Harmel, Kristin. - Finché le stelle saranno in cielo

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Da sempre Rose, nell'attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi anni, di mantenere una promessa.
Rose affida questo compito alla giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta: quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod.
Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: conosceva l'Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. Per questo, per dare un senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo.
Sarà proprio lo sguardo curioso e appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d'amore, di vite spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa negli anni bui dell'Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall'orrore le vite di molte persone.

Mi è piaciuto molto. E' una storia di vita e di speranza, una donna, Rose, che è costretta a fuggire e cambiare identità per salvare sé stessa e la sua bambina, frutto del primo, grande amore della sua vita. Rose è ebrea e, contrariamente a quanto pensa suo padre, è in pericolo: anche a Parigi, nel luglio del 1942, sta per iniziare la persecuzione che le porterà via la famiglia e l'amore. Ma 70 anni dopo Rose non ha dimenticato le sue origini, nonostante le abbia tenute nascoste per un'intera vita; così è determinata a scoprire ciò che è stato della sua famiglia. Ad aiutarla oggi c'è Hope, la sua dolce e remissiva nipote, Annie, la tenace e matura pronipote, Gavin, il temerario tuttofare, e tante altre persone spinte da un dovere morale e religioso. Lo stesso che, 70 anni prima, aveva spinto i musulmani ded alcuni cattolici di Parigi ad aiutare segretamente gli ebrei rischiando tutto con loro. Perché nella sofferenza tutte le differenze religiose create dall'uomo si annullano.
Un bel libro, ben scritto ed appassionante. Sebbene in alcuni punti sia un po' prevedibile (la storia tra Hope e Gavin), l'ho trovato molto piacevole perché racconta l'olocausto dal punto di vista delle persone, della loro vita quotidiana stravolta dalla follia umana. Consigliato dunque!
 
Alto