Martin, George - Le Cronache del ghiaccio e del fuoco Vol.4

Cocci

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In spettrali campi di battaglia e tetre fortezze in rovina, fra città tramutate in cimiteri e terre ridotte a ossari, la spaventosa guerra dei cinque re volge ormai al termine. La Casa Lannister e i suoi alleati appaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita. Mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri, nuovi, temerari complotti vengono orditi e nuove, pericolose alleanze prendono forma. In questa apparentemente consolidata "pace del re" forze inattese sono pronte a sferrare attacchi cruenti. Guidati dal famigerato re Occhio-di-corvo, gli uomini di ferro, eredi di un culto guerriero dimenticato da secoli, si sono lanciati all'invasione del sudovest del reame, costringendo la regina Cersei e il Trono di Spade ad affrontare un'inedita prova di forza. E dalle brume di una memoria lasciata troppo a lungo sepolta, un'antica, sinistra profezia potrebbe minacciare la stessa regina. Non sembra esistere una fine al banchetto dei corvi. E, forse, l'ora del destino sta per scoccare perfino per le prede più inattaccabili. Da quarta di copertina
 

Cocci

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Recensione senza spoiler

Siamo arrivati al IV volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco: si inizia la lettura pieni di aspettative perché il terzo volume ha completamente ribaltato gli equilibri del Trono e soprattutto il buon Martin ha falcidiato 3/4 dei personaggi a cui eravamo affezionati e mutilato l'altro quarto. Le pagine scorrono e si incontrano tanti nuovi punti di vista: Cersei, Brienne, gli uomini di Ferro, si scopre finalmente Dorne e il Sud...insomma tanta carne sul fuoco, ma ad un certo punto la domanda che sorge spontanea è: ma gli altri dove sono finiti? Dove sono Tyrion, Jon Snow e Dany?E Bran? (Di quest'ultimo io non ho sentito particolarmente la mancanza comunque)
Dopo praticamente 400 pagine di un'alternanza serrata di Cersei-Jaime-Brienne e qualche colpo di scena ben assestato (si parla di Martin comunque..mica l'ultimo degli stolti) si arriva alla fine (900 e passa pagine dall'inizio) e il buon Martin ci dice che questa è solo la "storia di metà dei personaggi" quindi tutti gli altri capitoli ambientati lontano dalla capitale (Città libere, Baia degli schaivisti e Barriera) sono contenuti nel V volume!!! Ma mi prendi in giro? Quindi nel V volume si torna "indietro nel tempo" ma geograficamente spostati? Evidentemente sì! Non lo so, questa mossa non mi convince, uno dei punti di forza delle cronache sono proprio i tanti punti di vista nello stesso momento e ora lui elimina dal IV volume i suoi personaggi "più forti" e poi ce li ripresenta mentre noi sappiamo tutto quello che è già successo nel resto del Continente Occidentale...forse il vero modo per capire se il IV volume funziona è leggere il V e vedere come i due si intrecciano. Per il momento posso dire che è il meno avvincente della serie, che dopo il III è un po' una delusione anche se oggettivamente mi rendo conto che reggere i ritmi del terzo libro per un quarto un quinto e un sesto sarebbe stato impensabile. Direi quindi che questo volume è una sorta di scossetta di assestamento, atta a risistemare le pedine (vecchie e nuove) sulla scacchiera prima di far scendere in campo il terremoto vero e proprio.
Giudizio sospeso, ma comunque 4 stelline perché lo consiglio agli amanti del genere come elemento essenziale della saga.
 

ila78

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Eccomi qui!

Direi che non c'è necessità di segnalare gli SPOILER perché a parte qualche sussulto sul finale il IV volume è un "intemezzo" e non ha grossi colpi di scena, come ha detto giustamente la mia amica Cocci, il panzone ha buttato ben bene all'aria i pezzi della scacchiera nel terzo volume e adesso sta ricomponendo coil tutto (qualche pezzo è finito momentaneamente sotto a un mobile o al divano ed è difficile da recuperare....:mrgreen:).
Sulla precisazione finale devo dire che mi è scappato prima un sorriso e poi un amabile "ma vaff....". La morale è: "caro lettore ti tocca correre a comprare il mio 5° volume", mica scemo.:D
Il punto di vista che mi è mancato di più è stato quello di Danerys anche se credo che Martin stia "tirando le fila" per unificare le due storie (finally!). Cersei è oggettivamente odiosa ma a me continua a piacere, alla fine mi è dispiaciuto anche un po'.
Non ci resta che proseguire, nell'attesa do un 3, pochi sussulti ma Martin è sempre Martin anche se adora farci impazzire! :mrgreen:
 

Lark

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Nel quinto fino a prima della metà (diciamo 30%) riprende le storylines dei personaggi "abbandonati" nel quarto, poi prosegue in parallelo (come nei libri precedenti). Avendolo letto, posso dire che nel quarto succedono moltissime cose, solo che si capiscono dopo - a somme tirate.
Libro ben scritto, ho notato un certo cambio di stile dell'autore, a mio parere più maturo e consapevole rispetto ai precedenti, tutto sommato ancora embrionali. I personaggi si fanno più sottili e raffinati, con sfumature innumerevoli e con una notevole introspezione. Sicuramente un libro più ragionato dei precedenti, dove si pongono le basi per una trama fittissima ed intrecciata. In origine l'opera delle Cronache doveva comporsi di soli tre libri, con uno stacco temporale di qualche anno tra l'uno e l'altro per permettere ai personaggi di crescere. Ha abbandonato quest'idea, scegliendo un approccio più approfondito e particolareggiato, tratteggiando con precisione il mondo in cui le vicende sono ambientate: nulla sembra essere lasciato al caso, ogni dettaglio finisce per diventare rilevante.

Da leggere insieme al quinto, di cui è la premessa necessaria.

PS. Premessa necessaria ma precoce: passarono mi pare ben cinque anni tra la pubblicazione di questo e del successivo! Puro sadismo.
 
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