Manganelli, Giorgio

elisa

Motherator
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è un autore che non conosco, pur avendone sentito parlare, se dovessi avvicinarmi a lui che lettura mi consigli?
 

nunzio

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Senz'altro "Centurie, cento piccoli romanzi fiume". è una raccolta di racconti al limite tra il surreale e l'onirico che raccontano storie di uomini in preda a passioni, sentimenti, manie, paure - somigliano come genere ai racconti di buzzati - scritti in una lingua incredibilmente forbita e tuttavia cristallina...leggendo questo libro, per la prima volta ho capito veramente cosa fosse lo stile :wink:
 

Dallolio

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E' uno dei miei autori preferiti, ho letto quasi tutto e il mio prediletto è la palude definitiva, capolavoro surreale a angoscioso; mi spiace di Manganelli quella sua onipresente ironia e gusto del comico che a volte guasta tutto (come la cavallinità col rolex!!!). Per questa ragione preferisco in tal senso Buzzati, più "vero" e meno ironico...
 

nunzio

New member
dallolio, sono contento di non essere l'unico a conoscerlo ed apprezzarlo...
in parte sono d'accordo con te, ma l'ironia è la cifra stilistica di manganelli, senza il cinismo e quel sorriso metafisico che permea tutti i suoi libri, la sua opera sarebbe un pure esercizio di stile...secondo me l'ironia non fa che rafforzare e rendere più drammatica la sua visione pessimistica dell'esistenza - pensa a hilarotragoedia o a nuovo commento! - comunque buzzati è certamente uno scrittore più cristallino, ma la lingua usata da manganelli, secondo me, è a un livello più alto di qualsiasi altro scrittore del novecento - calvino a parte, ovviamente...
 

Dallolio

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D'accordo sulla capacità evocativa della lingua di Manganelli, che da sola costruisce la trama meglio della narrazione stessa, però non sono d'accordo su Calvino; molti accostano i due autori ma sinceramente in Calvino non vedo quell'essere narratore di razza che a mio avviso in Manganelli è la cifra fondamentale; quale opera di Calvino proporresti come esempio del suo stile? E' possibile che io non abbia una conoscenza completa di questo autore.
 

nunzio

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sono due scrittori molto diversi, nemmeno io li accosterei, ma per me calvino resta l'ultimo grande scrittore italiano...anche se ha scritto tante cose fra di loro diversissime, e non esiste un libro che sia esemplificativo di tutta la sua opera. ma basterebbero da soli "le città invisibili" e "se una notte d'inverno un viaggiatore" per rendersi conto di cosa significa saper padroneggiare insuperabilmente la lingua e lo stile!
 

Dallolio

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"Se una notte d'inverno..." apprezzai la sua capacità di immedesimarsi in stili differenti, ma non riesco comunque a vedere in questo autore una reale profondità; mi piace però Marcovaldo, ha dei tratti commoventi...
 
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