Mantegazza, Paolo - L'arte di prendere marito

Lollina

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Pescato quasi a caso nell’offerta di ebook gratuiti in rete, questo libretto si fine secolo (della fine di due secoli fa) dietro la patina un po’ fané della curiosità di costume nasconde alcune “perle” che non appaiono poi tanto inattuali. Trattasi di un’opera di genere misto, un manuale con cornice narrativa: un vero e proprio trattato sulle diverse tipologie di mariti, classificati per carattere e professione, ad uso e consumo delle giovani donne desiderose di assicurarsi un futuro solido e sereno.
Il pretesto è costituito dai dubbi di una giovinetta della buona borghesia che, alla soglia dei vent’anni e al termine del ciclo di studi necessario e sufficiente per non sfigurare nel mondo, deve scegliere tra le ragioni del cuore (lo studentello di medicina squattrinato che le fa gli occhi dolci) e l’opportunità sociale e materiale. Le viene in soccorso il testamento del padre prematuramente deceduto che, da uomo di scienza qual è stato, con la precisione di un entomologo l’aiuta ad orientarsi nella giungla dei potenziali mariti.
Il criterio discriminante è di pretto stampo positivistico (siamo in un’epoca che ha ormai messo al bando i “chiari di luna”): la passione non solo non dura, ma è anche fattore di disarmonia – e soprattutto può facilmente indirizzarsi ad un oggetto diverso dalla legittima moglie. Dunque, alla larga dagli artisti, ma anche dai medici, troppo coinvolti nella loro professione; ben vengano gli uomini pratici, come gli ingegneri, ma sommamente raccomandati sono quegli individui assertivi capaci di creare e mantenere per sé e per la propria moglie una posizione di riguardo, come gli imprenditori e i politici.
Belle e attuali le pagine in cui l’autore condanna senza mezzi termini ogni forma di violenza sulle donne, fisica e psicologica, perpetrata all’interno delle mura domestiche.
Libretto non privo di ironia, a tratti quasi umoristico, di lettura ancora gradevole se preso con lo spirito giusto.
 
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