, l’uomo dalle mille risorse, il bugiardo, l’imbroglione incallito, il venditore di fumo, l’uomo che gioca con le parole per imbambolare tutti ed estorcere denaro, l’uomo che riesce a cavarsela anche quando non sembrerebbe avere speranze. Beh che riesce quasi sempre a cavarsela.
Una vicenda picaresca, animata da personaggi assurdi, un convito di ladri ed imbroglioni, ecco cosa sembra a volte questo libro, una gara a chi riesce a fregare prima e meglio gli altri, mentre il lettore legge e ride. Il finale è degno del libro.
Consigliato agli amanti della satira, e dell’ironia e a chiunque voglia leggere un libro per rilassarsi, distrarsi e farsi quattro risate.
 

Minerva6

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Lo metto subito in wishlist :wink:
 

velmez

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anch'io!!

tra l'altro ho sempre pensato che i libri collettivi venissero scritti in questo modo: pensati insieme e non un collage di capitoli... o meglio i pochi che ho letto mi davano quest'impressione....
 

bouvard

Well-known member
anch'io!!
tra l'altro ho sempre pensato che i libri collettivi venissero scritti in questo modo: pensati insieme e non un collage di capitoli... o meglio i pochi che ho letto mi davano quest'impressione....

Io penso di aver capito che, ad esempio, per il libro Q (che io devo ancora leggere) ogni autore abbia scritto un capitolo diverso tanto che è possibile cogliere le differenze di stili.
Per quanto riguarda la lettura delle dodici sedie vi consiglio di non leggervi l'introduzione vi spoilereste parecchie cose, compreso il finale :boh:
 

shvets olga

Member
Consigliato agli amanti della satira, e dell’ironia e a chiunque voglia leggere un libro per rilassarsi, distrarsi e farsi quattro risate.
Concordo in pieno,c'è anche il libro Il vitello d'oro di Il'f e Petrov con la continuazione delle avventure di Ostap Bender. I libri erano popularissimi
nell'URSS e molto spesso citiamo le frasi che ci sono piaciute da questi libri.
 

brenin

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Concordo in pieno,c'è anche il libro Il vitello d'oro di Il'f e Petrov con la continuazione delle avventure di Ostap Bender. I libri erano popularissimi
nell'URSS e molto spesso citiamo le frasi che ci sono piaciute da questi libri.

Concordo pienamente, ricordando la versione cinematografica..... addirittura superlativa ( vecchio film del '72 se non erro, intendo Le 12 sedie ): cast eccezzionale ! класс !!!
 

velmez

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Io penso di aver capito che, ad esempio, per il libro Q (che io devo ancora leggere) ogni autore abbia scritto un capitolo diverso tanto che è possibile cogliere le differenze di stili.
Per quanto riguarda la lettura delle dodici sedie vi consiglio di non leggervi l'introduzione vi spoilereste parecchie cose, compreso il finale :boh:

invece il bello di Q, secondo me, è che questa distinzione di stili non la si coglie proprio... al massimo c'è una distinzione di conoscenze: in quanto un capitolo è incentrato sulla religione, uno sull'economia, uno sull'editoria...
 

shvets olga

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Ooops, dimenticavo..... un tributo ad un grandissimo attore : Андрей Александрович Миронов ( Andrej Mironov ) senza di lui il film difficilmente sarebbe stato lo stesso.

Scusami, magari ho capito male, forse tu intendevi la versione del film che è stata realizzata nel 1976 dove Andrej Mironov ( Андрей Миронов) ha svolto il ruolo di Ostap Bender e il ruolo di Kisa ha svolto Andrej Papanov (Андрей Папанов)


Nella versione cinematografica del libro realizzata nel 1971

Ostap - Archil Gomiashvili (Арчил Гомиашвили)
Kisa - Sergej Filippov (Сергей Филиппов)
 
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brenin

New member
Scusami, magari ho capito male, forse tu intendeva la versione del film che è stata realizzata nel 1976 dove Andrej Mironov ( Андрей Миронов) ha svolto il ruolo di Ostap Bender e il ruolo di Kisa ha svolto Andrej Papanov (Андрей Папанов)


Nella versione cinematografica del libro realizzata nel 1971



Ostap - Archil Gomiashvili (Арчил Гомиашвили)
Kisa - Sergej Filippov (Сергей Филиппов)

Esatto, intendevo il film nel quale il ruolo di Ostap Bender era ricoperto da A. Mironov.
 
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