Kristof, Agota - L' analfabeta

Monica

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Ci si può innamorare a prima lettura di una scrittrice?A me è capitato.Prima volta in assoluto che leggo qualcosa di questa autrice che con poche,asciutte pennellate riesce a descrivere un'intera vita.Di cosa parla il libro?Della storia di una donna ungherese costretta a fuggire dalla persecuzione russa.Della sua fuga in Svizzera con la figlia appena nata,della sua sfida contro il freddo,la povertà,la fame e soprattutto della sofferenza per la mancata conoscenza della lingua(da qui il suo definirsi,ironicamente ,un analfabeta) ,essenziale per poter sopravvivere in un luogo così ignoto,nuovo.
Agota non si perde di coraggio,e quando da operaia ormai stanca e distrutta dal rumore delle macchine ,inizia a trascrivere delle poesie che inventa in fabbrica , piano piano senza accorgersene scrive il suo primo libro.Riesce così con caparbietà e forza a raggiungere il suo obiettivo,quello di integrarsi in un paese a lei così estraneo e a diventare una scrittrice di fama internazionale.Tutto questo riassunto in maniera magistrale in poco più di 50 pagine :)

"Questa lingua,il francese,non l'ho scelta io.Mi è stata imposta dal caso,dalle circostanze.So che non riuscirò mai a scrivere come scrivono gli scrittori francesi dalla nascita:Ma scriverò come meglio potrò.E' una sfida,la sfida di un'analfabeta"
 
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Jessamine

Well-known member
Sono solo cinquantatrè pagine, queste, ma sono preziosissime.
Undici densissimi capitoli nei quali Agota Kristof ripercorre undici momenti della sua vita, districandosi con disinvoltura ed eleganza fra i momenti cruciali di un’esistenza ed episodi minori, apparentemente meno carichi di significati, ma in realtà fondamentali per riuscire a cogliere atmosfere e sfumature di una vita ricca e difficile.
Accanto alla povertà, al freddo di un collegio, alla fuga da un paese straziato (e quanto sono attuali le pagine che parlando della difficoltà di abbandonare la propria terra e di vivere in un Paese che accoglie, ma non sa porre fine al deserto sociale) emerge una figura solida e sorridente, placida nella sua determinazione e caparbietà: l’immagine di una donna che ha saputo fare della letteratura una vera e propria àncora di salvezza.
Il tutto condito da una scrittura magistrale, perfettamente equilibrata e capace di scandagliare l’emotività di qualsiasi lettore.
 
D

Daria87

Guest
l'ho letto ieri tutto d'un fiato per la sfida "Adotta un autore". Che dire? ho adorato il suo stile molto essenziale e semplice ma che comunque mi ha trasmesso delle emozioni. Mi colpisce soprattutto la forza di volontà di questa donna che, nonostante le sue traversie,la solitudine, il trovarsi in un paese straniero, è riuscita a raggiungere il suo obbiettivo, con caparbietà e forza.
 
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qweedy

Well-known member
Brevissimo, si legge in mezz'ora, ma di grande intensità.
Agota Kristof è profuga approdata in Svizzera con una bambina appena nata dopo l'invasione russa dell'Ungheria.

“Sono tornata analfabeta. Io, che sapevo già leggere a quattro anni”

“La cosa certa è che avrei scritto, in qualsiasi posto, in qualsiasi lingua”.
 
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