Pozzi, Antonia - Diari e altri scritti

Jessamine

Well-known member

Antonia Pozzi, poetessa e fotografa degli anni Trenta, è stata oggetto da alcuni decenni a questa parte, fin dal primo riconoscimento di Eugenio Montale, di una straordinaria riscoperta sia in Italia sia all'estero, resa evidente dal susseguirsi continuo di scritti critici e tesi di laurea su di lei, e di traduzioni dei suoi versi in varie lingue (a quelle precedenti, già numerose, se ne sono aggiunte recentemente due in tedesco, mentre è in preparazione una traduzione in francese). Per quel che riguarda la poesia, ricordiamo che, nonostante sia morta suicida a soli ventisei anni, Antonia Pozzi ha lasciato più di trecento composizioni, estremamente originali per temi e linguaggio e, sul piano della fotografia, ha prodotto circa tremila immagini, ormai oggetto di interesse nella loro autonomia espressiva. Il volume, oltre alle poesie, propone testi dai diari e dagli scritti critici come il saggio su Huxley e alcuni passi dell.introvabile tesi di laurea su Flaubert e dalle lettere scelte ai compagni di studi e ad Antonio Maria Cervi.


Ci sono pochissime parole da aggiungere al tormento e alla bellezza dei pensieri di Antonia Pozzi. Una voce limpidissima, luminosa, una poesia dalla forza straordinaria, così carica di intimità da far sentire il lettore quasi un intruso, un guardone rozzo e incapace di afferrare davvero tutte le implicazioni nascoste fra le righe di Antonia.
È sorprendente poi pensare che le prime, profondissime riflessioni contenute in questi scritti appartengono ad una Antonia appena tredicenne, quasi lei sapesse che non avrebbe avuto il tempo di crescere e vivere ogni età con la consapevolezza appropriata.
Io non ho le capacità per commentare le sue parole come invece meriterebbero, l’unica cosa che posso fare è invitarvi, col cuore in mano, a leggere Antonia Pozzi.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Questo libro non l'ho letto, credo che sarà il mio prossimo acquisto.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ciò che mi colpisce è la sua profonda emotività che, in quanto incontenibile, riversò disperatamente nella poesia.
Il suo bisogno inappagato di amore e la ricerca tormentata di assoluto l'hanno a poco a poco consumata.
Antonia scriveva di sentirsi in un destino.
 
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