Calì, Gabriella. - Sette storie per sette giorni.

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
"“Sette storie per sette giorni”, il nuovo lavoro di Gabriella Calì, racconta la storia di Andrew De Falco, un magnate italoamericano che, un po’ per capriccio, un po’ per il desiderio di fare del mecenatismo sfruttando le sue grandi ricchezze, bandisce un vero e proprio concorso letterario, offrendo a sette scrittori dilettanti la possibilità di risiedere per una settimana presso la splendida Villa dei Pavoni e di dimostrare il proprio talento ed il proprio estro con la scrittura di una novella che tragga ispirazione dal tema dei fantasmi. Come in una sorta di Decamerone, il tempo all’interno della villa sarà scandito dalla lettura delle sette novelle, una al giorno per sette giorni. Solo alla fine della settimana, dopo aver ascoltato le sette storie, Andrew donerà ad uno dei sette autori la possibilità di stipulare un contratto letterario per pubblicare un’opera. Alla narrazione dei fatti che si svolgono dentro la villa e alla lettura delle sette novelle, si intreccia il racconto delle vicende personali di Andrew. Ricco rampollo di una importante famiglia americana e avvezzo ad una esistenza piena di successi, vive in un mondo dorato e perfetto che apparentemente da nulla potrebbe essere turbato; tuttavia, presto le grandi delusioni che riceve dalla vita lo gettano in una profonda disillusione. Il culmine dello sconforto arriva, insieme al tragico epilogo della sua storia matrimoniale, con l’incidente automobilistico che lo priverà della vista. La disperazione di Andrew che si rende conto di aver perduto per sempre la facoltà di vedere il mondo, di scrutare gli sguardi di chi gli sta accanto, è vivida nelle parole dell’autrice, che ha vissuto una simile esperienza a causa di una malattia. Queste stesse parole portano il lettore a riflettere, a immedesimarsi nell’afflizione del protagonista: cosa succederebbe se, improvvisamente, fossi privato della capacità di vedere quel che ti circonda? Che cosa accadrebbe se ti venisse tolta la possibilità di osservare chi ti sta accanto come hai sempre fatto e fossi costretto a cercare un nuovo modo per comprenderne i sentimenti?La vita dorata di Andrew diventa improvvisamente buia e triste. Precipitato in una profonda depressione, il primo istinto dell’uomo è quello di erigere un muro, una fortezza che lo protegga da tutto e da tutti; adesso anche gli amici di sempre diventano estranei e distanti. Solo gradualmente, come un bambino che muove i primi passi in un mondo che non conosce, Andrew riuscirà ad abbattere la sua barriera e imparerà nuovamente a vivere".

No, no, no. Mi aspettavo molto da questo libro e non mi piace criticare il lavoro altrui, ma confesso che mi ha deluso... Si presenta come una sorta di Decamerone moderno, ma in realtà è un romanzo lungo, difficile da seguire a causa delle tante storie che si intrecciano, nonché pieno di luoghi comuni.
Neanche lo stile mi è piaciuto... lo definirei un tentativo pretenzioso, ma mal riuscito, purtroppo. Dico purtroppo perché concettualmente la storia sarebbe stata bella ed interessante, altrimenti non mi avrebbe attirata, ma per come è stata elaborata mi sembra alquanto inverosimile. La parte più vera è, ovviamente, quella della perdita della vista che l'autrice ha vissuto in prima persona e che conosce e racconta bene.
Mi dispiace, ma non mi sento di dare un giudizio positivo.
 

Dallolio

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"“Sette storie per sette giorni”, il nuovo lavoro di Gabriella Calì, racconta la storia di Andrew De Falco, un magnate italoamericano che, un po’ per capriccio, un po’ per il desiderio di fare del mecenatismo sfruttando le sue grandi ricchezze, bandisce un vero e proprio concorso letterario, offrendo a sette scrittori dilettanti la possibilità di risiedere per una settimana presso la splendida Villa dei Pavoni e di dimostrare il proprio talento ed il proprio estro con la scrittura di una novella che tragga ispirazione dal tema dei fantasmi. Come in una sorta di Decamerone, il tempo all’interno della villa sarà scandito dalla lettura delle sette novelle, una al giorno per sette giorni. Solo alla fine della settimana, dopo aver ascoltato le sette storie, Andrew donerà ad uno dei sette autori la possibilità di stipulare un contratto letterario per pubblicare un’opera. Alla narrazione dei fatti che si svolgono dentro la villa e alla lettura delle sette novelle, si intreccia il racconto delle vicende personali di Andrew. Ricco rampollo di una importante famiglia americana e avvezzo ad una esistenza piena di successi, vive in un mondo dorato e perfetto che apparentemente da nulla potrebbe essere turbato; tuttavia, presto le grandi delusioni che riceve dalla vita lo gettano in una profonda disillusione. Il culmine dello sconforto arriva, insieme al tragico epilogo della sua storia matrimoniale, con l’incidente automobilistico che lo priverà della vista. La disperazione di Andrew che si rende conto di aver perduto per sempre la facoltà di vedere il mondo, di scrutare gli sguardi di chi gli sta accanto, è vivida nelle parole dell’autrice, che ha vissuto una simile esperienza a causa di una malattia. Queste stesse parole portano il lettore a riflettere, a immedesimarsi nell’afflizione del protagonista: cosa succederebbe se, improvvisamente, fossi privato della capacità di vedere quel che ti circonda? Che cosa accadrebbe se ti venisse tolta la possibilità di osservare chi ti sta accanto come hai sempre fatto e fossi costretto a cercare un nuovo modo per comprenderne i sentimenti?La vita dorata di Andrew diventa improvvisamente buia e triste. Precipitato in una profonda depressione, il primo istinto dell’uomo è quello di erigere un muro, una fortezza che lo protegga da tutto e da tutti; adesso anche gli amici di sempre diventano estranei e distanti. Solo gradualmente, come un bambino che muove i primi passi in un mondo che non conosce, Andrew riuscirà ad abbattere la sua barriera e imparerà nuovamente a vivere".

No, no, no. Mi aspettavo molto da questo libro e non mi piace criticare il lavoro altrui, ma confesso che mi ha deluso... Si presenta come una sorta di Decamerone moderno, ma in realtà è un romanzo lungo, difficile da seguire a causa delle tante storie che si intrecciano, nonché pieno di luoghi comuni.
Neanche lo stile mi è piaciuto... lo definirei un tentativo pretenzioso, ma mal riuscito, purtroppo. Dico purtroppo perché concettualmente la storia sarebbe stata bella ed interessante, altrimenti non mi avrebbe attirata, ma per come è stata elaborata mi sembra alquanto inverosimile. La parte più vera è, ovviamente, quella della perdita della vista che l'autrice ha vissuto in prima persona e che conosce e racconta bene.
Mi dispiace, ma non mi sento di dare un giudizio positivo.

I racconti di fantasmi effettivamente sono inclusi all'interno del romanzo?
 

estersable88

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I racconti di fantasmi effettivamente sono inclusi all'interno del romanzo?
sì... il che contribuisce a creare un po' di confusione perché i racconti di fantasmi sono letti dai personaggi che li hanno scritti, ma dopo la lettura si parla anche di quel che succede nella villa, della storia di Andrew, del vissuto dei vari personaggi... ufff!
 

Dallolio

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Il bello è che hai fatto una presentazione che mi intriga tantissimo ma poi mi hai smontato subito con il commento :D
 

Dallolio

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Ma le storie di fantasmi sono gotiche, ottocentesche oppure cose tipo acchiappafantasmi o peggio vampiri adolescenti?
 

estersable88

dreamer member
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Ma le storie di fantasmi sono gotiche, ottocentesche oppure cose tipo acchiappafantasmi o peggio vampiri adolescenti?

no, niente vampiri o acchiappafantasmi... le storie sono varie, dal fantasma che aveva abitato nella villa anni prima a quello che perseguita un uomo in punto di morte per le sue azioni truci...
 

Dallolio

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no, niente vampiri o acchiappafantasmi... le storie sono varie, dal fantasma che aveva abitato nella villa anni prima a quello che perseguita un uomo in punto di morte per le sue azioni truci...

Di per sè sono ben scritte? Costituiscono buona parte del libro o trascurabile? Visto il prezzo voglio andarci mooooolto cauto :mrgreen:
 
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