Elena.90
Curly member
Mi dispiaceva che questo grande scrittore turco (premio Nobel 2006) non fosse mai stato menzionato su questo forum, così ho pensato di rimediare.
Dalla quarta di copertina:
"Istanbul, 1591. In una città scossa da antiche inquietudini e nuovissime tentazioni, tra i miniaturisti del Sultano si nasconde un feroce assassino. Per smascherarlo, Nero è disposto a tutto, anche a rischiare la vita. Perchè se fallisce, per lui non ci sarà futuro con la bella Sekure, non ci sarà l'amore che ha sognato per dodici anni.
Libro corale, ricco di passione e di suspense, questo straordinario romanzo restituisce la ricchezza e la malinconia di un mondo al tramonto. Nel contrasto tra i due vecchi miniaturisti, Zio Effendi e Maestro Osman, Pamuk riassume una discussione che continua ancora oggi nel mondo islamico, diviso tra modernità e tradizione."
Molto belle le descrizioni del mondo dei mianiatursti e dell'atmosfera di Istanbul. Caratteristico è lo sguardo quasi "infantile" dell'autore, che tratteggia personaggi e luoghi con chiarezza e semplicità.
Un po' pesante riuscire a districarsi tra tutti i personaggi e le vicende storiche citate nel romanzo, ma penso che renda bene l'idea di un mondo assurdo, strano e ormai rassegnato al proprio declino...
Dalla quarta di copertina:
"Istanbul, 1591. In una città scossa da antiche inquietudini e nuovissime tentazioni, tra i miniaturisti del Sultano si nasconde un feroce assassino. Per smascherarlo, Nero è disposto a tutto, anche a rischiare la vita. Perchè se fallisce, per lui non ci sarà futuro con la bella Sekure, non ci sarà l'amore che ha sognato per dodici anni.
Libro corale, ricco di passione e di suspense, questo straordinario romanzo restituisce la ricchezza e la malinconia di un mondo al tramonto. Nel contrasto tra i due vecchi miniaturisti, Zio Effendi e Maestro Osman, Pamuk riassume una discussione che continua ancora oggi nel mondo islamico, diviso tra modernità e tradizione."
Molto belle le descrizioni del mondo dei mianiatursti e dell'atmosfera di Istanbul. Caratteristico è lo sguardo quasi "infantile" dell'autore, che tratteggia personaggi e luoghi con chiarezza e semplicità.
Un po' pesante riuscire a districarsi tra tutti i personaggi e le vicende storiche citate nel romanzo, ma penso che renda bene l'idea di un mondo assurdo, strano e ormai rassegnato al proprio declino...
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