Hamsun, Knut - I frutti della terra

Valuzza Baguette

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"Il romanzo, strutturato in due parti, è stato definito un idillio, ma anche un'utopia conservativa. Proprio nei toni pacati e nello stile semplice e lineare, tipico di molti autori scandinavi, che conferiscono al romanzo un senso di serenità ed eternità, traspare la sfiducia nella modernità, la paura che il progresso allontani l'uomo dalla sua dimensione più autentica, quella naturale. Vi si ritrova tutto l'attaccamento atavico dell'autore per la terra, sentita come ritorno dell'uomo alle sue origini e come strumento della sua elevazione morale e materiale."

Premio Nobel per la letteratura nel 1920,l'ho letto perchè inserito nella lista dei 1001 libri da leggere prima di morire,
Noioso,tremendamente noioso,mi ha ricordato in alcune parti Gente Indipendente di Halldor Laxness anche se quest'ultimo lo reputo decisamente migliore e molto piu scorrevole.
Nella prima parte si narra la storia di un contadino Isak,un colone con un carattere chiuso e rude,ma che con il tempo si rivela molto più sensibile nei confronti dei suoi figli di quel che poteva sembrare all'inizio del romanzo e di sua moglie che invece non si fa scrupolo nel commettere infanticidio.
Nella seconda parte invece il romanzo è piu concentrato sulla vita dei figli di Isak.
Anche in questa parte si tratta il tema dell'infanticidio,un evento che si ripete in queste lande desolate nonostante ci sia una nuova generazione.
Sinceramente ho fatto fatica a finirlo,molto piatto,noioso,nonostante i temi importanti trattati non ho provato empatia nei confronti dei personaggi.
 
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