Marìas, Javier - Gli innamoramenti

Enriquez

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Di Javier Marìas; Gli innamoramenti- Einaudi

Maria Dolz , l’io narrante di questo noir, vede se stessa e gli altri come riflessi dalle superfici di un triplice specchio.
Nel primo il quadro idilliaco di una coppia di coniugi si trasforma in un efferato e incomprensibile delitto di strada; un balordo spezza ad un tratto quell’unione solare nella sua perfezione.
“Perché”? si chiede Maria .” Perché tutto può accadere”, è la risposta che si dà; “non sempre è ci è dato conoscere le cause e perfino i motivi di certe tragedie”.
Ma nel secondo specchio, già si disegna un’altra narrazione dell’accaduto: Diaz Varela --- grande amico del defunto e deus ex machina del caso ---. racconta come il defunto avesse scoperto d’essere gravemente ammalato: non gli restavano che pochi mesi di vita. Non avendo la forza di darsi la morte, lo aveva implorato di procurargliela in modo accidentale ad un tratto,velocemente e a sua insaputa.
Ma questa confessione potrebbe fornire giustificazione ad un crimine affidato al silenzio e invece giunto, per caso, alle orecchie di Maria. Infatti la ragazza, che è amante occasionale del Varela, un pomeriggio sente per caso il misterioso colloquio di lui con uno sconosciuto.
Maria riflette: Diaz Varela aveva un movente validissimo per togliere di mezzo l’amico: occupare il posto di quest’ultimo nel cuore e nel letto di Luisa, oggi vedova,inconsolabile. .Benché indotta a credere a quella confessione tanto ben congegnata, la Dolz ha buoni motivi per dubitarne, primo fra tutti la fremente attesa che la vedova, giunta finalmente oltre il dolore, si accorga di lui e lo sposi.
Maria, d’altro, canto è innamorata di Diaz e sente se stessa come la pedina che un destino beffardo ha posto sulla scacchiera degli eventi: se crede al racconto giustificatore la storia prenderà la svolta del silenzio , ma se non lo farà, non solo romperà iil filo degli accadimenti, ma infrangerà il terzo specchio e con esso i fatti che esso riflette. Fatti che sembrano andare diritti verso l’epilogo, l’unico possibile, là dove le cose si ricompongono: l’oblio.
Il racconto, che muta momento dopo momento, è filtrato dalla coscienza dell’io narrante e mette in luce sentimenti che, sebbene contrastanti, sembrano accomunati dal medesimo denominatore: l’innamoramento. E sarà quest’ultimo a spiegare al lettore quel crimine, tingendolo di umanità pur senza giustificarlo , un misfatto fatale.
 
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